Avrebbe voluto urlargli di andarsene...
Avrebbe voluto prendere i fogli che aveva davanti, le penne, i colori, la spillatrice e persino il vecchio blocco di marmo che tenevano come ferma carte, e lanciarglielo contro intimantogli di andarsene prima di farlo seriamente impazzire
Perché era questo che sentiva Tenko ,mentre la porta si richiudeva lentamente dietro le spalle del biondo , ed era una sensazione talmente tanto forte che se non avesse vissuto la vita che aveva vissuto, fatta di ragionamenti al millimetro anche solo per respirare, probabilmente avrebbe utilizzato qualsiasi cosa come arma e lo avrebbe ucciso proprio in quel momento
Perché non era possibile...
Non era possibile che la sua vita, o il suo maledetto Karma, avessero ancora un debito così alto contro di lui da fargli anche questo
Non era possibile che una delle poche volte che era da solo si ritrovava in una situazione del genere...
Non era possibile che quel cliente, che ora era immobile di fronte a lui, gli assomigliasse così tanto...
Perché era solo questo vero?
Lui gli assomigliava ...fine...
Perché il suo elfo era minuscolo , il suo elfo era paffuto.....
Il suo elfo non era alto quasi un metro ed ottanta e non vestiva abiti firmati e né tantomeno alla moda.
Il suo elfo portava quel cappellino verde alla Robin Hood ed aveva i campanellini sulle scarpe che utilizzava per farlo ridere quando si metteva a ballare a mezz'aria...
Il suo elfo non aveva un'espressione seria, come quella di quel ragazzo, ne tantomeno i muscoli degli avambracci così tanto tirati da sembrare sul punto di esplodere
No...quella era solo una casualità o l'ennesimo modo in cui l'esistenza decideva di fargliela pagare per qualche sbaglio nella vita precedente...tutto qui...
Ma non era semplice ignorare quella somiglianza come non era semplice ignorare che quella persona era ancora di fronte a lui, sguardo fisso nel suo e labbra tirate, probabilmente prendendolo per pazzo per il silenzio in cui si ostinava a rimanere
T:" I-io...io le chiedo scusa per questa situazione di ...d-di disagio. Come le dicevo prima le farò avere..."
D:" davvero è la prima cosa che vuoi dirmi? Dopo tutti questi anni? La prima cosa che vuoi dirmi è di andarmene?"
La mano di Tenko si serrò sui fogli di carta, arrotolandoli e stringendoli rischiando quasi di strapparli, e l'albino si portò l'altra mano in mezzo ai capelli sentendo le tempie battere furiosamente a ritmo del suo stesso cuore
Cosa diamine stava succedendo?
Era un sogno?
Perché solo un maledetto sogno avrebbe potuto riportargli un'immagine di Lui così grande...solo un maledetto sogno avrebbe bypassato tutta la sofferenza che aveva provato Touya nel ritrovarsi Izuku di fronte e vedere che aveva completamente perso la memoria...
L'altro ragazzo fece un passo avanti, i piedi talmente tanto leggeri sul pavimento da sembrare che stesse ancora sospeso a mezz'aria, per poi passarsi anche lui la mano tra le ciocche bionde e sospirare profondamente
D:" lascia almeno che ti spieghi..."
T:" non c'è...n-non c'è nulla da..."
D:" C'è voluto del tempo..."
Denki fece un'altro passo avanti, ora a malapena due metri a dividerlo dell'albino che rimaneva aggrappato al bancone come se fosse pronto a scattare e fuggire, per poi chinare il capo e sospirare ancora
D:" il tuo caso è sempre stato...mmmh...particolare.. Noi elfi non abbiamo il permesso di avvicinarci troppo ai bambini né, tantomeno , di parlare con loro o fare con loro amicizia... Ma io...io sono stato mandato appositamente da te... Babbo Natale mi ha mandato da te perché ogni anno, da quando la tua coscienza si è formata, hai sempre chiesto una sola cosa..."
T:" io non credo a Babbo Natale e..."
D:" hai sempre e solo chiesto un amico..."
Le labbra di Tenko si serrarono, i ricordi di lui da bambino che stringeva il cuscino implorando quell'uomo enorme e vestito di rosso di dargli un amico, e l'albino sentì i bordi delle ciglia pizzicare pericolosamente mentre il biondo faceva un'altro passo in avanti
D:" sono arrivato da te, la prima volta, che avevi a malapena compiuto i quattro anni... Ti ho osservato piangere silenziosamente ed ho fatto di tutto...d-di tutto per riuscire ad attirare la tua attenzione. Ho usato la magia, ho iniziato a ballare, ti ho persino colpito sul naso, e mi ricordo di aver riso come un matto quando mi hai scacciato come una zanzara, per poi accontentarmi semplicemente di sdraiarmi al tuo fianco e raccogliere le tue lacrime..."
Un'altro passo, delicato come ali di farfalle, e le mani di Denki sfiorarono il legno del bancone con la punta delle dita
D:" Ci ho messo quattordici anni per riuscire a farmi vedere da te e poi, ai tuoi diciotto, ci ho messo altri due anni per riuscire a capire che quel vuoto che sentivo, proprio al centro del petto, era per la tua mancanza... "
T:" s-smettila ...tu...t-tu non sei rea..."
D:" Ho parlato con Babbo Natale e gli ho chiesto io stesso un dono... perché sapevo che se fossi caduto in questo mondo, ed avessi perso la memoria, tu non avresti fatto NULLA per riavvicinarti a me... Tu non hai la testardaggine di Touya e non hai i sogni di Shouto... tu mi avresti lasciato andare pensando, magari, che la mia nuova vita non meritasse di essere rovinata da una nullità come te..."
Un'altro piccolo passo ed i fianchi del biondo sfiorarono lo spigolo vivo del legno, mentre faceva lentamente il giro del bancone, per poi ritrovarsi di fronte all'albino ed allungare timidamente una mano afferrando una ciocca bianca e lasciandola scivolare tra le dita mentre quegli occhi rossi, finalmente, si alzavano nei suoi
D:" avrei dovuto essere il tuo Okurimono Tenko...avrei dovuto essere il tuo regalo ed il modo in cui l'esistenza si sdebitava finalmente con te per ciò che ti aveva fatto passare... Ma in realtà sei stato tu ad essere il mio regalo perché...p-perchè mi hai fatto capire cosa significasse amare così tanto, una persona, da rinunciare a tutto per lui..."
La mano di Denki seguì i contorni della ciocca di capelli, sollevandosi a sfiorarla fino a toccare la nuca dell'albino, per poi sporgersi in avanti ed arrivare ad un soffio dalle sue labbra
D:" tu sei il mio Okurimono Tenko Shimura...ed io...non ti lascerò mai più andare via..."
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Arigatō
FanfictionUna notte solitaria come tante altre... Ma qualcosa cambia ed , improvvisamente, un piccolo folletto natalizio appare nella tua stanza portandoti un dono... E non si limita solo a questo... Nel corso degli anni ti regala sempre di più ..ti regala fi...