Il bicchiere ghiacciato, ancora fumante d’azoto, è pieno di etanolo zuccheroso tinto di un rosa luccicante. Sono sul Titan da poco più di dieci giorni, quasi due settimane, e quello stronzo di Cillian non si è ancora avvicinato qui nei bassifondi, né lui né nessuno dei suoi.
Non mi arrendo. So che prima o poi qualcuno si spingerà sino a questo buco di culo. Prima o poi lo fanno tutti.
Non importa il patrimonio, non importa lo scopo ultimo, non importa neanche l’arsenale di armi a disposizione. Mettere piede su una crociera inter satellitare… rende soli.
Io lo so perché sono solo anch’io.
Uno dei suoi uomini verrà qui. E farò in modo che sia mio.
Prendo il bicchiere tra le mani, è gelido. Non importa, verrà qualcuno a riscaldarmi molto presto. Mando giù un sorso, sa di gomma da masticare all’amarena e sciroppo di zucchero. L’alcol in alta concentrazione mi arriva dritto al cervello.
Non troppo, mai troppo. Devo restare almeno un po’ lucido. Solo il minimo necessario a farmi crollare un po’ di inibizioni e rendere questo lavoro sopportabile.
Il lampeggiante rosso sulla porta mi avverte che qualcuno è in fila per entrare. Svelto, riporto il bicchiere alle labbra e mando giù un secondo sorso, più lungo del precedente. È freddo ma in gola brucia.
«Avanti.»
Solo una parola, e il pannello scorre sulla sinistra aprendo sul corridoio. Alzo gli occhi, una figura familiare barcolla nella stanzetta in cui lavoro.
È Mercury, lo conosco, non è un pezzo grosso. Ho avuto solo qualche cliente che conta, soprattutto donne, per il resto ho ricevuto visite da altri membri dello staff un po’ frustrati e da passeggeri delle cabine low cost.
Non devo demordere. Anche i big verranno qui. Io lo so.
Poso il bicchiere già quasi vuoto sul tavolino accanto al letto e mi sdraio sul lenzuolo blu elettrico. Allungo le braccia verso l’alto per stirare la schiena e rilassarmi, la testa leggera per via dei due sorsi, e allargo un po’ le gambe per mettermi in posizione remissiva. «Ciao, tesoro.»
Odora di alcol, anche lui ha bevuto. È strano. I capelli biondo cenere sono ancora legati in una coda bassa e porta la giacca color vinaccia dei camerieri della seconda classe. Non è manco passato a cambiarsi dopo il turno, questo accende la mia curiosità.
Non mi saluta neanche, sono abituato. Ha smesso già dopo le prime volte di far male. Si butta sul letto accanto a me, la porta scorre ancora silenziosa e si sigilla nascondendoci da occhi indiscreti. Sospira, uno sbuffo che sa di liquore forte, mi appoggia la mano sulla coscia e la fa salire verso l’inguine. «Oggi ti faccio divertire.»
So che non è vero. Non è un amante scadente, ma neanche grandioso, e considerando quanto ha bevuto è probabile che sia peggio del solito.
So che non è vero ma sorrido comunque. «Come sempre.»
Rotola verso di me e mi sale sopra a cavalcioni. Sento il suo peso sul corpo, gli allaccio le gambe intorno ai fianchi e sollevo il bacino per strofinarlo al suo.
«Un’ora» soffia, contro le mie labbra.
Forse è l’alcol, ma non riesco a trattenere un’espressione stupita. Non ha mai chiesto più di venti minuti con me. «A cosa devo il piacere?»
Tieni gli occhi puntati nei miei, sorride. «Ho qualche soldo più del solito.»
«Qualche extra divertente?»
Si stringe nelle spalle. «Una mancia generosa.»
Questa sì che è una bella notizia. Significa che forse il mio momento è arrivato. La prima classe sta iniziando a bazzicare ai ponti inferiori, è solo questione di tempo prima che qualcuno arrivi a me.

STAI LEGGENDO
TITAN
Fiksi Ilmiah[liberamente ispirato alla storia del Titanic | fantascienza MM] Il Titan, la nave da crociera più lussuosa dell'universo, è partita da Titano per un meraviglioso viaggio intorno ai satelliti di Saturno. Kieran si è infiltrato a bordo senza il becco...