Agnese osservava assorta il murales di fronte a lei, mentre nel frattempo Josefina era andata a recuperare quello che si ostinava a chiamare "pranzo". Un patchwork di foto e ritagli di giornale che ritraevano per lo più i club sportivi della scuola, qualche notizia per una vittoria, dettagli sulle nuove reclute. Una specie di wall of fame, giusto per iniettare un'altra dose di autostima a chi non ne aveva decisamente bisogno.
Alla fine, il suo occhio cadde su una delle foto centrali, quelle che ritraevano ovviamente la squadra di football e per sua sfortuna riconobbe i volti di alcuni dei giocatori. Non impossibile quando hai appena avuto la peggiore prima presentazione della storia, ma alla fin fine si ha una sola prima buona impressione, quindi al diavolo! In particolare, si concesse qualche secondo in più per ammirare la possente figura di Tristan Reyers. Al centro della foto, in piedi con indosso la divisa da gioco e un sorriso beffardo di chi può ottenere quello che vuole con un semplice schiocco di dita. Assolutamente fastidioso ed irritante. Eppure, non poté fare a meno di constatare quanto fisicamente fosse attraente. Alto, sovrastava parecchi degli altri ragazzi, le abbraccia muscolose erano ben strizzate dalla maglia, il numero diciannove sul davanti era pericolosamente tirato dall'orchestra di pettorali che quasi sicuramente nascondeva sotto le protezioni e quegli occhi, nonostante la sgranatura del ritaglio di giornale, sapeva essere peccaminosamente attraenti e magnetici.
Era bello, non poteva negarlo, uno di quei ragazzi che, mentre fai scorrere le foto di Instagram non puoi fare a meno di passare sul suo profilo a dare una sbirciatina. Uno di quei bei ragazzi di cui non vedi l'ora che sollevi la maglietta per asciugare il sudore sulla fronte dopo un estenuante allenamento, quel fugace momento in cui si intravede un lembo di pelle degli addominali. Una di quelle scene da cinema che non ha assolutamente senso, ma Dio che visione! Un dolce incantesimo spezzato solo nel momento in cui il ragazzo in questione apre bocca ed esce tanta di quella merda da asciugare qualsiasi appetito sessuale. Cercò con lo sguardo anche l'altro gemello, ma non riusciva a trovarlo in mezzo agli altri giocatori. Anche lui era bello piazzato, quindi era sicuramente un'atleta. Non era scritto nel contratto dei gemelli fare le stesse cose? Dove va uno va anche l'altro e altre cose strane che solo chi ha un gemello può capire? Avrebbe domandano a Josy non appena si fosse degnata di tornare al posto. Stava morendo di fame e gli involtini di pasta brisé con verdure marinate e le polpette di patate e salvia la stavano chiamando quasi fosse un canto delle sirene, il brontolio dello stomaco come casse di risonanza. Afferrò il cellulare e sperando di non essere notata fece una foto a quello che riusciva ad inquadrare dalla sua posizione. È dannatamente grande questo coso...Più tardi lo avrebbe sicuramente mandato a Ludovica ed Edo. Aveva bisogno di sentire commenti acidi che non venissero dalla sua mente.
<<Ti sei incanta a guardare la bacheca delle squadre?>> Finalmente Josy le si sedette a fianco poggiando sul tavolo un piatto di inquietante cosa giallognola.
<<Quello sarebbe commestibile?>> Le chiese orripilata. Avrebbe volentieri lanciato nella spazzatura quella sbobba in barba alle foto dei bambini affamati in Africa. Nemmeno loro dovrebbero essere costretti a mangiare quella cosa.
<<Perché? Sono maccheroni al formaggio. Non sono un piatto It...>>
<<Ti prego, non lo dire o mi metto ad urlare.>> La fermò Agnese. Ci mancava solo che finisse la frase e paragonasse quella cosa ad un piatto della sua cultura. Pura utopia.
<<Ok...la prossima volta porterò un tramezzino da casa.>> Asserì più per sopravvivenza che altro.
<<La prossima volta chiederò a mia mamma di fare due pranzi, capirai al volo la differenza.>> Finalmente poteva iniziare a mangiare e il gusto agrodolce delle verdure le esplose in bocca e avvertì le papille gustative ringraziare il cielo di quella meraviglia di sapori. Solo al secondo involtino si decise ad aprire bocca.
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Made in U.S.A.
RomanceLa vita di Agnese Guiotti è perfetta. Ha due genitori che la amano, va bene a scuola, partecipa alle feste e si diverte con i suoi amici. Se però la Dea della fortuna è bendata, la sfortuna è una stronza con dieci decimi di diottrie. Basta uno schi...