Are u the same? (cap 2)

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"I don't wanna lose control
Nothing I can do anymore
Tryin' every day when
I hold my breath
Spinnin' out in
space pressing on my chest
I don't wanna lose control"

by Zoe Wess

Lili point of view ore 10:10 intervallo

uscii dalla classe con le cuffie nelle orecchie, ma subito lo vidi, che mi sorrideva da lontano appoggiato a un muretto che mi guardava con quei suoi occhi neri incorniciati dagli occhiali e dalle mille lentiggini che gli circondavano il naso e le guance.

Senza pensarci gli corsi incontro e mi tuffai tra le sue braccia, finalmente era tornato da quel maledetto viaggio, piansi sulla sua spalla enorme  e lui mi strinse un po' di più " allora rossa come stai?" " Una merda occhialuto" il mio migliore amico era tornato, era tornato l'unico che non mi avrebbe criticato.

Mi asciugai le lacrime e non appena mi voltai, incontrai gli occhi con quel ragazzo del pullman, gli sorrisi come non avevo mai fatto con nessuno e non so da dove presi il coraggio ma alzai la mano e lo salutai, lui alzò il mento a mo' di saluto e il mio intestino si sciolse definitivamente.

" Cos'è appena successo?" " Niente" mi affrettai a rispondere " mhm un figo della madonna ti ha appena salutato tu sei arrossita ed è niente, ovvio mi sembra giusto. Stavi solo diluviando di lacrime un secondo fa e poi ti ha salutato e quasi ti sei messa a saltare dalla felicità,ma è niente" lo trucidai con occhiata che bastò a farlo smettere.Questo però non gli impedì di cominciare a solleticare i miei fianchi e farmi ridere come una scema.

...in classe " ora di storia greca"

"Buongiorno" dicemmo tutti alla professoressa di storia. Era una docente che adoravo." Buongiorno ragazzi, ascoltate so quanto odiate i cambiamenti e Lili so quanto odi i vicini di banco, ma oggi dovrai accettarne uno, perché abbiamo un nuovo arrivato e si chiama Menelao, "entra pure" disse con una scioltezza che mi fece quasi sorridere.

non odiavo i compagni di banco erano loro ad odiare me era da quell'anno che nessuno voleva più sedersi accanto a me come se io fossi la generatrice del male. Di solito qualcuno voleva sedersi vicino a me sempre.

Quanto entrò per poco non spalancai la bocca e non caddi dalla sedia (forse sono un po'esagerata), Menelao era lui, il ragazzo de pullman. Abbassai gli occhi,ma sentii il suo sguardo ardere sulla mia pelle scoperta. " Odierai le presentazioni come tutti va pure a sederti Menelao il tuo posto è vicino a Lili."

La sedia accanto a me striddette e con calma lo sentii sedersi accanto a me, la mia gamba andava su e giù in un tic frenetico, mentre l'ansia mi mangiava dentro. " Allora hai anche un nome" Disse avvicinandosi pericolosamente al mio orecchio.
" Anche tu" dissi senza troppi giri di parole.

Axel point of view "ora di storia greca"

La mattina era cominciata di merda,ma non poteva andare peggio ero entrato a scuola e subito tre ragazze si erano messe a parlarmi, figa di lunedì alle otto del mattino, solo io odio il lunedì?

La vidi nel corridoio con le sue lentiggini,ma lei non mi diede nemmeno un occhiata era così concentrata sui suoi libri da non dedicarmi neanche una sola stupida occhiata che mi avrebbe sciolto le membra in due secondi.

il cuore batteva un po' più forte e sicuramente non per le labbra di Viola che si erano appiccicate a ventosa sulle mie. Non la voleva capire che tra noi era tutto finito, sempre che ci fosse stato un inizio. Mi staccai il più velocemente possibile da lei, sperai che lei non ci avesse visti.

Mi diressi in classe e sentii il fiato mancarmi,il posto vicino al suo fortunatamente era vuoto come sempre dall'inizio di quell'anno,grazie alla prof di storia che vidi entrare in quel momento. Mi lanciò una strana occhiata, credeva che io la potessi capire? Con un solo sguardo?

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