7. Sogni

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Il volo per l'Inghilterra si rivela innecessariamente lungo e stancante. Inoltre dopo il caldo afoso spagnolo, il freddo inglese sembra più fastidioso del solito.
Non ho ancora rivolto parola ad Oliver, non che lui ci avesse provato minimamente. Ci siamo limitati a scambiarci qualche occhiata di sfuggita prima di salire sull'aereo, e poi durante il volo ci siamo ignorati, come al solito.

Rispondo a qualche messaggio di mia madre, prima di posare nuovamente il cellulare sul tavolo.
Avverto uno sguardo bruciarmi incessantemente sulla schiena e, quando mi volto, Dennis si muove imbarazzato, provando a mostrarsi disinvolto.
Gli riservo un'occhiata curiosa, prendendo poi di nuovo il cellulare in mano.
Digito velocemente il messaggio, attendendo la reazione del diretto interessato.
"Va tutto bene? Sembri strano"
Sorpriro, appena i miei occhi si posano sulla sua risposta.
"In effetti vorrei parlarti"

Raggiungo Dennis pochi minuti dopo nel giardino della villetta. Mi guardo intorno incuriosita dal fatto che abbia scelto un luogo abbastanza appartato per questa chiacchierata.
Appena scorge la mia figura avvicinarsi distoglie l'attenzione dal telefono, che posa nella tasca del pantaloni.
Mi guardo intorno abbastanza imbarazzata, aspettando che io danese cominci il discorso.
Infatti, alcuni istanti dopo, il ragazzo mi prende per mano, sospirando.
"E' da mesi che volevo parlarti Isa, ma non avevo mai trovato il coraggio, fino ad oggi. E' da quando ti conosco che provo dei sentimenti che vanno oltre l'amicizia per te, e credo che anche per te sia lo stesso. O mi sbaglio? Anche a te stare vicini fa un'effetto strano, vero? Riesco a leggertelo negli occhi."
Prima ancora che io me ne renda conto fa un passo verso di me, poi un'altro, fino a ritrovarsia pochhi centrimetri dal mio volto.
Qualcosa dentro di me mi dice che è sbagliato, che per me lui è solo il mio migliore amico, ma qualcosa mi spinge ad avvicinarmi ancora poiù a lui.
Ma poi, qualche secondo prima che le nostre labbra si sfiorino, un'immagine si fa strada come un lampo nella mia mente.
Il viso di Oliver che mi guarda preoccupato quella notte ad Imola, il suo braccio che mi sostiene dalla vita, la sua mano calda sulla guancia.
E qualcosa mi spinge a spostarmi, premendo fermamente una mano sul petto di Dennis.
Non riesco neanche a guardarlo neglio occhi, mentre mi allontano di qualche passo.
"Mi dispiace tanto Dennis- non posso farlo"
Con il caos che aleggia nel mio cervello, mi asciugo una lacrima solitaria sulla guancia.
Ma mi rendo subito conto che no, non sto piangendo per il ragazzo davanti a me, a cui probabilmente ho appena spezzato il cuore.
Perché mi sono fermata? Perché ho pensato ad Oliver?
Alzo lo sguardo, solo quando sento un sospiro provenire dal danese, che mi guarda con gli occhi carichi di delusione.
"Sei il mio migliore amico Dennis e ti voglio un mondo di bene, ma non in quel senso. Io- Io non ti amo."
Se si potesse sentire il cuore di una persona spezzarsi, potrei giurare di averlo fatto. Dennis annuisce, indietreggiando di alcuni passi. Vorrei fermarlo, per parlarli, per potergli dare la spiegazione che si merita, ma prima ancora che io possa allungare il braccio lui si è gia voltato, ma dai suoi movimenti capisco che si sta asciugando le lacrime.
Percepisco il mio cuore scricchiolare sotto il peso del senso di colpa, ma non è niente in confronto a quello che sta provando lui.
"Dispiace tanto a me Elisabeth...ho rovinato tutto"
Sento che ha la voce spezzata e trema impercettibilmente, Dio mi fa sentire ancora di più una merda.
Gli poggio una mano sulla spalla, nel tentativo di rimediare l'enorme danno che avevo appena commesso.
"Non me lo aspettavo Dennis, e mi dispiace di aver reagito così impulsivamente. Ti giuro che tra di noi non cambierà niente, rimarrai comunque il mio migliore amico e ti ringrazio per non avermi mentito sui tuoi sentimenti. Mi dispiace veramente di non ricmabiare questi sentimenti, ma sei un ragazzo d'oro e troverai qualcuno migliore di me là fuori. Io nel frattempo farò il tifo per te al tuo fianco, come migliore amica."
Sforza un sorriso, che per un'attimo mi alleggerisce il cuore, e poi fa una cosa inaspettata, mi abbraccia.
"Grazie...per essere stata sincera con me. Spero tu capisca che per un po' dovrò riflettere e sarebbe meglio se prendessimo le distanze, insomma, per capire bene quello che provo. In effetti c'è una ragazza molto carina con cui avevo in programma di uscire durante la pausa estiva"
Rido, colpendogli il braccio con un pugno.
"E non me ne hai mai parlato? Che stronzo!"

