💗Lovers for life💗

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(ehhhhh...si! Mi dispiace per non avervi avvisato della mia assenza ma purtroppo ho avuto un blocco di idee, quindi mi dispiace per l'attesa, il libro resterà ancora per un po' chiuso e più tardi vi farò sapere la mia decisione, ma adesso buona lettura ^^)

(continuo di chiacchierata a letto)

(girl) x (boy)
(bottom) x (top)
(Impero Giapponese🇯🇵) x (I.F.🇮🇹🛡️)

Reating: verde🟢 (per una volta non mi hanno detto il Reating quindi posso scegliere io finalmente seeeee😂)

Richiesta:al3x4_countryhumans

Trama: non riesco ancora a decifrare il suo volto.
Ero come..
Incomprensibile?
Non potevo leggerlo.
Ma lui poteva con me..

Prima persona: Impero Giapponese🇯🇵

Erano passati ore dal nostro ultimo famoso incontro, o magari, anche giorni interminabili.
Non riuscivo ad ascoltare più nessuna parola, nessun fiato da parte sua, forse era solo io a non volerlo ascoltare..
Un sospiro arrivò dritto sulle mie labbra, per poi uscire dalla bocca senza nemmeno un rumore tra le orecchie.
Ripensai.
"Fare qualcosa?"
Forse Reich aveva davvero ragione, con quello non si capisce mai un cazzo.
"Cosa dovrei fare per attirare la tua attenzione idiota..?"
Dissi con voce flebile, forse per paura di far ascoltare qualcuno al di fuori di questa stanza.
Sono la ragazza piena di idee per la guerra in atto, eppure..La mia mente era dal tutto vuota in questo momento..
Riuscirà ad ammazzarmi di agonia se continua a fare il misterioso..!
La cosa folle?
Cercavo di provare tutto l'odio possibile, tutto l'odio nei paraggi, eppure il mio cuore aveva deciso di prendersela con me in quei giorni..
Il letto era comodo in tutti i sensi, e alzarmi, era l'ultima delle cose che volevo fare in quel alloggio confortevole.
Il mio collo sembrò capire qualcosa che io non compresi al volo, si girò verso l'orario facendo attirare l'attenzione dei miei occhi.
"Le 11:30.."
Una voce ronzava nella mia testa, cercando di farmi ricordare qualcosa di importanza forse astronomica.
Perché quando mi serve una memoria e la prima a non essere presente..
L'ora presente nel orologio stava a significare un colloquio?
...
..
IL COLLOQUIO CON L'ASSE!
merda!
Me ne ero completamente dimenticata!
Il nostro incontro doveva essere alle 12:00 in punto, e io sarei diventata come Italia.
Una ritardataria, con magari qualche sgridata alle spalle di Reich.
Mi alzai con grande sforzo e mala voglio dal mio letto comodo precipitandomi in bagno per darmi una buona lavata al corpo.
Il resto lo feci di fretta, credo.
Avevo fatto tutto talmente di fretta da essermi dimenticata anche quello che facevo.
Ma non c'era tempo, ricordate?
Erano le 12:00 in punto e per me, l'unica cosa che mi riusciva in quel momento, era di correre con tutte le mie forze, magari potevo evitarmi quelle sgridate.
La porta si aprì di colpo, facendo un gran baccano mentre gli occhi dei miei alleati erano puntati direttamente sulla sottoscritta.
Un gran silenzio arrivo velocemente nello studio, guardai di fretta e furia l'orologio presente su una grande parete color rosa carne.
12:05.
Merda.
Non sto assolutamente esagerando.
Reich è un tipo estremamente..
Non apprensivo.
Bastano cinque minuti di ritardo a fare scatenare la sua ira su dei poveri disgraziati come noi.
E come se non bastasse quella volta Italia era un orario!
Grandioso!
Riusciva a trovare il momento sbagliato per rispettare le regole!
"Farò finta di non aver visto, accomodati."
