Il lunedì mattina arrivò, triste ed inesorabile, come il raffreddore ai primi freddi invernali, come un brufolo la mattina prima di un appuntamento.
Varcare la soglia della scuola quella mattina era per Josefina un'impresa veramente ardua.
Nella solitudine della sua cameretta era riuscita a rifugiarsi per tutto il resto del weekend, nel vano tentativo di decifrare quegli strani ricordi che aveva della festa. Lei che restava da sola in cucina con Cameron, lui che la baciava e poi scappava, Agnese che scendeva le scale di corsa, come inseguita da un demonio e che la trascinava a casa. Praticamente era rimasta in balia di chiunque quella sera e aveva passato la domenica nel vano tentativo di capirci qualcosa. Era veramente successo? Oppure era stato tutto frutto della sua immaginazione? Forse non aveva bevuto della semplice acqua. Dannazione, l'avevano drogata? Si doveva aspettare qualche video, finito virale, dove lei ballava in reggiseno sopra il tavolo della cucina?
Eppure nessun video era finito virale e gli unici a sapere di quel bacio erano lei e Cameron. Più ripensava a quegli attimi e più sentiva il volto andare in fiamme. Il ragazzo per cui aveva una cotta da anni, anzi, l'unico per cui aveva avuto una cotta, fatta eccezione per Tom Holland, ma lui era un attore e già più che impegnato, l'aveva baciata. Bocca contro bocca, un assalto in piena regola, con tanto di colpi di cannoni. Boom!
Cosa avrebbe fatto se lo avesse visto a scuola? Se lo avesse incontrato nei corridoi, come si sarebbe comportata? Non poteva semplicemente dirgli "ehi ciao, come va? Come mai mi hai baciata e poi sei fuggito?". La verità? Era come aveva detto lui, era solo una codarda. Molto meglio conservare il ricordo del suo primo bacio, fantasticando ed illudendosi esattamente come nelle favole, piuttosto che andare a sbattere contro la dura realtà. Sentirsi dire che era stato solo per ripicca, la prima che gli era capitata a tiro in un momento di rabbia, non era esattamente un balsamo per la sua autostima.
Non era nemmeno riuscita a parlare con Agnese, l'amica era letteralmente sfrecciata fuori casa, come Cenerentola che fugge dal castello a mezzanotte, prima che la magia si esaurisca; ed inoltre non aveva fatto altro che sbuffare e borbottare frasi in italiano per tutto il tragitto. Cosa le fosse successo al piano superiore restava un mistero. Comunque Josefina aveva la mentre troppo in subbuglio per riuscire a formulare un discorso comprensibile, quindi aveva lasciato perdere. Le avrebbe parlato più avanti.
Forse.
Ok, non le avrebbe mai detto nulla. Quel piccolo segreto sarebbe morto con lei, portandoselo nella tomba, una volta che l'avrebbero ritrovata divorata dai suoi quindici gatti nella sua casa da zitella.
Aveva un'unica certezza, che quel bacio le era piaciuto. Era come lo descrivono nei libri. Le farfalle nello stomaco, le budella che si attorcigliano, il calore che si irradiava dal centro del petto fino alla punta dei capelli ed il formicolio lungo la spina dorsale. Era come avere un infarto, ma meglio. E lei lo aveva desiderato tanto a lungo quel piccolo infarto, la sua piccola gioia, il suo ricordo felice del liceo.
Il bacio con Cameron Brown.
Altra certezza del lunedì mattina? Era in ritardo assurdo!
La Colson High School ospitava circa millecinquecento studenti, uno in più uno in meno faceva poca differenza. Questo voleva dire che per i quattro anni del liceo, nel sistema americano, c'era all'incirca una media di trecentosettantacinque studenti per anno.
Le probabilità quindi che Agnese riuscisse a incontrarsi o scontrarsi con Tristan Reyers dovevano essere molto basse. Al limite dell'assurdo, per essere precisi. Lei era al terzo anno, mentre lui era al quarto, un senior. Lei frequentava dei corsi consigliati dalla segreteria scolastica per farla ambientare al nuovo stile di vita. Lui frequentava un programma scelto dal primo anno, con materie studiate appositamente per il percorso universitario. Lei a scuola era alla stregua di un'emarginata. Lui era uno di quei ragazzi che al prom vinceva a mani basse la corona di re del ballo.
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Made in U.S.A.
RomanceLa vita di Agnese Guiotti è perfetta. Ha due genitori che la amano, va bene a scuola, partecipa alle feste e si diverte con i suoi amici. Se però la Dea della fortuna è bendata, la sfortuna è una stronza con dieci decimi di diottrie. Basta uno schi...