capitolo 4

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sento la sveglia suonare e guardo l'orario.
le 9:00 cazzo non riesco a prepararmi in 30 minuti.
mi alzo dal letto e entro subito in doccia,appena esco decido di vestirmi abbastanza comoda visto che dovevo andare a un centro sportivo e non a una sfilata.
mi trucco davvero poco,un po' di correttore,mascara e illuminante.
poi passo ai capelli e decido di piastrarmeli,appena finito di prepararmi controllo l'orario e sospiro.
9:25 menomale non sono in ritardo,scendo le scale e trovo mia madre a parlare con lamine davanti a la mia porta di casa.
"eccomi"
dico andando verso la porta d'ingresso.
"eccola,yn comportati bene eh"
dice mia madre
"sisi ciao mamma"
la saluto con un bacio sulla guancia e poi lei chiude la porta.
io seguo lamine che entra dentro la macchina davanti a casa mia e di conseguenza ci entro anche io.
"come mai ti sei vestita così?"
chiede lamine guardandomi da testa a piedi
"così come?"
mi guardò per vedere cosa c'è che non va
"sei troppo scoperta"
dice fissando le mie tette
"qual'é il problema?è estate e fa caldo"
rispondo sfidandolo
"che poi tutti i ragazzi ti fisseranno e io non ho voglia di spaccare il naso a nessuno"
risponde senza esitare.
devo dire che questa risposta mi ha zittito,infatti il viaggio da casa al campo sportivo l'abbiamo passato in totale silenzio.
prima di arrivare all'entrata del campo vedo da lontano dei paparazzi.
"oh cazzo"
dico vedendoli da lontano
"cosa?"
chiede lamine
"ci sono dei paparazzi"
rispondo impanicata
"mettiti giù"
risponde lamine e io faccio quello che dice lui,appoggio la mia testa sulle sue gambe.
"potresti stare più spesso in questa posizione"
dice lamine ridendo e di conseguenza si prende uno schiaffo da parte mia.
quando sento una delle sue mani poggiarsi sulla mia coscia e iniziare a salire.
"lamine"
dico a bassa voce
"mh dimmi"
porta sempre più in su la mano
"lamine fermo"
sussurro
appena sento la sua mano entrare nel mio interno coscia mi alzo subito e mi rimetto a sedere, per fortuna proprio in quel momento eravamo entrati dentro il cancello e nessun paparazzo mi ha visto.
"ma sei scemo"
gli dico mentre mi sistemo i capelli, visto che a stare sopra le sue gambe mi si erano spettinati.
"so che se fossimo stati da soli volevi che continuavo"
mi fissa negli occhi
"si nei tuoi sogni"
gli dico sfottendolo,anche se in realtà avrei voluto che avesse continuato.

arriviamo davanti all'entrata del centro sportivo e io scendo dalla macchina mentre lamine lascia i soldi all'autista dell'uber.
dopo poco scende anche lui.
"andiamo ora ti presento agli altri e a xavi"
mi avvicina a se mettendo il suo braccio intorno alla mia vita.
"togli la mano"
gli dico fredda,anche perché ogni suo tocco mi fa venire dei brividi per tutta la schiena.
"vabbene piccola"
questo soprannome da dove gli è uscito?
mi farà morire questo ragazzo.
"è la prima volta che entro in un centro sportivo"
dico
"non ci sei mai entrata?"
chiede e io faccio segno di no con la testa.
"ha vedere una partita allo stadio però si?"
chiede aspettandosi un si
"no,i miei non ci sono quasi mai in casa, per colpa del loro lavoro e la maggior parte dellla mia infanzia l'ho passata con le domestiche.
infatti le partite le guardavo con loro"
gli rivelo
"allora preparati che tra due giorni vedrai la tua prima partita di calcio al camp nou"
mi sorride circondando il suo braccio attorno al mio collo.
"non pensavo fossi così gentile"
dico sfottendolo
"sisi posso farti scoprire altri segreti di me se vuoi"
mi sussurra all'orecchio.
arriviamo davanti ad una porta che lamine apre subito.
dietro la porta c'era lo spogliatoio del barcellona e tutti i giocatori avevano gli occhi puntanti su me e lamine.
questa mattinata prevede molto bene...

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