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Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore.
(William Shakespeare)

Harley

Sono giorni che sto chiusa in casa per la febbre. Io a differenza di molte persone. Di solito, non amo stare male.

Io e Damon non ci eravamo più cercati da quel giorno. Avremmo dovuto parlarne?

«Fra una settimana ci sarà la festa di Halloween e voi ci sarete.» parlò Luke.

«come se ci fossimo mai assentati» sbuffò Jacob.

«vero, ma notando l'impatto amoroso che state avendo negli ultimi mesi... non va a gonfie vele vedo dato che la maggior parte di voi è frustata perché qualcuno non gliela dà. Quindi pensavo che avevate bisogno di cioccolato e coperte per sentirvi meglio»

Miles indurì di colpo. Jack lo guardò male e Jacob li rivolse il dito medio. Io e Connor invece sorridevamo divertiti dalla scena.

«neanche tu!» esclamarono tutti e tre al volo.

«solo perché sono in vena di scopate» si difese Luke facendoli la pernacchia.

«sei rimasto il solito bambino»

«sei caduto da piccolo Luke? Magari un episodio in cui non ho assistito?»

«vaffanculo» i tre brontoli, passarono i seguenti 5 minuti ad insultare Luke.

«aiutatemi!» Luke corse dai brontoli incazzati.

«siete proprio tre piccioni con una fava» disse Connor esasperato, ed io scoppiai in una risata fragorosa.

«ti senti meglio Harls?» portai lo sguardo su due oceani preoccupati.

«sì. Spero che entro domani ritorno in forma» tossii leggermente.

Lui mi sorride e mi avvolse in un abbraccio. «cazzo voi due perché non mi aiutate? Sembrate pappa e ciccia!» urlò Luke.

Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.

«perché dovremmo dato che hai messo la realtà dei fatti tu?» all'improvviso tutti si fermarono davanti a te.

«che cosa? Ma brutta bisbetic-»

«dovete ammetterlo. A te Jack non ho capito se sei tu che non glielo vuoi dare o che la rifiuti, a Jacob...dopo quello che ha da con Alexis sicuramente non lo vorrà e tu Miles beh...sembri un morto di fica»

«infatti fratello ma da quand'è che non scop-» Luke non fa in tempo a finire la frase che li arriva una gomitata sullo stomaco.

«stai zitto» io ridacchiai.

«e tu non ridere. Non ti tocco solo perché sei una donna piccola bisbetica» la mia bocca si formò in una "o" e lo guardai male.

«ma che razza di deficiente. Se vuoi la Headen non dovresti limitarti solo a guardarla idiota» sbottai.

Lui mi guardò. «non è così semplice stare con un Headen»

SHOW MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora