4.1
«Ehi. Come va?»
«Non lo so. Rivedere dopo così tanto tempo i luoghi dove sono cresciuta...» Un attimo di silenzio mentre cercava sia le parole che il modo di sganciarsi il secondo orecchino. «È strano, non so come spiegartelo.»
Bethany si sedette sul letto, lo giudicò piuttosto accogliente per essere di un Hotel universitario. Avrebbe preferito tornare a Praga per ben altri motivi.
«Non devi, lo capisco.»
David cercava di celare la propria preoccupazione, non aveva mai apprezzato la perfida puntualità delle coincidenze. Nello stesso giorno in cui era stato richiamato a Torino per il furto nel Museo Egizio, Tomáš, un vecchio amico di Richard, venuto a conoscenza del suo decesso, aveva contattato Bethany. La aspettava, con urgenza, all'Universitá di Praga, dove lei aveva conseguito la laurea, per consegnarle dei documenti personali molto importanti appartenenti a suo padre.
Lei si fidava di quell'uomo, l'aveva cresciuta assieme a Richard, lo chiamava ancora "Zio Tomáš" quando parlava di lui, ma non capiva tutta quella insistenza nel farla partire subito. Non era la prima volta che lasciavano il piccolo Ted solo con la zia per qualche giorno e forse, a lui, nemmeno dispiaceva, ma si sentiva in colpa quando accadeva.
«Hai sentito nostro figlio? L'ho chiamato e non mi ha risposto. Dopo mi ha scritto che era impegnato. Siamo già alla fase "che vergogna mi sta chiamando mia madre?" Bethany rise alla propria battuta, ma sapeva in cuor suo quanto non fosse lontana dalla realtà.
«Non solo l'ho sentito, l'ho anche visto! In compagnia di quella ragazzina... aspetta.» David non ricordava mai i nomi delle persone. Conosceva a memoria tutti i sovrani Egiziani, ma quando doveva rammentare un semplicissimo nome in inglese, i suoi neuroni andavano in tilt. «Linda!»
Lo esclamò con estrema soddisfazione, le sinapsi dovevano essere esplose come un fuoco d'artificio. Udì il mugugno della moglie dall'altro capo del telefono. Rappresentava un chiaro segnale di qualcosa che non la convinceva.
«Cosa c'è?»«Sono amica della mamma, lo sai. Linda ha diversi problemi comportamentali.»
«Chi non li ha?»
«Sai cosa intendo.»
Lo sapeva. Per questo non voleva aver niente a che fare con i genitori della bimba. Anche se fosse stata davvero dipolare, il loro comportamento non faceva che peggiorare la situazione, a suo giudizio.
«Penso che nostro figlio sia... più sensibile dei suoi genitori.»
Misurò le parole con più tatto possibile, si rendeva conto che stava mettendo piede su un terreno minato, pesantemente minato. Un sospiro di impazienza gli trapanò il timpano, Bethany sapeva essere minacciosa anche dall'altro capo del mondo. Doveva stare attento e non fare alcun commento indesiderato sulla sua migliore amica, ed era consapevole che aveva già azzardato abbastanza con la frase appena articolata. Fissò desideroso il frigobar, ma considerato l'orario mattiniero non poteva chiedere aiuto nemmeno all'amico "Drink".
«Pensi che Ted si sia accorto che gli ho detto una bugia riguardo al mio viaggio a Praga?»
David esultò nel prendere atto che Bethany avesse cambiato natura del discorso, diede una pacca al frigo in segno d'intesa maschile.
«Se gli avessi raccontato la verità, niente e nessuno sarebbe riuscito a persuaderlo a venire con te, lo sai.»«Già! Chissà da chi ha ereditato questa testardaggine!»
«Per la risposta chiedo la presenza del mio avvocato?»
Risero entrambi ma l'atmosfera non appariva distesa come avrebbero voluto.
«Quando ti vedi con Tomáš?» continuò David.«Domani mattina.»
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I LIBRI DI FOYLES - IL RACCONTO
Mystery / ThrillerFatti misteriosi sembrano collegare tre città europee, gettando sconcerto nei cittadini. Quattro ragazzini rimarranno coinvolti tra gli esoterici intrecci di una Londra pericolosa, la cui storia è custodita negli arcaici tomi di antiche biblioteche...