Scena del Crimine

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La mattina successiva, Alex si diresse verso la scena dell'ultimo crimine dell'Ombra.

L'omicidio era avvenuto in un vecchio magazzino abbandonato alla periferia della città, un luogo perfetto per evitare occhi indiscreti.

Il nastro giallo della polizia delimitava l'area, e un agente di guardia gli permise di entrare dopo aver controllato la sua licenza di investigatore privato.

L'interno del magazzino era cupo, illuminato solo dalla luce che filtrava attraverso le finestre sporche.

Il corpo della vittima, Laura Bellini, era già stato rimosso, ma le tracce dell'orrore rimanevano. Sangue secco sul pavimento, segni di lotta, e, come Alex sospettava, un simbolo misterioso inciso su una trave di legno.

Alex prese un respiro profondo, cercando di mantenere la calma mentre si avvicinava al punto in cui era stato trovato il corpo.

Nonostante fosse abituato a scene del genere, ogni omicidio aveva un impatto diverso su di lui, soprattutto quando si trattava di qualcuno così vicino al caso.

Osservò attentamente l'area circostante, annotando ogni dettaglio: la disposizione degli oggetti, i segni sui muri, le tracce di sangue.

La polizia aveva già fatto il grosso del lavoro, ma sapeva che a volte i dettagli più importanti potevano sfuggire agli occhi meno esperti.

Fotografò i segni sul pavimento e il simbolo inciso, annotando tutto sul suo taccuino.

Mentre camminava attraverso la scena, notò qualcosa di strano su una trave di legno vicino al punto in cui era stato trovato il corpo.

Si avvicinò e vide, lo stesso simbolo che aveva visto nel taccuino di Laura.

Era intricato, quasi ipnotico, e non somigliava a nulla di familiare.

Un'ora dopo, Alex si accovacciò vicino a una pila di vecchi scatoloni.

Qualcosa catturò la sua attenzione: un pezzo di carta bruciato a metà, parzialmente nascosto sotto una delle scatole.

Lo tirò fuori con cura, usando un fazzoletto per non lasciare impronte.

La carta sembrava essere una pagina strappata da un vecchio libro o diario. Su di essa, c'era di nuovo lo stesso simbolo trovato nel taccuino di Laura Bellini, un simbolo intricato che Alex non riusciva ancora a decifrare.

Ma c'era anche qualcosa di nuovo: una nota scritta a mano, in una calligrafia tremolante.

"L'incendio dell'orfanotrofio non è stato un incidente."

Questa frase colpì Alex come un pugno allo stomaco.

L'incendio dell'orfanotrofio era avvenuto vent'anni prima e aveva sempre creduto che fosse stato un tragico incidente.

Ma se non lo era? Se c'era un legame tra quell'incendio e gli omicidi dell'Ombra?

Mentre rifletteva su questa possibilità, Alex ricordò i racconti dei sopravvissuti dell'orfanotrofio, tra cui Mario Verdi e Marco Bianchi, che aveva intervistato anni fa.

Mario Verdi era ora un giornalista investigativo con una reputazione di non lasciarsi scappare nessuna storia, mentre Marco Bianchi, l'ex custode dell'orfanotrofio, viveva una vita ritirata, tormentato dai ricordi di quel tragico giorno.

Forse era il momento di riaprire quelle vecchie ferite e cercare risposte da loro.

Se l'Ombra aveva qualche connessione con l'incendio, allora Mario e Marco potevano avere informazioni cruciali.

Prima di lasciare il magazzino, Alex fece un'ultima perlustrazione, assicurandosi di non aver trascurato nulla.

Si fermò davanti al simbolo inciso sulla trave, riflettendo su quanto poco sapesse ancora dell'Ombra e delle sue motivazioni.

Ogni omicidio sembrava più complesso del precedente, e ogni indizio portava ad altre domande piuttosto che a risposte.

Con il pezzo di carta bruciato e il taccuino di Laura, Alex lasciò la scena del crimine, sentendo che un nuovo capitolo della sua indagine stava per cominciare.

La caccia all'Ombra non era solo una questione di trovare un serial killer, ma di svelare segreti nascosti nel passato, segreti che qualcuno avrebbe preferito rimanessero sepolti.

Ora, con un nuovo obiettivo in mente, Alex sapeva che doveva essere più attento che mai.

L'Ombra era intelligente e spietato, e ogni passo falso poteva significare la differenza tra la vita e la morte.

Ma Alex era determinato a trovare la verità, a qualsiasi costo.

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