Capitolo 17

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Edgar

Quella sera per risolvere al meglio, Fang decise di portarmi a cena fuori in un ristorante famoso per la grande selezione di vini.

Fui molto sorpreso dalla proposta, diciamo che non è proprio quello che ci si aspetta da uno stronzo trasgressivo con i baggy che si è scopato la puttana di turno, anche perché appena scese le scale con quel suo completino elegante e tutto acchitato per l'occasione, più che rimanere ammaliato dalla sua eleganza e magnificenza, come ci si sarebbe aspettato, mi abbandonai ad una risata genuina nel vederlo così serio con qualcosa di completamente parallelo alla sua personalità. Lui ricambiò la mia risata con un altra ma la sua era diversa, era nella confusion più totale ma per sentirsi partecipe ricambiò senza esitare.

F:«Perché ridi?»

E:«Mi fa strano vederti così»

F:«Così come?»

Sorrisi.

E:«Elegante...sei semplicemente splendido»

Fang si atteggiò, sistemò la postura e si morse le guance per rendere più evidenti e affilati i lineamenti degli zigomi.

F:«Oh beh...très merci mon amour!»

E:«E questo francese?»

F:«Ah boh, vabbè dai, andiamooo!!»

Mi abbandonai ad una risata soffice e gutturale, una risata che poneva finalmente fine a tutte le vicende accadute nei giorni precedenti.

Mi lasciai trascinare da Fang all'uscio a da lì mi abbandonai completamente a lui.

Il ristorante non era molto lontano da casa nostra, lo raggiungemmo tranquillamente senza alcun tipo di problema, e inoltre l'aria piacevole ci accompagnava in una camminata che mi mancava da molto. Avevo bisogno di Fang più di qualsiasi altra cosa, volevo perdonarlo.

Dopo la cena

Io e Fang barcollavamo ubriachi marci per la strada verso casa, la testa mi vorticava in modo confusionale, mi lasciavo contagiare dalla risata genuina del mio ragazzo mentre mi apriva la porta di casa con i suoi modi di fare al quanto rozzi e sciatti.

F:«Dopo di lei principe principessa»

Mi abbandonai ad una risata a quella sorta di soprannome e tutto convinto mi diressi verso la porta, ma quella convinzione cessò immediatamente quando la testa roteò e mi spinse a cadere sulla siepe ad un lato del vialetto. Le foglie che si aggrovigliavano ai vestiti mentre i rametti corti e rigidi mi trattenevano in superficie. Ovviamente Fang invece di aiutarmi scoppiò a ridere, si piegò in due e il tono della sua risata divenne un lamento di puro divertimento quando i suoi occhi iniziarono a lacrimare. Non feci altro che ricambiare la risata cercando di fare pressione sui gomiti per tirarmi su ma un rametto mi tradì facendomi inghiottire dalla siepe.
Fang continuava a ridere e a dimenarsi come un deficiente.

E:«Coglione guarda che se non la smetti ti meno!»

F:«Cazzo Edgar, ma hai visto come sei caduto?!»

E:«Ha Ha Ha, alza quel culo e fammi uscire da qui!!»

Fang si alzò da terra con ancora il fiato corto e con una presa forte e decisa mi tirò fuori dalla siepe, mi trattene verso di lui con un braccio aggrappato alla mia schiena e mi portò in casa chiudendo la porta dietro di noi, mi aiutò a sedermi sul divano come se fossi un bambino per poi sporgersi verso di me intrappolandomi con le sue enormi braccia allo schienale del divano. Mi lasciò un bacio a fior di labbra e si accomodò al mio fianco. Eravamo ubriachi marci.

E:«La prossima volta andiamo in un ristorante senza una cazzo di selezione di vini»

Fang rise. Cazzo se amavo quella dannata risata.

F:«Edgar...prometti di non menarmi»

Annuii.

E:«Non sono nelle forze di far niente dici quello che ti pare»

F:«Ti è piaciuto andare a letto con Colette?»

Beh sì. Il vino mi stava dando alla testa, non pensavo più lucidamente ma solo secondo le mie sensazioni che in quel momento erano di gran lunga amplificate.

E:«Sì. A te?»

Fang ci ragionò. Poi rispose.

F:«Anche a me»

E:«Perché me lo hai chiesto?»

Fang deglutii.

F:«E se iniziassimo una relazione poliamorosa con io te e lei?»

Edgar x Fang "Amore sopra ogni pregiudizio"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora