I ❤️ naming S$¥t! 🤘

I 💕 naming Sh$it!

DISCLAIMER: è scritta per divertimento! Qualunque nome e situazione è prettamente intenzionale.

La luce divina entrava dalla finestra e faceva brillare le pareti della grande camera da letto. La prima cosa che saltava all'occhio era la sua incredibile grandiosità e magnificenza: i colori erano chiari, rassicuranti, tutto dava l'idea di immensità e serenità...Sarebbe stata parte di un attico di enorme bellezza, se non fosse stata tempestata di roba, se l'arredamento  non fosse rimasto livello teenager e non campeggiasse la puzza del fast food di Winner's da parte a parte. Gli amabili resti del cibo della famosa catena erano sotterrati nella busta abbandonata ai piedi del letto, quasi invisibile alla vista. Diciamo quasi, perché a coprirla quasi del tutto ci pensavano le tuniche tutte uguali da lavoro e capi scuri, talmente aggrovigliati fra loro da essere quasi indistinguibili gli uni dagli altri. Altri reperti dello stesso tipo erano stati lanciati per la stanza, come gli anfibi neri borchiati di cui l'unica traccia visibile era il singolo esemplare accanto alla scrivania. Il resto dell'ambiente era dominato di cose, a cominciare dalle pareti: erano tappezzate da fotografie di gruppo, attestati musicali, di promozione a comandante dell'esercito angelico e poster un po' tutti simili raffiguranti gruppi musicali - uno solo in realtà, il suo - e la gigantografia di una chitarra dorata appesa sopra il letto. I mobili di legno chiaro erano affollati di trofei di qualche contest musicale in bella vista, una riproduzione in miniatura dello stesso modello della chitarra nella gigantografia sulla scrivania e qualche souvenir, più impersonale, che era ammassato dietro l'oggettistica meno interessante e che riteneva probabilmente noiosa.  Fuori di lì, per le strade, il suo stile di vita e il suo disordine sarebbero stati inammissibili. Ma lui non era il tipo che  ci  badava troppo: nessuno entrava  senza permesso a casa sua. Quel luogo era una piccola oasi in un oceano di perfezione, e lui faceva quello che voleva. Raramente  gli era stato detto il contrario, perciò doveva essere così. E lui aveva sempre ragione...Forse. In ogni caso, nonostante il casino, la sua camera da letto così come il resto dell'appartamento rimandavano a una certa solenne austerità. Solo il grattare della penna rompeva quell'atmosfera e quel silenzio autoritari. La piuma danzava ai movimenti della penna, che tracciavano linee sulla superficie ruvida di una lunga pergamena. Questa giaceva annoiata sulla scrivania e si srotolava a terra come un serpente tarchiato: era piena di segni, di scarabocchi, di appunti e disegnini. Qualsiasi altra persona l'avrebbe giudicata proprietà di un quindicenne o uno scherzo. Invece l'autore era proprio quello scribacchino concentrato   che, in mutande,  era chino sulla scrivania, e le cui ali dorate ricadevano placide dietro lungo lo schienale della sedia e sfioravano il pavimento. L' angelo eseguiva sempre gli stessi movimenti: si grattava il capo ribelle nervosamente, tirava su con il naso, guardava in cagnesco la pergamena, grugniva qualcosa come: <<uuuuuhm....>> e poi con un gesto violento di penna tracciava la linea sul foglio come se invece di eliminare un'opzione la sgozzasse di netto .  Solo dopo passava a leggere oltre. Il contenuto consisteva in una lista di nomi. O meglio, soprannomi. Evidentemente quella disamina era particolarmente importante, perché valutava ogni singola sillaba come se facesse parte della giuria di un talent. <<Prossimo!>> cinquettò tracciando la linea successiva. <<Vediamo vediamo....>> 

BOCCHINO ASSASSINO

<<Eeeeeeh....>> aggrottò la fronte, si grattò il mento barbuto con la piuma e, con la stessa intensità di un datore di lavoro che esamina un curriculum, estrasse da sotto la pergamena degli appunti. Un lampo di  consapevolezza apparve  come cominciò a scorrere la seconda lista di nomi, che comprendevano quelli che aveva già assegnato. 

NOMI DECISI DAL SUPREMO DICKMASTER ---> OH Sì SONO SUPER CAZZUTO FANCULO TUTTI! 

GRANDI LABBRA ----> EHEHEH