capitolo quattro

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finita questa cena a base di carne e pensieri, mi prendo ancora un attimo per me e poi salgo piano in camera mia.

mentre cammino qualcuno mi afferra per un braccio e mi tira dentro quella che poi scopro essere una terrazza.

"ma che cazzo!" esclamo, quasi urlo.

"shh, fa piano" dice andrea.

"cazzo mi hai fatto prendere un colpo!" esclamo.

"se mi avessi risposto sarebbe stato più facile" dice lui.

"io me n'è vado" dico.

"no, aspetta beatrice ti prego" dice.

io non lo ascolto e tiro dritto andando verso camera mia.

mi ci chiudo dentro e ci resto fino alla mattina dopo.

facciamo colazione tutti insieme e poi inizia l'allenamento  dei ragazzi.

un piccolo allenamento in campo, poi piscine e bici.

"bea puoi andare a prendermi la scatola degli integratori nel mio ufficio?" mi chiede uno dei fisioterapisti.

"certo" sorrido.

mi piace dare una mano.

mi diverto a vedere i calciatori distrutti, mentre io me la godo con lo staff.

vado verso il suo ufficio ed entro.

"non ci posso credere! che cazzo ci fai tu qui?" dico.

indovinate un po' chi c'è nello studio? proprio l'ultima persona che voglio vedere.

"sto solo cercando una cosa, tu cosa ci fai qui?" mi chiede.

"sto solo cercando una cosa" rispondo prendendolo un po' in giro.

prendo la scatola degli integratori e faccio per uscire dallo studio.

"cazzo" dico continuando a tirare la maniglia.

"è bloccata" dico.

"che cazzo dici?!" esclama il ragazzo cercando di aprire la porta.

mi appoggio alla scrivania.

"adesso chiamo mio fratello" dico facendo per prendere il telefono.

"cazzo, il telefono è rimasto di la" dico.

"bene, aspettiamo...prima o poi si accorgeranno della nostra assenza" dice.

"già che siamo qui..." dice.

"sei tu veramente?" chiede.

"non capisco proprio cosa intendi" dico cercando di non guardarlo negli occhi.

quegli occhi che brillano ancora come anni fa.

"andiamo, fai la seria...sei la nipote della signora eleonora? sei quella beatrice?" chiede.

"si, si e ancora si" dico sfinita.

"perché non mi hai mai detto di avere un fratello calciatore? le cose sarebbero andate diversamente" dice.

"forse perché sei sparito?" chiedo.

"è più complicato di così" dice.

"a me non sembra complicato...sei sparito e basta" dico.

"ti giuro che non volevo farlo...avrei voluto darti delle spiegazioni in questi anni, ma non sapevo nemmeno dove cercarti" dice.

"mi dispiace e capisco che ci sei stata male, ma per me quel bacio è stato magico" dice.

mi si ferma il battito // andrea cambiaso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora