Pensava che sarebbe bastato...

Izuku si era realmente illuso che sarebbe bastato abbassare la tapparella, chiudere a chiave la porta, metterci persino il comò  di fronte,  a bloccarla completamente,  ed infilarsi sotto le coperte coprendosi  fino alla fronte

Si era illuso che sarebbe bastato così...che sarebbe bastato quello per estraniarsi abbastanza  da dimenticare di essere da solo in una casa, per giunta isolata, con un pluriomicida che dormiva nella stanza accanto

Ma non era stato così...

Non era stato per niente così...

Perché i fascicoli che erano arrivati sul grande terrore dalle fiamme blu,  ai tempi della UA,  erano ancora come delle viti piantate nella sua testa che continuavano a premere e premere ancora lasciandolo a fissare il soffitto

E ciò che avevano all'epoca,  su colui che poi si era rivelato nientemeno che il figlio di Endevor,  era la metà della metà di ciò che aveva ammesso poi in quella specie di comunicato stampa che era stato fatto girare per tutti gli schemi del Giappone

Meno della metà...un niente...

Un inezia in confronto a ciò che si era poi scoperto e ciò che, sicuramente,  c'era ancora da scoprire

Eroi...gente comune....

Tutti massacrati ed uccisi e per cosa?

Per vendetta....

E da chi?

Dallo stesso ragazzo che si era messo uno dei suoi pigiami, in attesa che Fuyumi gliene prendesse della sua taglia, e che era andato a dormire sbadigliando e cercando di tirare giù le maniche di quella maglietta troppo corta

E gli aveva fatto quasi tenerezza al verdino, lo spazzolino da denti agitato a caso nella bocca perché non avevano nemmeno uno specchio,  spingendolo a portargli persino un bicchiere d'acqua per la notte per poi rimanere,  davanti alla sua porta, con il bicchiere ancora sospeso in mano

Cosa diamine stava facendo?

Era giusto provare empatia per un mostro del genere?

Era giusto provare pena per lui e sentire che non era giusto che finisse in galera?

Era giusto salvare l'involucro,  ora vuoto e privo di ricordi,  sapendo benissimo cos'erano  state capaci di fare quelle mani? Ed a quante persone?

Izuku si rigirò  nel letto,  la coperta tirata fin sopra l'orecchio in modo da attutire i rumori inesistenti che pensava di sentire, per poi portarsi una mano sul torace e stringere forte il cellulare nell'altra

Sarebbe bastato un minimo movimento

Sarebbe bastato premere il tasto verde,  della chiamata rapida,  per telefonare a Shouto e farsi portare via da lì il prima possibile

In fondo non era un problema suo no?

E quando si era offerto di farlo, vedendo il suo migliore amico in lacrime, di sicuro non stava ragionando con il cervello ma con quella vena di masochismo che lo ha sempre contraddistinto

Si...bastava solo premere il tasto verde e di sicuro la famiglia Todoroki avrebbe trovato decine e decine di eroi disposti a prendersi carico di quella patata bollente e cercare di recuperare il recuperabile

Perché in fondo era meglio così no?

Lui non era qualificato per quel lavoro,  lui non era capace di gestire nemmeno se stesso,  lui...

Gli occhi verdi scesero in basso, spostando la coperta di quel tanto da riuscire a vedersi le mani, ed una lacrima scese dalle ciglia scure formando una piccola chiazza sul cuscino bianco...

Lui non poteva farlo...

Questo pensò Izuku mentre si tirava su a sedere e guardava lo schermo mordendosi il labbro e lasciando che il pollice sfiorasse il tasto di chiamata

Un millimetro...

Sarebbe bastato un millimetro e tutta quella follia, ingestibile,  avrebbe avuto una giusta fine

Il dito si tese...

Un respiro venne immagazzinato dai polmoni,  profondo e pieno per far arrivare più ossigeno possibile al cervello  , ed il labbro venne morso ancora abbassandolo  ulteriormente e vedendo il numero del bicolore comparire

"N-no ti prego..no"

La testa di Izuku scattò in alto, il cellulare che viene fatto cadere sul letto ed ignorato,mentre una voce torna a risuonare come se fosse a metri e metri di distanza

"F-fa male ti prego basta..fa male...fa male papà...bru...brucia papà... PAPÀ BRUCIA!!!"

Il comò  è la prima cosa che viene spostata con forza, tanto da sbattere sul muro creando un foro, mentre Izuku lotta con la chiave della stanza e quelle urla diventano sempre più forti

La voce di Touya è piena di disperazione,  e terrore,  ed il verdino quasi inciampa sul tappeto quando riesce finalmente ad aprire la porta ed a fiondarsi in quella vicina spalancandola subito dopo

Il corpo di Touya sembra in preda alle convulsioni,  la bocca spalancata e le guance sporche di liquido scarlatto, mentre Izuku salta letteralmente sul letto ed istintivamente spalanca le braccia portandolo a sé

I:" shhh...è passato...è...è tutto passato shhh...."

T:" bru...brucia ...fa male...f-fa...fa ma..."

Il bicchiere dell'acqua viene afferrato dalle mani del verdino,  o perlomeno da quella che non sta usando per tenere sollevata la testa di Touya,  e le dita vi si immergono dentro portandole poi sulle guance del corvino e bagnandole appena

I:" shhh senti? Non brucia più...te lo prometto...non brucerà più...ora calmati ok?"

E sono le mani di Touya ad aggrapparsi al minore,  talmente tanto strette sulla pelle della sua schiena da costringerlo a digrignare i denti, mentre Izuku si sdraia al suo fianco e continua a bagnargli il viso

Sentendolo  rilassarsi , tra le sue braccia,  e sentendo ogni dubbio che aveva dissiparsi completamente mentre i suoi occhi si chiudevano

Cullato da quel battito,  contro il proprio, che lo condusse nel mondo dei sogni

Cullato da quel battito,  contro il proprio, che lo condusse nel mondo dei sogni

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