Tirai un sospiro in silenzio facendomi strada sulla sedia davanti alla scrivania.
Mi sedetti composta, notando Reich girarsi e preparare il suo ennesimo discorso del anno.
"Mi ami così tanto da accompagnarmi anche nella quotidianità?"
Senti una risata alla mia sinistra.
Feci uno sbuffo amplificato, sapendo di chi si trattasse.
"Ti conviene tacere se non vuoi sentirti Reich anche oggi."
"Aggressiva."
Disse continuando a ridere, mentre il nervosismo saliva ad ogni sua sillaba.
"Se siete pronti, possiamo iniziare."
Mi concentrati sulla persona davanti ai miei occhi ignorando del tutto l'idiota alle mie calcagna.
La riunione era noiosa, insomma.
Sempre le stesse cose ogni giorno.
Dobbiamo avanzare di qua poi di là, e alla fine concludevamo la giornata con qualche città.
Non che non fossimo al potere, forti insomma, ma era pur sempre difficile, dovevi rimettere sempre soldati, soldi, armi.
Uscì dalla porta dello studio di Reich, un secondo dopo aver finita quella maledetta riunione, feci uno sbuffo seccata dalle solite cose ridere mille volte, ma non cambiava mai niente..
Mi incamminai per i corridoi della magione, mentre i miei pensieri passavano da una parte al altra del cervello, non dandomi, però, una risposta degna del suo nome.
"Ehy Giappone!"
Saltai in aria quando sentì una voce alle mie spalle.
Mi girai di scatto per poi ritrovarmi l'Italia alle calcagna.
"Ma sei impazzito!? Così mi ucciderai idiota!"
Dissi irritata.
"Eh? Ti spaventi per così poco?"
Vidi la sua testa inclinarsi con curiosità nei suoi occhi.
"Ma io ti-!"
"Ehy calma, calma, non sono qui per litigare, volevo chiederti solo se volessi fare una passeggiata con il solo ed unico"
Disse mettendosi in posa.
Alzai gli occhi al cielo per poi rivolgermi di nuovo verso di lui.
"Una passeggiata dici?"
Scosse la testa in modo positivo.
"Una passeggiata! Non ho nessuno con cui farla, e da solo di certo non voglio farla"
"Quindi io ti dovrei fare compagnia"
Scosse di nuovo la testa con un "si"
"E perché dovrei?"
Chiesi irritata.
Oh no, non sarei caduta ai suoi piedi dopo quello che era successo.
"Dai ti pregoooooo~"
Non risposi alla sua preghiera, questo faceva capire che non lo avrei ascoltato per nemmeno una briciola.
"Dai ti prego! Ti prego! Ti prego! Ti prego!"
"..."
"Ti prego!"
"..."
"Ti pregoooo!"
"Ugh! È va bene!"
Iniziai a vedere come saltellava da una parte al altra come un bambino di due anni, un debole sorriso uscì dalle mie labbra senza che me ne accorgessi e senza che lui se ne impossessasse per fortuna.
"C'è un sole magnifico qui fuori, magari possiamo andare al parco!"
Disse sorridendo per poi iniziare a camminare, mentre io, non avevo scelta che seguirlo, ma da una parte nascosta del mio animo, era quasi..
Piacevole.
Lo raggiunsi con velocità mettendomi a fianco della sua presenza.
"Almeno aspettami!"
Dissi con un pizzico di irritazione, ma notai che mi ignorò del tutto.
"Ehy! Ma mi stai almeno ascoltan-"
La mia frase non finì.
Già, avete capito bene, la mia bocca non ebbe il tempo di elaborare il gesto, ma i miei occhi se ne accorsero in un istante.
Un tulipano tra le sue mani occupava dello spazio tra i miei capelli lunghi e lisci, era un colore acceso e primaverile, era magnifico, in poche parole.
Il mio viso diventò di un rosso sgargiante, mentre un sorriso ricoprì le labbra del Italiano.
"Ecco"
Disse, iniziando a parlare.
"Così dovresti stare meglio"
Sorrise.
Era incantevole..
Quel sorriso mi stava uccidendo..
