Capitolo I

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Rosaline

La sveglia suona e ripeto tra me e me che fra dieci minuti mi alzerò dal letto e che per una volta sarò puntuale, ma so che neanche oggi andrà così.

Quando decido di alzarmi mi accorgo che sono in ritardo, come al solito, ma scelgo comunque di fumare la mia abituale sigaretta mattutina davanti alla finestra della mia camera.

Io e mio fratello abitiamo in un piccolo appartamento di Brooklyn, l'unica abitazione che quello stronzo di nostro padre ci ha lasciato, almeno per ora.

Non c'è tanto spazio ma la vista sui grattacieli di New York è mozzafiato, per questo non posso proprio rinunciare a questa sigaretta: la accendo, aspiro, osservo e intanto sogno.

Ho sempre voluto vivere in un attico nel centro di New York o in una di quelle enormi ville fuori città come Eveline Lombardi, la ragazza più ricca che io conosca nonché la mia migliore amica.

A proposito di Eveline, tra qualche minuto sarà qui per accompagnarmi a scuola quindi è ora di buttarmi sotto la doccia.

Faccio l'ultimo tiro e poi spengo la sigaretta sul balcone.

L'acqua è gelata. Esco di fretta, allacciandomi un asciugamano intorno al corpo.

L'asciugacapelli non funziona. Fantastico! Sarò costretta a far asciugare i capelli all'aria ancora calda di settembre.

Quel vecchio non si preoccupa neanche di pagarci le bollette e questo mese io e mio fratello siamo un po' in ritardo ma ce la caveremo, come sempre.

Il clacson della nuova Aston Martin di Eveline mi risveglia dai miei pensieri.

<<Fanculo.>> Sbotto. Lascerò i capelli bagnati.

Se continuo a fare ritardo Eveline smetterà di farmi da autista.

Mi infilo un jeans a vita bassa e maledico nuovamente i miei capelli lunghi che mi bagnano la maglia che indosso.

Prima di uscire scrivo un post-it ad Hunter. "Ieri ho comprato della pizza, la corrente non va, mangiala fredda." Disegno poi una faccina che sorride e mi ritengo soddisfatta.

Sono proprio una brava sorella.

<<Riesci ad essere in orario per una volta? Abbiamo la verifica di matematica oggi.>>

<<Ciao Harper, buongiorno anche a te.>> dico sdraiandomi nei sedili posteriori e posando le lunghezze dei capelli fuori dal finestrino sperando che si asciughino, evitando di bagnare anche l'auto della mia amica.

Mentre Harper si risistema le cuffiette nelle orecchie, attendo una reazione di Eveline per la mia posizione insolita e questa non tarda ad arrivare.

<<Rose siediti e mettiti la cintura per favore.>>

Continuiamo a bisticciare fino al parcheggio della scuola e quando chiediamo il parere di Harper ci ignora, immersa nella musica.

Ho voglia di fumare un'altra sigaretta per questo ne porgo una ad Eveline in segno di pace che contenta la accetta strattonandomi in un abbraccio che non ricambio.

Ci incamminiamo verso il bagno e per il corridoio io e Harper siamo costrette a richiamare un centinaio di volte Eveline. Sembriamo le guardie del corpo di una celebrità.

Tutti la conoscono, tutti la ammirano. È come una luce accecante che non puoi evitare di notare. È bellissima e il suo comportamento gentile non è da meno.

Arriviamo in bagno. Harper si siede a terra appoggiandosi con la schiena alla porta per evitare che qualcuno entri, Eveline rimane in piedi per non sporcare i suoi jeans grigi abbinati alla giacchetta di jeans e io cerco nuovamente di asciugare l'ammasso di capelli mossi con l'asciugamani elettrico della nostra scuola.

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