Quando arriviamo alla mia cabina, non mi sono ancora arreso all’idea di lasciarlo andare.
Mi avvicino alla porta e quella scivola silenziosa sulla sinistra, sbuffandomi sulla pelle un leggero spostamento d’aria.
«Sicuro che non vuoi che resti con te e tua moglie? Non mi dà fastidio.»
«Sicuro.»
«Posso stare anche solo con lei, se vuole. Mi avete pagato, è giusto che…»
«Non vuole.»
Non sopporto quando interrompe le mie frasi a metà. Mi accorgo di aver assunto un cipiglio seccato. «Hai detto che lei non ha problemi con quello che faccio» borbotto, incrocio le braccia sul petto.
«Neanche io ho problemi con quello che fai.»
Sollevo un sopracciglio e piego la testa, in attesa che ammetta la menzogna che ha appena pronunciato.
«È vero!» insiste. «Non ho problemi con quello che fai, ho solo problemi con quello che ti fanno.»
«Questo lavoro me lo sono scelto io.»
«Certo. Immagino che sarai rimasto a lungo indeciso, da ragazzino, tra la carriera di architetto, quella di avvocato e quella di servo del piacere. Dev’essere stata una scelta davvero sofferta.»
Apro la bocca per rispondere a tono, poi mi accorgo che non voglio farlo. Innanzitutto perché ha ragione, questo lavoro non l’ho scelto, anche se lui non lo sa. Soprattutto perché non mi va di discutere. L’avrà pure fatto per pena, ma ha fatto una cosa bella per me, oggi.
Ci sono momenti in cui lo guardo e ho l’illusione che, oltre a una compassione di cui mi vergogno così tanto, dietro la sua continua ricerca della mia compagnia si nasconda qualcosa di più.
Momenti come questo.
«Resta.» Quello che esce dalle mie labbra è poco più che un sussurro. «Stai qui per stanotte. Solo stanotte, promesso.»
«Kieran, lo sai… lo sai che non posso.»
È incredibile che non abbia capito che il mio lavoro non c’entra più niente. In realtà, è incredibile anche il semplice fatto che sia successo.
Non voglio mollare la presa, non riesco.
«Non devi pagarmi.»
Vedo che spalanca gli occhi chiari e sbatte le palpebre. Per un istante sembra che stia davvero considerando la mia proposta, poi prende un profondo respiro e irrigidisce appena le spalle. «No.»
Okay, questo fa male.
«Non vuoi.» Non ho neanche provato a nascondere la delusione che si è incastrata in gola.
«Non si è mai trattato di quello che voglio.»
«Allora perché? Non capisco cosa–»
«Come posso essere sicuro che me lo chiedi perché è quello che vuoi tu?»
Mi ascolta quando parlo? «Ti ho detto che i tuoi crediti non mi interessano.»
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TITAN
Ciencia Ficción[liberamente ispirato alla storia del Titanic | fantascienza MM] Il Titan, la nave da crociera più lussuosa dell'universo, è partita da Titano per un meraviglioso viaggio intorno ai satelliti di Saturno. Kieran si è infiltrato a bordo senza il becco...