Parte 5

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Dietro al muro trovo la prima stanza, quella in cui ero finito all'inizio, e mi chiedo se tutto questo è un gioco organizzato da qualcuno per torturarmi, provo a capire se ci sia qualcosa di nuovo nell'altra stanza ma niente, è uguale a prima tranne per un particolare, sono riapparsi gli scarabocchi presenti sulla parete che avevo trovato appena mi ero svegliato qui.

Torno indietro verso quest'ultima stanza e mi soffermo su una piccola serratura presente nel minuscolo corridoio che collega le due stanze.

Il cuore mi si riempie di vita, forse ce l'ho fatta, forse posso uscire, disperatamente provo a prendere a pugni quella porta immaginaria che per ora neanche vedo, mentre le mie speranze si infrangono ad ogni singolo pugno scagliato inizio a piangere per la disperazione, sarà la ventesima volta che piango, ma in fondo che altro posso fare, sono qui bloccato senza sapere cosa fare.

Faccio avanti e indietro tra le due stanze sperando di trovare qualcosa, mi stanno iniziando a far male le braccia, mi guardo le ferite e il dolore si fa sempre più lancinante, in alcuni momenti mi chiedo cosa mi passa per la testa di fare, ma ormai ciò che è fatto è fatto e posso solo star qua a soffrire, come faccio sempre nella mia vita, ormai è abitudine soffrire per qualsiasi cosa, fa parte di me e non posso farne a meno.

mentre le mie emozioni si spengono guardo quei disegni sul muro, faccio caso ad ogni particolare, ma non trovo nulla che possa ricondurmi ad un qualcosa che cerco, non so neanche io cosa cerco, cerco di ammazzare i miei pensieri cantando, provando a scordarmi tutto, urlo a squarciagola ogni singola nota alta, e cerco di arrivare ad ogni ottava possibile, cosa stupida, perché non sono mai stato capace, ma è sempre bello e divertente farlo, mentre ci penso mi sfugge un sorriso, penso sia un sorriso di frustrazione più che di felicità ma forse era reale, forse è la musica che mi fa stare bene.

Il mio occhio cade per sbaglio su un disegno più particolare degli altri, è uno spartito in mezzo a tutti gli scarabocchi, all'inizio di esso c'è una chiave di violino, che sia un segno? chiedo a me stesso mentre gli occhi piano piano si riempiono di speranza.

Provo in ogni modo a toccare tutto quello che c'è in quella zona, sperando che qualcosa accada, provo ad abbattere quella piccola parte di muro, che rispetto al resto è fatta di cartongesso, lo rompo facilmente, e all'interno di esso c'è una piccola cavità con all'interno una chiave, "ce l'ho fatta, CE L'HO FATTA, ce l'ho fatta" urlo mentre tutto ciò che c'è intorno me inizia ad illuminarsi di più, una luce forte sta entrando nelle stanze.

Corro verso il corridoio e in fretta inserisco la chiave, la giro a destra, a sinistra, ma niente, non succede nulla, la luce è sempre più forte, non vedo quasi più niente, decido di spingere la chiave dentro la serratura, ci passa perfettamente.

La chiave scompare attraverso il muro, e di fronte a me si apre un varco, lo attraverso, è buio, completamente buio, cammino dritto, senza sapere dove sto andando. La porta dietro di me si chiude.

La stanzaWhere stories live. Discover now