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MI rigiro nel letto, chiaramente infastidita, cercando un modo per addormentarmi, visto che ormai sono le due di notte e tra esattamente quattro ore la mia sveglia suonerà e dovrò prepararmi per andare al circuito. Non sono solita a soffrire di insonnia durante i weekend gara, nonostante lo stress e l'ansia. Eppure stanotte mi sembra che la stanchezza non voglia proprio farsi sentire, ed io non ne capisco il motivo. Ho riflettuto molto su quanto accaduto con Dennis, sono sinceramente grata che le cose siano andate così, e sono sicura che non sia questo a tenermi sveglia. Chiudo gli occhi ancora una volta, reprimendo uno sbuffo.
Proprio quando sono convinta di essere sul punto di addormentarmi, un volto si proietta nella mia mente. No, stranamente non è mio padre.
Un ragazzo mi accarezza il fianco, stringendomi al suo petto. Mi lascia una scia di baci sul collo, giocando con l'orlo della mia maglietta. Improvvisamente si inginocchia, e posso giurare di sentirlo sorridere, mentre con una mano mi abbassa i pantaloncini del pigiama, con una delicatezza da farmi venire i brividi. Con una mano accarezza il mio interno coscia e il suo fiato caldo mi solletica proprio il punto giusto, ma quando soleva il volto per osservarmi dal basso, lo riconosco immediatamente.
Mi sveglio di soprassalto, scattando immediatamente a sedere.
Che cazzo ho appena sognato?
Intercetto subito le evidenze di quanto appena accaduto, anche se non mi era mai successo prima.
La coperta stretta nelle mie mani, il respiro affannato, la confusione totale.
Ho fatto un fottuto sogno erotico su Bearman.

Per il resto della notte non riesco a chiudere occhio e già tutti se ne sono accorti la mattina seguente. Sono nervosa e di cattivo umore, ma nessuno osa farmelo notare, ormai ne sono abituati. Non avevo messo in conto, però, la possibilità di incontrare il motivo della mia nottataccia nel paddok, di prima mattina. Avrei dovuto prevederlo visto che si tratta del mio compagno di squadra, e come già avevo immaginato, lui non perde l'occasione per punzecchiarmi ancor di più.
"Come siamo nervosi, stellina. Che c'è, il tuo fidanzatino non ti ha soddisfatto come volevi?" mi chiede pochi minuti dopo, mentre ci troviamo soli.
Oh sapesse chi mi stava soddisfando.
Rispondo alla provocazione con una smorfia, afferrando per un braccio il povero Arthur che passava di lì. Lo strattono con urgenza in un posto più appartato, ignorando le sue lamentele sul prenderlo in ostaggio.
"Ho assolutamente bisogno di parlarti, è successa una cosa assurda."
Nessuno sa cosa è successo due giorni fa con Dennis, neanche il monegasco, visto che ho promesso al diretto interessato che l'accaduto sarebbe rimasto tra di noi.
Mi guardo intorno leggermente imbarazzata, prima di confessare. "Stanotte ho fatto un sogno che ti sembrerà surreale, io ancora non ci credo. Ero con un ragazzo, o meglio dire ero a letto con un ragazzo e-"
Arthur assume un'espressione totalmente confusa, prima di interrompermi. "Non ci credo, la piccola Elisabeth sta crescendo, il suo primo sogno erotico...e dimmi, sai chi era questo ragazzo?"
"E' proprio questo il punto Tutur, all'inizio non lo avevo riconosciuto, ma poi proprio mentre aveva la faccia tra le mie gambe mi ha guardato negli occhi.", prendo un grande respiro, avvertendo già l'imbarazzo bruciarmi sulle guancie, "Il ragazzo del sogno era Bearman"
Arthur assume un'espressione di totale shock, che ho quasi paura gli venga un'infarto, cosa che avrei sicuramente preferito.
"Hai fatto un sogno erotico su Oliver?!"
Vorrei proprio scomparire, quando tutti i presenti nella stanza si girano verso di noi.
Fortuna vuole che Oliver Bearman sia uno di quelli.

Author's note
Capitolo corto e di passaggio per riprendere con la storia. Mi dispiace molto di non aver pubblicato per così tanto tempo, ma ho avuto un'estate decisamente piena di impegni. Mi ero promessa di non sospendere così a lungo la pubblicazione, quindi spero di tornare in carreggiata velocemente!
Spero che il capitolo non vi dispiaccia!

Just Us- Oliver Bearman Where stories live. Discover now