Non volevo, eppure stavo lasciando che avesse del potere sul mio cuore..
Era un potere assente, ma allo stesso tempo, in modo strano, dietro le mie spalle, pronto a colpire.
Tolsi la sua mano dai miei capelli distogliendo lo sguardo per poi borbottare, riuscendo ad essere ancora più imbarazzante.
"Andiamo.."
Dissi, per poi iniziare a camminare di nuovo e voltandomi, pregando che non vedesse il mio volto fuoco come del legno appena bruciato.
Senti i passi avvicinarsi, per poi sentire il suo corpo a fianco del mio, inclinò la testa in modo curioso, giudicandomi con i suoi occhi color oceano e verde smeraldo.
"Ma che ti è preso?"
Chiese confuso.
Si fermò davanti alla mia presenza, lo guardai sorpreso e senza un minimo di parola.
La sua mano sposto i miei capelli per poi appoggiarla con calma e disinvoltura sulla mia fronte.
"Hai per caso la febbre? Sei come un pomodoro.."
Il mio corpo si immobilizzò dallo shock, per poi dare ordini alla mia pelle di aumentare il colore sul mio volto.
Le mie mani si mossero di istinto, facendo finire un pugno dritto al viso del Italiano e facendolo gemere di dolore.
Dopo poco tempo il silenzio era un nostro amico, mentre i passi era l'unico rumore che poteva contrastare quella assenza così assordante.
Senti Italia lamentarsi mentre teneva la mano contro la guancia e massaggiandola, magari per cercare di ridurre il dolore.
"È colpa tua."
Dissi borbottando ancora irritata dalla situazione appena successa.
Italia piagnucolò mentre si massaggiava la parte dolorante.
"Non essere così crudele, mi stavo solo assicurando che stessi bene.."
Dissi ancora in preda al dolore.
"Beh, allora potevi farlo in un altro modo"
Dissi sbuffando, incrociando le braccia tra di loro e distogliendo lo sguardo.
"Certo che le donne hanno un bel caratterino.."
Dissi a bassa voce, ma il mio orecchio da felino era fin troppo sensibile.
I miei occhi vagarono su di lui in modo brutale.
"Cosa hai detto?"
Dissi in modo tagliente.
"Niente! Niente!"
Disse, scrollando le spalle e ridendo nervosamente.
"Mhm, sarà.."
Il silenzio prese di nuovo parte di noi.
"È straordinario vero?"
"Eh?"
Dissi confusa.
"Il tramonto"
Il suo sorriso si insinuò di nuovo tra le sue labbra rosa carne, un giorno mi farà impazzire..
"Credo di sì.."
Dissi diffidente, forse per paura di potermi fidare di nuovo di lui.
Senti una risata divertita ma anche dolce.
"Cosa hai così tanto da ridere?"
Dissi sbuffando e l'irritazione più elevata.
Il suo viso si girò verso il mio, il vento iniziava a dare disordine ai suoi capelli mossi, il sorriso ancora presente, mentre i suoi occhi color oceano-smeraldo mi scrutavano, ma, forse questa volta era estremamente diversa dalla prima volta..
"Solo sono felice di essere con te Giappone.."
Il fiato mi si blocco in gola, mentre lo guardavo sorpresa e incredulo.
"Aspetta, mi stai dicendo-"
Come sempre non mi faceva finire.
"Esattamente quello che hai sentito"
Il sorriso si allargò in modo semplice e mieloso.
Il mio sguardo andò ai piedi, mentre l'erba veniva calpestata in modo disonesto e crudele dai sottoscritti, la mia bocca decise di non aiutarmi, restando così in silenzio per minuti.
"Sai, questo è il mio modo per sfogarmi"
Lo guardai curiosa.
"Modo per sfogarti?"
Sorrise vedendo i miei occhi brillare di curiosità alle sei parole.
"Esattamente, la guerra è straziante sai? Ci vorrà pur un modo per potersi sfogare, questo è il mio no?"
"Quale modo?"
Ricette di gusto.
"La natura, non ti sembra ovvio?"
