I sopravvissuti

9 3 0
                                    

Dopo il confronto con Sara e la scoperta dell'incendio dell'orfanotrofio, Alex sentì che era giunto il momento di cercare risposte dai sopravvissuti di quella tragedia.

Mario Verdi, il giornalista investigativo, e Marco Bianchi, l'ex custode dell'orfanotrofio, sembravano essere le persone più adatte per rivelare dettagli cruciali.

Mario Verdi era un uomo con un passato turbolento, ma aveva guadagnato una reputazione per la sua incrollabile ricerca della verità.

Alex lo contattò e organizzò un incontro in un caffè tranquillo fuori città.

Mario era un uomo alto, con capelli grigi e occhi penetranti che riflettevano un'intelligenza acuta.

Nel caffè, seduti ad un tavolo riservato, Alex iniziò esponendo le sue ipotesi: "Grazie per aver accettato di incontrarmi. Ho motivo di credere che l'incendio dell'orfanotrofio vent'anni fa possa essere collegato agli omicidi dell'Ombra di recente."

Mario assentì, inclinando leggermente la testa.

"Ho letto dei casi che stai seguendo. È una teoria audace, ma la storia ci ha insegnato che la verità può essere nascosta in luoghi inaspettati."

Alex annuì, prendendo un sorso dal suo caffè prima di proseguire.

"C'è qualcosa nei resoconti dell'epoca che non quadra. Mi chiedo se ci sono dettagli trascurati o ignorati dalla polizia di allora."

"Posso darti una mano con la ricerca," disse Mario, guardando Alex con un'intensità seriosa.

"Ho conservato alcuni documenti d'archivio sull'incendio. Potrebbero esserci indizi o testimoni che sono sfuggiti all'attenzione pubblica."

La conversazione continuò per ore, mentre Mario e Alex scambiavano idee e teorie, mettendo insieme i pezzi del puzzle che stavano emergendo.

Mario menzionò anche alcuni nomi di testimoni potenziali che avrebbe potuto contattare per ulteriori informazioni.

Dopo l'incontro con Mario, Alex si recò subito a casa di Marco Bianchi, l'ex custode dell'orfanotrofio.

Marco era un uomo anziano, con il volto segnato dalle rughe e gli occhi che raccontavano una storia di dolore e perdita.

Viveva in una modesta casa vicino al parco della città.

"Marco," disse Alex con gentilezza mentre bussava alla porta.

"Sono qui per parlare dell'incendio di vent'anni fa."

Marco lo accolse con un'espressione cupa ma rispettosa.

Conducendolo nel suo soggiorno, raccontò con voce calma e misurata i ricordi di quella notte terribile.

Descrisse il panico tra i bambini, il fumo che riempiva i corridoi e il suono assordante delle fiamme che divoravano l'edificio.

"Lo sa, adesso che ci penso, venivano molto spesso degli individui che facevano troppe domande sull'orfanotrofio" disse Marco.

Alex, prendendo appunti nel suo taccuino, notò la sua espressione intensa mentre ascoltava quelle parole.

Dopo una breve pausa, Alex chiese con voce gentile ma decisa: "Marco, queste persone che hai visto, potresti descriverle meglio? Forse potrebbero esserci dei dettagli che hai notato e che non hai menzionato prima."

Marco si sedette sul bordo della poltrona, le mani tremanti sulle ginocchia.

"Erano figure furtive, detective. Non ho visto i loro volti, ma avevano movimenti veloci, come se fossero nervosi o in fuga da qualcosa."

Alex annuì lentamente, riflettendo sulle informazioni ricevute.

"Grazie, Marco. Mi hai dato molto su cui riflettere. Se ti viene in mente qualcos'altro, per favore, non esitare a contattarmi."

Con un sorriso malinconico, Marco si alzò in piedi.

"Farò del mio meglio. Spero che troviate le risposte che state cercando."

Alex lasciò la casa di Marco, con la mente piena di nuove domande e un senso rinnovato di determinazione.

La caccia all'Ombra aveva preso una nuova direzione, verso un passato sepolto e una verità che aspettava di essere scoperta.

Caccia al Serial KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora