Fang
La mattina seguente venni travolto dall'inconfondibile odore femminile di Colette mescolato alla patina mattutina che mi si incollava alle narici. Mi alzai dal letto, avevo il lenzuolo fatto in cotone incollato al mio corpo come se fosse un indumento , la testa che a momenti esplodeva e il respiro ansimante di Colette al mio fianco seminuda.
Edgar...oh Edgar! Accesi immediatamente il telefono e controllai le notifiche quando un messaggio in particolare colpì la mia attenzione:
Fang, ti aspetto davanti casa, chiamami quando hai fatto con Colette che ci guardiamo un film❤️
Cazzo, cazzo, cazzo. Scesi immediatamente dal letto e a passi veloci mi fiondai nella cabina armadio di Colette, afferrai i miei pantaloni indossandoli per poi passare in una totale corsa contro il tempo nel mettere la canotta. Feci una corsa disumana verso l'uscita della villa per poi scavalcare l'enorme cancello che la divideva dal centro della città. Non mi voltai indietro nemmeno un secondo, le mie gambe iniziarono a correre istintivamente, cercavo in tutti i modi di evitare gli ostacoli, di accelerare quando la via era spianata e di rallentare quando mi affaticavo, ma se stavo correndo e il motivo c'era, quello non abbandonava la mia mente: Corro da Edgar.
Quel gesto mi fece ricordare di quanto lo amassi, di quanto mi pentissi della notte prima e di quanto avessi voglia di ricominciare tutto da capo con lui, con me, con noi. Arrivai davanti il vialetto di casa e grazie alla corsa risparmiai circa 4 minuti dell'andata. Lui era lì.
«Edgar! Edgar!!»
Il sorriso che mi spuntò nel vederlo era indescrivibile, un emozione che provavo solo con Edgar più grande della felicità, quasi come essere nel paradiso più assoluto, per questo le avevo dato un nome (prendetemi per pazzo ma non so come altro definirla) "Edgherosità" e la provavo ogni volta che lo vedevo. Come se fosse sempre la prima volta.
Ma lui no. Lui non sorrideva. Appena arrivai di fronte a lui mi si gettò addosso. Mi fece cadere facendomi sbattere la schiena sul cemento. I suoi pugni erano forti, tanto forti, sembrava volesse uccidermi.
«Edgar che cazzo fai?!»
Cercai di fermarlo in tutti i modi ma niente da fare. Cercavo di difendermi in qualche modo ma niente. Vedevo la delusione nei suoi occhi, occhi di chi ha passato una notte a piangere, occhi omicidi.
«Edgar cazzo basta!»
Iniziai ad ansimare per il dolore, lividi iniziarono ad apparirmi addosso, ma fu Edgar a fermarsi. Si alzò e mi fissò deluso. Mi alzai con lui e lo fissai, cercavo di leggere il suo sguardo ma non c'era niente da leggere, il suo dolore era palpabile. Ma dietro a quei due occhi c'era un Edgar devastato per colpa mia. Ero io il mostro della situazione e lui lo aveva capito. In quell'istante sembrò cadermi il mondo addosso, tutto quello che avevo costruito con lui piano piano stava andando a sgretolarsi nelle mie mani, per colpa mia. Stavo perdendo me stesso per colpa mia. É tutta colpa tua.
«Edgar...»
«Vaffanculo Fang»
Mi voltò le spalle ma istintivamente parlai.
«Edgar lasciami spiegar-»
«Si e poi? Chi cancellerà l'inferno di ieri notte? Sono stato qui, per una notte intera ad aspettarti, tra mille pensieri, domande, risposte, supposizioni, paranoie! E tu? Tu stavi felicemente scopando in una villa a cinque piani con Colette! Che cazzo me ne faccio delle tue spiegazioni?! Non vedi come cazzo sto? Te la sei scopata Fang, non potranno farmi stare meglio...»
«Edgar non ho provato nulla! Non potrò mai provare quello che provo per te, lo sai-»
«Allora perché non ti sei trattenuto cazzo? So che Colette e mille volte migliore di me ma se dici che mi ami così tanto perché non ti sei chiesto "Che cazzo sto facendo? É davvero questo quello che voglio?" Oppure sbaglio?, te lo sarai chiesto e ti sarai anche dato una risposta che in qualche modo ti ha spinto a scopartela, ma conoscendoti avrai fatto tutto senza pensare, ho ragione Fang?»
La sua spiegazione era così dannatamente accurata. Annui, aveva ragione.
«Non ho nulla da dire onestamente Fang...non volevo che succedesse»
Abbassai il capo. Edgar ha sempre ragione. Girò i tacchi e iniziò ad incamminarsi. Non può finire così amore mio...ti prego.
«Il tuo colore preferito é il nero»
Fang sei un genio! Edgar si voltò e mi guardò confuso con le lacrime agli occhi.
«Ma che cazzo c'entra or-»
«Da quando sono arrivato io non hai più bisogno di quei dannatissimi pannolini, e da quando sei arrivato tu ho capito che io, Fang in persona, sono capace di provare un emozione ancora sconosciuta all'essere umano, a cui ho deciso personalmente di dare un nome»
Si accigliò e mi lasciò parlare.
«Edgherosità»
Mi guardò ancora più confuso di prima.
«Ma che cazzo dici Fang?»
«Edgar, quello che provo per te é indescrivibilmente meraviglioso»
«A me sembra che tu abbia mandato tutto a puttane»
«No Edgar, é stata Colette a fare tutto, mi sono lasciati usare...»
Edgar mi guardò ancora più sconvolto.
«Come-...Fang...»
Tenevo il volto fisso nel suo.
«Possiamo fare pace? Per favore...»
Continuava a fissarmi imbambolato per poi spiccicare parola.
«Domani parlo con Colette e si decide, ho bisogno solo di un giorno Fang, non di più...nel caso fosse no non cercarmi mai più»
E dopo queste parole mi lasciò da solo sul vialetto davanti casa.
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Edgar x Fang "Amore sopra ogni pregiudizio"
Fanfiction⚠️STORIA DI @c0ffebre4k_⚠️ la sto semplicemente continuando con la sua supervisione (ovviamente) e con suo permesso, é semplicemente il continuo della sua storia, aggiungerò gli ultimi capitoli e niente spero che vi piaccia♡♡