Dalla mia bocca uscì una risata strozzata, iniziando a prenderlo in giro.
"La natura? Ma sei per caso più strano di quanto ti avessimo descritto io e Reich?"
"Vedi, la natura è l'unico luogo che non mi ricorda quelle urla strazianti, sai..molte volte è davvero straziante sentirle.."
Dissi con una risata piuttosto nervosa.
Il mio sguardo cambiò di botto, riuscendo a trovare un pizzico di compassione verso l'italiano.
"Questo è il mio modo di dimenticare per pochi minuti"
Disse tornando sorridente.
"È rilassante come cosa, sai? È l'unico luogo che ti fa provare pace e solitudine in modo positivo, è... straordinario, è..pacifico e piacevole.."
Lo guardai per ancora pochi secondi per poi fissare il mio sguardo verso il tramonto.
Sorrisi.
"Può darsi.."
Dissi ridendo di gusto.
Lo vidi girarsi verso la sottoscritta con un sorriso.
"È un dato di fato, la natura è l'unico rifugio, l'unica a darti una mano nel momento del bisogno, o magari la devi cercare tu, chi lo sa"
Disse ridendo divertito.
Io lo segui da dietro ridendo con una risata leggera ma anche un po' più rumorosa.
Diamine.. avevano finito di nuovo gli argomenti.
Cosa ci faccio qui senza parlare?
A cosa servirebbe questa uscita se non parliamo?
Se continuiamo di nuovo così le nostre gambe torneranno più in fretta del previsto in casa, senza aver concluso niente..
M-ma io lo voglio!
Io voglio allontanarmi da lui!
Io posso permettermi una cosa del genere giusto..?
"Italia.."
"Mhm?"
"Posso farti una domanda..?"
Sorrise.
"Non vedo perché no"
"Perché.. perché rimani positivo dopo tutto quello che è successo.."
Il silenzio questa volta, era molto più pensate del solito, era più opprimente, e io riuscivo a soffocare in quel aria così sporca e pericolosa.
"Giappone, tu sei mai chiesta l'importanza della vita?"
Dissi senza guardarmi, tutto il contrario, i suoi occhi erano rivolti verso il tramonto ormai a metà della sua opera.
"Cosa intendi con questo"
Chiesi del tutto curiosa della sua prossima mossa.
"La mattina, quando mi sveglio, ricordo sempre che io sono la persona più importante della mia vita, e me ne prendo cura"
"Si ma-"
"E poi, addestro la mente a vedere il lato positivo in ogni cosa"
Il suo sguardo si fermo, il suo corpo fece passi in avanti, dandomi così le spalle.
"Mi sento come se il mondo volesse vedere fino a che punto possa resistere"
Quello...non era il solito idiota che conoscevamo io e Reich..
Era diverso..
Si..
Diverso in modo magnifico..
"Italia-"
Il mio cuore perse un battito quando il suo viso si girò verso il mio corpo.
Quel sorriso era sincero..
Tutti lo vedevamo come un idiota, eppure era sempre un passo avanti a tutti..
Come non abbiamo fatto a non capirlo ancora? Come è possibile..?
Come si dice?
Il sorriso permette all'anima di respirare?
Beh, il mio stava producendo ossigeno.
Il suo corpo si mosse, ma io rimasi immobile.
La sua mano si poggiò sulla mia spalla.
Il suo viso si avvicinò al mio orecchio.
Mi sussurrò.
Un giorno lontano una domanda mi sorse spontanea.
Che cos'è l'amore?
L'unica risposta che fu degna del mio ascolto era stata unica.
Ha presente quando la sabbia scotta, ma tu te ne freghi perché tanto sai che stai correndo verso il mare?
Forse è in questo il modo con cui bisogna dare rispetto e importanza al amore, e forse, quel "ti amo" è stata la prima striscia di mare che mi ha dato sollievo dopo quella sabbia bruciante.

🫂The end🫀

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