capitolo 4

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Se non altro, Jisung era un professionista.

Si alzò la mattina dopo, con gli occhi solo leggermente gonfi, fece colazione con Seungmin e si diresse al set. Mangiucchiò il bagel che aveva comprato mentre era seduto, aspettando che qualcuno lo chiamasse e gli dicesse dove andare. Si nascose nella sciarpa che aveva avvolto intorno al viso e si tirò su il bavero del cappotto.

Jisung si era messo addosso diversi strati di vestiti quella mattina senza nemmeno volerlo: una maglietta, un maglione e una giacca sopra, insieme a un paio dei suoi jeans più larghi. Voleva sommergere il suo corpo di vestiti, non voleva che nessuno lo notasse.

Finché non ha visto un volto familiare che chiacchierava con alcuni tecnici delle luci e del suono.

Jisung sussultò, gli occhi che si giravano, e corse via da Seungmin che gli stava gridando dietro. Praticamente si lanciò contro l'uomo mentre urlava, "Changbin!"

Changbin gemette, un leggero "oof" gli uscì dalle labbra mentre veniva sbattuto contro da un uomo adulto. Si lamentò solo per un secondo prima di avvolgere Jisung così completamente tra le sue braccia, che probabilmente sembrava che stessero cercando di fondersi in un unico essere umano. Changbin si strofinì contro il suo collo e poi gli appoggiò il mento sulla spalla. "Ti sono mancato?"

"Dove sei stato?" si lamentò Jisung. "Dovevi essere qui due settimane fa!"

"È successo qualcosa con un'altra ripresa", sospirò Changbin, stringendo più forte Jisung. "Avete ricevuto i vestiti che vi ho mandato, vero?"

Jisung si allontanò, con le labbra imbronciate mentre guardava il suo stilista, ma annuì comunque. "Certo. Ma non sono belli come quando mi vesti tu."

Changbin sospirò drammaticamente, srotolando un braccio dalla vita di Jisung per scostargli i capelli dal viso. "So che sono straordinario nel mio lavoro."

Jisung sbuffò, dandosi una pacca sul petto in modo scherzoso, "così umile".

Changbin gli sorrise prima che il suo viso si trasformasse in qualcosa di più serio. Si guardò intorno prima di chinarsi di nuovo verso Jisung, "Seungmin mi ha detto cosa sta succedendo, stai bene?"

Il battito cardiaco di Jisung accelerò rapidamente al promemoria, ma lui annuì. "Sto bene."

"Bugiardo", sospirò Changbin. "È qui? Non ho incontrato nessuno degli attori".

Jisung diede una rapida occhiata prima di scuotere la testa: "No, non sembra che sia ancora qui".

"Bene, è fortunato, perché se fosse qui si sarebbe beccato un occhio nero", borbottò Changbin.

"In realtà non ha fatto niente di sbagliato", Jisung alzò gli occhi al cielo. "Niente che giustificasse un pugno, almeno."

"È un maniaco, sta facendo qualcosa di sbagliato."

"Stai dicendo che tutti quelli che guardano il porno sono dei pervertiti? Perché faresti meglio a guardarti allo specchio, Bin, aiuti letteralmente a fare il porno."

"No, ma", Changbin aggrottò la fronte, "ho una brutta sensazione da lui".

"Non l'hai mai nemmeno incontrato!" rise Jisung.

"Perché lo stai difendendo?" chiese Changbin inarcando un sopracciglio.

"C-cosa? Non lo sono", balbettò Jisung, scuotendo la testa.

Changbin lo guardò per un momento prima che le sue labbra si sollevassero agli angoli, "oh".

"Stai zitto!" urlò Jisung, spingendolo leggermente.

Tie Me Up with Christmas Tinsel | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora