Kieran voleva correre alle capsule di salvataggio ma io non me la sono sentita, non ora.
Gli ho detto di andare, di non aspettarmi... figuriamoci, quel testardo non l’avrebbe mai fatto.
Volevo assicurarmi che Vanja avesse sentito l’annuncio. Soprattutto, lo ammetto, volevo ammazzare il bastardo.
Mi sento un po’ sciocco quando entro nella sua cabina.
Il droide è vestito, per una volta, che buffo.
Cillian doveva essere seduto sul letto. Ha la schiena sul materasso, le gambe fuori coi piedi che poggiano sul pavimento.
Lo sapevo che alla fine l’avrebbe fatto lei. Gli ha fatto saltare il cervello.
Lo osservo senza una parola, facendo il giro del letto.
Immagino che i crediti sul tuo conto perdano d’un tratto tutta la loro importanza, quando il lenzuolo è impregnato dei frammenti del tuo cervello.
Qui di chi è?
Di Mazzarò.
«Cazzo. Mads, mi dispiace tanto.»
Già. C’è un altro corpo qui dentro. A giudicare dalla posizione in cui è crollato e dalla ferita, Ivanka deve essersi sparata un colpo in bocca. L’ho guardata per meno di un secondo, quando sono entrato. Non voglio vederla.
«Voleva solo tornare su Nettuno» mormoro, non riesco a evitarlo. «Non era cattiva. Voleva solo tornare a casa sua.»
Mi sono chiesto spesso perché qualcuno dovrebbe voler vivere su un pianeta così lontano dal sole, gelido e buio, potendo sceglierne un altro.
Non gliel’ho mai chiesto, rimandavo sempre. Non potrò più farlo.
«Il padrone è morto.» Il droide è affondato nella poltroncina accanto al letto. Mi guarda, ma non mi vede. Ha una voce androgina senza inflessioni d’accento. «Vuoi che torni alle impostazioni di fabbrica?»
«No.»
Col cazzo che spazzo via tutto quello che si è guadagnato questo stronzo. Sento Kieran muoversi, gli avevo chiesto di restare dietro di me, mi ha restituito l’arma e non ha nulla per difendersi. Mi sguscia accanto, e ri inserisce la memoria dietro la nuca di questo odioso aggeggio.
Sospiro. «Congratulazioni, servo del piacere di Titano. Sei appena diventato ricco.»
«Non sono un servo del piacere. E anche tu ora sei ricco.»
Non rispondo. Mi rivolgo all’affare che sta ancora seduto al suo posto. «Cillian ti aveva dato un nome?»
Mi inquieta il suo sguardo, non sbatte nemmeno le palpebre. «Morgan.»
«Vieni, Morgan. Tra venti minuti finirà l’ossigeno, non voglio essere qui quando accadrà.»
Le capsule di salvataggio non sarebbero bastate per tutte le persone a bordo. Per nostra fortuna, molte di loro adesso sono morte.
Mi sono pentito di non aver guardato Vanja prima di uscire dalla cabina del capo. Pensavo avrebbe fatto meno male, forse mi sbagliavo.
Siamo chiusi in una capsula di salvataggio insieme ad altri sfortunati, circa una dozzina. Veniamo espulsi dalla nave verso un grumo di ghiaccio e roccia deformato da centinaia di crateri che gli danno un aspetto spugnoso.
Iperione non ha solo l’orbita caotica nel suo moto di rivoluzione, è caotica anche la sua rotazione. È l’unico corpo celeste del sistema solare che non rispetta regole né leggi, che si muove in una direzione del tutto casuale senza nessuna particolare ragione di farlo.
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TITAN
Fiksi Ilmiah[liberamente ispirato alla storia del Titanic | fantascienza MM] Il Titan, la nave da crociera più lussuosa dell'universo, è partita da Titano per un meraviglioso viaggio intorno ai satelliti di Saturno. Kieran si è infiltrato a bordo senza il becco...