È finalmente finita la scuola.
"Raga pronti a vivere l'estate migliore di sempre" dice dario abbracciando me e pietro da dietro.
" si a villanova, dove non c'è un cazzo" aggiungo sbuffando. "Du io propongo di chiedere a tuo fratello di portarci in vacanza" aggiunge Pietro, si, loro la fanno facile, ma sicuramente si porterà la sua gang, dove c'è andrea. Lo sto evitando dalla conversazione con Jacopo, non so, parlare con lui non mi ha messo sicurezza nel continuare questo rapporto. alcune volte ha provato ad avvicinarsi, ma io rispondevo sempre a monosillabi. "si raga, con tutti i suoi amici" dico mentre camminiamo verso casa mia, quella più vicina a scuola. "Dai Du la smetti con andrea" dice pietro, mentre caccio le chiavi dallo zaino. Appena apro la porta sento delle voci dal salotto, "cazzo" esclamo mentre mi giro per guardare pietro e dario. "che c'è?" chiede dario. "c'è la gang" dico mentre vado verso il salotto con gli altri dietro. "ciao ja" dico guardandolo, "quando chiami qualcuno avvisa la prossima volta" dico mentre vado verso le scale per andare in camera. "Du ma che bastardo che sei stato" dice dario, "bah in realtà sono stato anche troppo gentile" dico mente mi sfilo le scarpe per poi buttarmi sul letto. "quindi che facciamo sta sera?" dico guardando gli altri due. Mentre dario stava per aprire bocca, Jacopo mi chiama dal piano di sotto, "aspettate un attimo".
"che c'è?" chiedo a mio fratello, "mi vai a prendere due birre giù in cantina?" mi dice, ma che cazzo vuole, perché non può andare lui. "ma vai tu e poi ti vuoi ubriacare alle due di pomeriggio?" dico mentre sento due occhi bruciare sulla mia palle, quelli di andrea. Li sento che mi guardano dalla testa ai piedi. Jacopo continua a implorarmi e alla fine vado per non sentirlo più. Scendo giù e prendo queste due birre del cazzo. Mi giro per salire su, ma faccio un balzo. Andrea mi stava guardando appoggiato al muro. "sei inquietante" dico mentre lo sorpasso per salire su ma mi blocca per un polso. "che vuoi?" chiedo con uno sguardo glaciale, "perché mi eviti?" dice ricambiando lo sguardo freddo, ma il suo ha una sfumatura diversa. Alterna lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, mi farà impazzire. "non ti evito", bugia. In questo momento vorrei lanciare via queste bottiglie e saltargli addosso, ma autocontrollo duccio, ce la puoi fare. "Mhh io non credo" dice mettendo una mano sotto la mia maglietta un po' larga e inizia ad accarezzarmi un fianco. Deglutisco. Il battito aumenta. Una scarica di brividi colpisce la mia spina dorsale. " Andrea" dico leggermente sospirando, sembra quasi un gemito. "Io non sono una di quelle pezze che ti fai e butti, non so se lo hai capito questo" dico tutto ad un fiato, non so da dove ho cacciato tutto questo coraggio e questa lucidità. Sento che inizia ad aumentare la presa e lo stringe ancora più forte. Non sa cosa dire. Colpito. "Ora lasciami" dico guardandolo dall'alto verso il basso."Raga non potete capire cosa cazzo è successo" dico chiudendomi la porta alle spalle. "eccolo tornato dopo 3 anni" dice dario indicandomi. "che è successo? c'hai una faccia" aggiunge pietro. mi siedo sul letto e racconto filo per segno ogni dettaglio. "No Du che cazzo hai fatto" dice pietro spalancando gli occhi. "non lo so neanche io, me la sentivo così" dico guardandoli cercando un minimo di approvazione, "non dite nulla?" dico timidamente. "non so se hai fatto bene o male" dice di risposta dario. "perché?" dico grattandomi la nuca. "avevi la certezza che da te voleva solo quello?" dice pietro, "no piè, però jacopo mi ha detto" inizio a dire ma poi dario mi interrompe, "si vabbè, jacopo ti ha detto bla bla, però magari lui aveva dei pensieri diversi".
"Si però raga letteralmente la sera che siamo andati in discoteca si è fatto una, quindi" dico alzando leggermente la voce per non scoppiare a piangere. "vabbè questo si, ma magari lui non la voleva, hai sentito due frasi, non puoi capire le dinamiche, poi l'ho visto preso, è questo che non capisco" aggiunge pietro, però poi io cambio discorso per evitare di scoppiare a piangere."andrea ti ha raggiunto nella cantina, vero?" dice jacopo, siamo sul divano nel salotto, se ne sono andati tutti via e stiamo cenando con delle patatine fritte. "si, come fai a saperlo?" dico sospirando. "ha detto che andava in bagno ma è andato dalla parte opposta ed è tornato dopo poco di te, sospetto" dice ridendo prendendo una manciata di patatine dalla ciotola. " secondo me voleva baciarmi, ma non gliel'ho permesso" dico imitandolo. " quando è tornato aveva una faccia, si vedeva che era successo qualcosa, è stato tutto il tempo a mangiarsi le pellicine della mano e guardava un punto fisso, non ci ascoltava proprio" dice ridendo. "forse ho esagerato, gli ho detto che non era come tutte quelle che si faceva e l'ho lasciato là appeso" dico prendendo il telefono che aveva vibrato dalla tasca. " oddio mi ha scritto" dico facendo un balzo dal divano, guardando la notifica di instagram, "che ha detto?" dice mio fratello avvicinandosi a me.
"ora sto partendo da casa, scendi, non accetto un no come risposta".ANGOLO AUTRICE
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tira e molla-piccolo x faster
Fanficleggete per scoprirlo🫠 -AU su piccolo e faster -questa storia non vuole mancare di rispetto a nessuno