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Harley

È proprio vero che quando parli del diavolo spuntano le corna, mi è sempre successo di parlare con qualcuno alle spalle e quel qualcuno si trovava sempre.

Però dopo quello che mi hanno riferito i miei fratelli, volevo proprio incontrare Damon per dirgli tante cose non affatto educate e carine.

Lo volevo insultare in tutte le lingue possibili.

Lo vedo entrare con tutti i suoi amici. tutti si trovano dietro di lui.

Sembrava come un capo branco, si muoveva lento con la mascella ben definita, il labbro inferiore era più carnoso rispetto a quello superiore entrambe le labbra erano socchiuse in una linea retta.

Aveva uno sguardo spento, i suoi occhi erano profondi come un lago in cui la profondità era così elevata che non si riusciva ad indicare perfettamente quel castano equivalente a quello di una pigna bagnata in un bosco di inverno.

I suoi capelli erano abbastanza lunghi con uno stile quasi americano, alcuni dei ciuffi laterali saltavano di qua e di là con dei colpi di sole Biondini a macchiare e tingere i ciuffi frontali, si muovevano lenti ad ogni passo che emetteva, per ora notavo solo il suo pomo d'Adamo e il suo profilo letteralmente perfetto, arrivò al banco della caffetteria per ordinare un caffè.

Per fino la cameriera era rimasta ad osservarlo, direi quasi quanto me che lo stavo praticamente divorando.

Il che è un bel problema...

Ma non ci posso fare niente, è come una calamita che serve per accedere a qualunque tipo di perversione.

Fortunatamente i miei fratelli non mi stavano fissando anzi, erano intenti a guardarlo nuovamente male, però l'attenzione fu rivolta su di me quando decisi di alzarmi dalla sedia.

Stavo per andare verso di lui, cercando di fare ciò che volevo fare prima ma due braccia possenti mi fermano.

Giro il capo e noto che è Jacob,  si era messo vicino a me, non lo avevo neanche notato.

Vidi la sua faccia, aveva un espressione contrariata.

<<Dove cazzo stavi andando?>> sbotta. Deve aver capito le mie intenzioni, E fortunatamente non ha visto il modo in cui l'ho guardato, perché se è così sarebbe un bel dilemma.

Però noto degli occhi fissarmi.

Ho una sensazione strana che dovevo togliere di dosso.

Prima di voltarmi dall' altra direzione però, rispondo a mio fratello.

<<Sto andando a vederla con lui, secondo te che avrei fatto? Inoltre ti consiglio di prendere una camomilla, ci sono modi e modi per dire una frase, non un atteggiamento così, e lasciami andare coglione!>>

Gli spiego, poi mi giro.

E si Damon mi stava fissando, aveva un espressione divertita in viso, era tentato a vedere la mia prossima mossa glielo si leggeva praticamente in faccia.

Vorrei dirgli, ma che cazzo ti guardi?

Con la mia solita educazione.

Ma decisi di starmi zitta, dopotutto era il primo giorno, notai Natasha mettere una mano sul fianco di Damon e dirgli qualcosa nell'orecchio.

Ma lui sempre continuando a guardarmi, non le rispose bensì la ignorò.

Nel frattempo mi immergo nei suoi occhi spenti.

SHOW MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora