dolori nascosti (Cap 5)

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\\aggiungo qui sotto dei personaggi che poi metterò anche nel cast

mavi (madre di Lili)

marcox (padre di Lili)

"And if I may just take your breath away

I don't mind if there's not much to say

Sometimes the silence guides a mind

To move to a place so far away"

the neighbourhood

viola' pov

Il buio della mia camera mi soffocava,mentre i miei singhiozzi si liberavano nel silenzio di casa mia,le coperte non bastavano a coprirmi perché i brividi arrivavano lo stesso e quando tentavo di asciugare le mie lacrime me ne scendevano delle altre, avevo bisogno di qualcuno,ma non sapevo chi chiamare,non sapevo a chi rivolgermi,le voci nella mia testa urlavano un solo nome 'LILI', ma non avrei mai potuto,non dopo quello che avevo fatto non dopo averla allontanata con una scusa orribile. 

Quel pensiero è fisso nella mia testa,quello di averla ferita,ma sono così debole dentro che non riesco nemmeno a reggermi in piedi. A chi avrei potuto chiedere aiuto? spinsi la faccia sul cuscino schiacciando il naso,per cercare di frenare le lacrime,ma non servì a nulla. Presi mille respiri,ma quell'idea di essere sporca non veniva via ormai da tempo,nessuno si era reso conto di quanto soffrissi,nessuno si era reso conto che ogni sorriso che spargevo fosse finto,nella mia testa l'unica cosa che contava era apparire come sempre,senza differenze l'importante era non far vedere quanto fossi diversa,quanto in realtà non fossi forte.

Mi stavo distruggendo da sola senza saperlo,poi arrivò quel rumore che sembrava un tuono e invece era solo la porta che sbatteva, una porta che pregavo non crollasse per i colpi secchi che ogni sera riceveva. Sentii i suoi passi avvicinarsi alla teca dove tenevamo l'alcol,sperai di aver riempito la sua solita bottiglia,oppure ciò che sarebbe successo dopo sarebbe stata veramente solo colpa mia.

Sentii che sbatteva qualcosa sul tavolo e trattenni un singhiozzo,dovevo fingere di dormire,fingi mi ripetevo continuamente nella testa,tanto ormai fingere era diventato il mio sport preferito,ormai fingere era la mia realtà,mi muovevo così facilmente in quel mare di bugie da spaventare pure me stessa della semplicità con cui mi uscivano dalla bocca. Trattenni il respiro quando sentii la sedia stridere e il suono di una bottiglia che si infrangeva per terra.

Sentii il mio cuore correre rapido sotto il mio petto che si alzava velocemente quasi sembrava che avessi corso una maratona, ma ero solo lì,nel mio letto con delle lacrime secche sulle guance,mentre mi concentravo a dormire per finta,ascoltando ogni piccolo rumore,aspettavo solo quel momento in cui avrebbe abbassato la maniglia eppure non lo fece,sentii che si chiudeva la porta di camera sua alle spalle.

Pian piano immaginandomi un mondo in cui lui mi teneva per mano, in cui lui mi guardava nello stesso modo in cui guardava lei,mi addormentai,un sonno tormentato,talmente leggero che quasi era come non dormire.

sogno

"papà,papà guarda che belle farfalle facciamo una foto per la mamma così quando arriviamo a casa gliele facciamo vedere!" urlai con la voce di una bambina che ormai era scomparsa completamente dalla mia anima,ma che nei miei sogni continuava a perseguitarmi, come fanno le mosche d'estate. "Certo,tesoro" mi rispose mio padre con quella sua voce così dolce e tranquilla,prese la macchina fotografica scatto due foto,poi si chinò alla mia altezza, "vuoi provare,tesoro?" annuii,lui posò la mano sulla mia spalla e mi spiegò quale tasto schiacciare, guardammo le foto che avevamo scattato e per la felicità ci battemmo le mani,non sapevo che quelle mani per me sarebbero state poi associate ad un mostro, le immagini si mischiavano la mamma che sanguinava per terra,mio fratello in una bara e mio papà con le mani sporcate dal sangue di una vita innocente.

fine sogno

Mi svegliai boccheggiando,il sudore mi colava dalla faccia, mi alzai in punta di piedi,cercando di metterli dove le assi non cigolavano ,andai in bagno mi sciacquai la faccia e ripensai a quel sogno che in realtà era un ricordo,il ricordo più brutto che avevo dentro di me. Il ricordo che mi fa odiare mio padre ancora di più.

Quella sera mi promisi di tenere alla larga le persone che mi volevano bene o le avrei ferite con tutti questi ricordi,dovevo risolvere tutto da sola,poi sarei potuta tornare come sempre,ma in quel momento decisi che i demoni del mio passato dovevano essere sconfitti da me senza nessuno.

lili's pov

L'acqua della doccia mi scorreva sulle spalle,e sorrisi pensando all'allenamento era andato bene,le ragazze erano sfinite,come lo ero io. Non appena mi sdraiai sul letto mi misi a fissare il tetto,immersa com'ero nei miei pensieri non sentii mio padre bussare alla porta,"amore tutto bene?" urlò dalla porta destandomi completamente, "si papi,vieni pure" "come va?" "bene perchè?" "niente,buonanotte a domani" guardai i suoi occhi,tormentati dal dolore,nonostante il bellissimo sorriso che aveva sulle sue labbra e avrei voluto chiedergli di mamma,ma ogni volta che la nominavo i suoi occhi diventavano di ghiaccio e vedevo le lacrime che tentavano di uscire dai suoi occhi,e io non riuscivo a guardare mio papà mentre annagava nel dolore,quindi lo portavo sempre a prendere un gelato in riva al mare,lui diceva sempre che un buon gelato risolveva sempre tutto.

ricordo

Si chinò alla mia altezza,mi guardò negli occhi e mi disse "tesoro quando sarai più grande ne parleremo,a papà fa ancora male il cuore per parlarne,ma andiamo a prendere il gelato,se vuoi ti posso dire quale era il suo gusto preferito" annuii felicissima di sapere qualcosa di mamma "nocciola,lei amava la  nocciola" il suo sguardo puntava al tramonto nel mare, ma immaginai che vedesse soltanto i suoi ricordi e non veramente il bellisimo tramonto che io guardavo affascinata.

fine ricordo

Uscì e io tornai con gli occhi fissi al soffitto ripercorrendo la giornata e tornai al momento in cui l'ansia mi aveva completamente annebbiata mentre aspettavo Axel seduta a quel maledetto tavolo. Presi un respiro profondo,poi sentii il telefono vibrare,lo presi in mano,sperndo fosse Viola,che mi stava chiamando per spiegarmi,ero talmente preoccupata per lei,invece era un numero sconosciuto,era un messaggio:

M:ciaoo;)

L:chi sei?

M: Menelao

L:oh,ciao dove hai preso il mio numero?

M:ho le mie fonti,domani mi tieni il posto?

sorrisi tra me e me,e quello fu il sorriso,che avrei voluto avrei sempre voluto sulle mie labbra

L:si certo,notte

M:notte,piccola fiamma

L:come mi hai chiamato?

M:notte, Lili ci vediamo domani

Quel ridicolo soppranome non me lo aveva mai dato nessuno eppure mi fece sorridere.Quando lo avevo visto ad allenamento il mio cuore era quasi scoppiato,anche se non ne avevo capito il motivo e pensando a quel momento in cui i nostri occhi si erano incontrati mi addormentai.







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