È buffo. Stamattina mi sono svegliato e ho pensato: perché continuare a provare?
Non devo nemmeno soffocare, se nel momento in cui la nave andrà in avaria mi sparerò un colpo in mezzo agli occhi. La prospettiva non è poi così male.
Eppure… non sono l’unico a bordo.
Cazzo, quanto devo essere mostro per restare a letto a vegetare e fregarmene di tutto? Per decidere che no, non ne vale la pena, muoiano tutti e chi s’è visto s’è visto.
L’avrei fatto.
Ci sono cose peggiori, ha detto. È successa una cosa con te.
E io l’avrei fatto, sarei rimasto. Avrei condannato migliaia di persone a una morte orribile per il solo motivo che lui me l’ha chiesto.
Perché è tornato a casa con sua moglie? Che razza di rapporto hanno? Non capisco.
Non capisco più niente.
Stupido, e io che sono anche stato felice per un attimo.
Io, io che penso che qualcuno potrebbe scegliere me. Potrebbe scegliere me su un ammasso di roccia anziché una nettuniana spaventosa e bellissima a bordo di una nave di lusso. Potrebbe scegliere me e basta.
Sono davvero diventato uno stupido.
Ora è sera, mi restano due giorni di tempo. Se al termine della giornata di dopodomani non avrò trasmesso i dati, moriranno tutti qua dentro.
Mi resta una sola cosa da fare, quella che mi spaventava. Non mi sento di aver più paura di morire, quindi la farò.
Benché Cillian non l’abbia lasciata nemmeno per un attimo, mi introdurrò nella sua cabina. È notte fonda, agirò mentre lui e sua moglie stanno dormendo.
Avrà guardie nelle stanza? Mi sparerà a vista? Non lo so. È un tentativo goffo, stupido, sconsiderato.
Non mi resta molto altro da fare, per cui ci proverò. Se morirò poco male, in poco meno di quarantotto ore sarei stato comunque condannato.
Sguscio nel corridoio cercando di non tenere un aspetto troppo guardingo. È normale che un servo del piacere possa spostarsi di notte, non è così strano che qualcuno abbia bisogno a quest’ora tarda di scaldarsi il letto.
Ecco, magari quando sarò in prima classe sarà un po’ più sospetto.
Questi vestiti attillati che devo tenere sempre addosso non sono molto pratici per un’incursione di spionaggio. Per esempio, devo tenere la strumentazione per scassinare la porta della cabina in una mano, dal momento che sono sprovvisto di qualsiasi tipo di tasca.
Quando Neeve mi ha consegnato tutto l’armamentario, mi ha fatto giurare che non l’avrei usato se non per situazioni di massima necessità e urgenza. Direi che meno due giorni alla mattanza di ogni essere umano presente a bordo si classifica come tale.
Arrivo davanti alla cabina 156, così tardi il corridoio è deserto. Siamo sul fuso orario di Titano, che adotta il sistema a ventiquattro ore di origine terrestre, benché abbia i giorni astronomici di durata molto diversa.
Ad Alaska sono le quattro e un quarto del mattino, anche qui tutti stanno dormendo.
Almeno, è questo che penso sinché il pannello della cabina accanto non si sposta da un lato ed emerge un volto familiare, che mi osserva con cipiglio preoccupato.
Per un attimo mi domando che razza di coincidenza assurda abbia portato proprio lui fuori dalla sua cabina proprio adesso.
Non mi soffermo troppo a pensarlo. Perché dovrei? Del resto questo è il suo ponte, dorme qui, ha tutto il diritto di gironzolare se non sta dormendo.

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TITAN
Fiksi Ilmiah[liberamente ispirato alla storia del Titanic | fantascienza MM] Il Titan, la nave da crociera più lussuosa dell'universo, è partita da Titano per un meraviglioso viaggio intorno ai satelliti di Saturno. Kieran si è infiltrato a bordo senza il becco...