Questo buio è familiare, lo conosco, alla fine di esso però vedo la luce, corro imperterrito per arrivarci, senza pensare ad altro. Non penso di essere mai stato così felice in vita mia, credo che ho superato uno dei momenti più difficili, non mi sono mai sentito così solo e così perso.
Percorro il tunnel, più mi avvicino alla fine e più la luce che vedevo all'inizio si fa fioca, arrivo in fondo, con ansia faccio l'ultimo passo e mi ritrovo in una nuova stanza. È diversa da quella di prima, la luce al suo interno è molto più scura e mi sembra più piccola, un senso di claustrofobia inizia ad affannarmi il respiro, come è possibile che sono ancora qua?
Ripeto a me stesso che non è vero nulla, non è possibile niente di quello che sta succedendo, ora neanche il disegnare può interrompere il mio pianto, mi ritrovo nella stessa situazione di prima. Ancora non riesco a capire quanto tempo sia passato, mi accascio per terra e provo a dormire. È la prima volta che lo faccio da quando sono qui, mi manca il mio letto e mi mancano tutte quelle cose che prima reputavo banali, non mangio da non so quanto e la fame inizia a farsi sentire.Mi risveglio frastornato, mi sento ancora più stanco di prima, la stanza però è diversa da come la ricordo, non so se il problema sono io che non l'ho osservata bene o è cambiata mentre dormivo.
La stanza è cupa, mi manca la luce del sole, anche se devo ammettere che ho sempre preferito la pioggia, mi piace sentire le gocce sul viso, solitamente le mischio con le lacrime, piangere con la pioggia la trovo una delle cose più liberatorio che ci sia. Da piccolo ogni volta che pioveva andavo in giardino a giocare con mia sorella, tornavamo fradici ma felici, mi manca quel tipo di felicità, mi manca la felicità in generale, non so più cosa mi rende felice, in realtà non l'ho mai capito nella vita mi ha sempre accompagnato un leggero senso di tristezza anche dovuto al rapporto che ho sempre avuto a casa con i miei, non mi hanno mai fatto sentire bene.
Questa stanza mi trasmette quelle stesse sensazioni negative, guardo la parete di fronte a me e piano piano vedo apparire delle parole, inizialmente non mi dicono niente, ma più le guardo più riesco a collegare il significato di esse, sono quelle parole che dissi a lei quando ci lasciammo la prima volta, vado vicino alla parete e penso veramente di star diventando pazzo, il muro è bianco, non c'è nulla, la mia testa si sta immaginando tutto questo.forse perché mi sento in colpa essendo che è solo colpa mia, ed è la cosa di cui mi pento ancora di più in vita mia, mi chiedo ancora come ho fatto a tradirla. È stato uno degli errori più grandi della mia vita e non dimenticherò mai la sua voce singhiozzante che mi chiedeva il motivo per cui l'avessi fatto. Non so perché l'ho fatto, forse ero un po' spinto dai miei amici ma non avevo senso, l'amavo e la amo tutt'ora che non c'è più.
Era un momento di debolezza per entrambi, non parlavamo da giorni e io come uno stupido decisi di uscire con i miei soliti amici, e come se fosse già scritto incontrai quella mia solita amica con la quale c'è più intesa del normale, sapevo che sarebbe successo, ne ero perfettamente consapevole, ma mi importò poco, pensavo solamente a me stesso. Quando glielo dissi fu tremendo. Sto iniziando a sentirmi nuovamente come si sentiva lei, questa stanza mi soffoca, l'aria si fa rarefatta e inizio a percepire un giramento di testa. Ho l' impressione che le pareti si restringono ad ogni secondo, i pensieri mi opprimono, fino a svuotarmi completamente la testa. Sono di nuovo per terra, sono stufo e non posso stare qui. Inizio a pensare che tutto ciò che sta accadendo sia una sorta di karma, me lo meriterei, mi sto rendendo conto del modo in cui ho trattato le persone, ma soprattutto di come ho trattato lei che mi ha sempre amato.Tutto continua a restringersi, mi manca il fiato e mi sta esplodendo il petto, non so è per via delle lacrime ma inizio a vederci di meno, il dolore mi opprime, chiudo gli occhi e inconsciamente spero di non riaprirli mai più, li riapro, il dolore è passato, non sento più nulla, mi sento quasi bene, per quanto bene si possa stare in questa situazione.

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La stanza
Cerita PendekQuesto breve racconto parla di un ragazzo che rivive e riaffronta i suoi sensi di colpa all'interno di stanze, dove questi suoi tormenti vengono riproposti in loop.