I ❤️ naming S$¥t! 🤘

FUCK AND PREJUDICE - Shit, I'm f***d pt.1

DISCLAIMER: E naturalmente, ho dovuto dividere il capitolo in due parti.  Elementi presenti: romance, erotico...Musical e tanto cringe. 

 E SOPRATTUTTO PREGATE CHE SIA CANONIZZABILE SENNO' MI ARRESTANO. 

Il brano cringe dovrebbe suonare come i titoli di testa. Nelle intenzioni.

Il resto, sneak peak in fondo.

Si sentì una risata femminile nell'aria, accompagnata dal rumore di coperte e lenzuola. Sudate.

<<E' stato pazzesco.>>

<<Cazzo...Sì...Che una gran scopata! >>

La ragazza si girò su un fianco per fronteggiare l'altro. Adamo notò il peso dei meloni che sbandavano tutti da un lato, schiacciati dal materasso. Non riusciva a staccare loro gli occhi di dosso. Allungò la mano per sfiorare il capezzolo sinis...E ciaf, Clio lo picchiò severamente sulla mano.

<<Non osare! Non puoi toccare la mia mercanzia senza permesso!>> lo rimproverò, sorridendo sotto i baffi. Adamo intercettò il tono furbetto e si accostò a lei. Sentì la testa girare e il cuore battere, ma lo dissimulò bene. O almeno, credette di farlo bene, aggressivo quanto divertito.

<< Oh-oh, ma guarda! Sarebbe la tua mercanzia, adesso? Buono a sapersi, visto che hai goduto da ogni poro possibile grazie a queste fottute palle!>> ribatté, indicandosi l'apparato nascosto dalle lenzuola.

Lei per un momento alzò le sopracciglia con fare ammiccante. Adamo aggrottò appena la fronte e piegò una piccola smorfia di disappunto e confusione. Stava combattendo dentro di sé la voglia di tenere il punto e di saltarle addosso per trombarsela alla missionaria.

Non ci fu molta scelta quando si ritrovò la sua fiatella e le sue tette addosso. E quando lei gli schiuse le labbra con le proprie per mordicchiare il labbro inferiore, lui non volle proprio opporsi. Adamo si era abituato alla sua presenza. Erano letteralmente chiusi dentro casa da tre giorni. O per essere più precisi: uscivano per andare a lavoro - ma poi si ritorvavano lì. E quando succedeva...Parlare era una faccenda del tutto secondaria. Nessuno dei due sapeva - o quanto meno Adamo non ne era certo - se trombavano per rabbia, o per la gioia di vedersi. Che per la verità non era neanche vero che scopavano e basta. Clio era intelligente. Una cosa che era fuori dalla norma, cazzutamente cazzuto. E poi cantava da paura. Mangiava come lui, e quando apriva la bocca...Avrebbe voluto...Insomma, quello che lo mandava completamente fuori di testa era quella sorta di sguardo che Clio gli regalava quando lo vedeva. E che gli faceva sciogliere le budella peggio di un budino. E lui, cazzo, era il fottuto Adamo, merda. Non l'avrebbe mai detto a nessuno cazzo. In quel momento, quella fottuta stronza fighissima, che aveva deciso di farselo, lo baciava in quel modo che non gli faceva capire un cazzo di niente. C'era una fottuta dissonanza qui. Oppure una pessima scrittura.

<<Lo sai>> gli mormorò lei affettuosa quando si staccò, sfiorando la clavicola per poi scendere lungo i pettorali con il polpastrello dell'indice. <<Non avrei mai pensato che mi avresti lasciato fare la...Cowgirl.>>

Adamo si ingrifò, sfoderando il solito sorriso strafottente. <<Già...>> esitò. L'imbarazzo doveva essere evidente, perché lesse l'interpretazione di Clio.

<<Cazzo se la odio>> l'avevano detto insieme. Si scambiarono un sorriso morbido. Adamo provò di nuovo un moto di tenerezza. Ovviamente involontario.

<<Strano tu me l'abbia lasciato fare. Perché me lo hai lasciato fare?>> osservò lei, curiosa.

<<Eeeee....Perché...Eeeee...Beh...Ebeh....>> Adamo ci ragionò un attimo. Quanto meno tentò di farlo. <<Perché le tue tette sbattono, merda! Non sentirti importante, troietta>> e qui agitò il dito indice verso di lei con faccia cattiva. << È stato solo una volta! Anche se davvero cazzuta, merda, te lo concedo. Ma. Una. Sola.>>