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"Le foglie danzano al vento come se volessero raccontare la loro storia al mondo intero"

POV'S DAMON:

Notai quella ragazzina concentrata a prendere gli appunti devo dire, che era proprio bella solo un cieco se ne poteva accorgere ma data la sua esagerata bellezza ne dubito.

È una bella abbronzata che risaltava il colore castano intenso ma di un castano, avete presente dov'è che siete a dondolo che si trovano tipicamente nelle casette in mezzo ai boschi dove di solito i nonni si dondolano? Sì quel castano lì, un castano scuro è così bello.

e ciuffetti davanti erano perfetti perché gli saltavano la forma del viso sembravo una dea, i capelli mossi dal vento a qualsiasi ragazzo avrebbe fatto piacere essere cullati da essi i suoi occhi di quel castano molto chiaro, quegli occhi.

oh quegli occhi così poetici protetti da quelle lunghe ciglia, e quelle labbra rosa acceso, così carnose, ognuno avrebbe voluto baciarle, compreso io quando una ragazza attrae la mia attenzione di solito me la scopo,

l'avevo già notato prima con gli Houston se si in silenzio quando ero diretto all'ospedale, quando Natasha fece male a Jacob Houston, nessuno gli aveva chiesto niente non sono il tipo di persona che ama vincere con dei trucchetti infatti dopo una sfuriata sono andato a controllare, mi aveva già catturato

l'attenzione prima però l'avevo vista a stento, ma ora che ne ho la piena visuale direi che è molto bella, anche se quando se ne stava andando ho data un occhiata furtiva al suo culo e devo dire niente male neanche quello, feci un sorriso malizioso all' idea, sono sempre stato un ragazzo abbastanza difficile, fin dalla tenera età combattevo contro mia madre adottiva.

Chi dice che le donne siano deboli è proprio un codardo o un deficiente.

Mia madre era il tipo di donna da evitare, bellissima ma maniacale, possessiva, tentatrice ed incantatrice, e così che sfortunatamente sono anche io, mia madre si scagliava violentemente su

mia sorella, che è molto diversa da lei, sia fisicamente che caratterialmente, ogni volta che mia sorella si rifiutava di indossare un vestito mia madre diceva che non era una vera donna che sarebbe rimasta al verde, e che era una

delusione, questo finché non venni a scoprire che la picchiava e violentava spesso, specialmente quando io ero a degli allenamenti di basket, quindi un giorno con la maglietta di Los Angeles, dei pantaloncini e 2 valigie presi mia sorella è c'è ne andammo.

Mi distolsi dai miei pensieri, vidi Natasha che voleva delle attenzioni, in poche parole voleva scopare Jeremiah nel frattempo stava notando già qualche ragazza.

Vedo Natasha scrivere un bigliettino, era ritornata alle elementari, inoltre sono vicino a lei non ci vuole niente a parlare.

Me lo porge, e leggo ciò che avrebbe voluto fare da tempo.

In breve voleva attenzioni.


Le dissi di raggiungermi in bagno finite le lezioni, lei mi fece un sorriso a trentadue denti, nel frattempo il professor Scott, che prima si era presentato stava parlando, di un argomento che mi è sempre piaciuto.

Un argomento che serviva per la nostra umanità, ma anche ad un esempio di tortura.

Si rivolse alla sorella degli Houston che era abbastanza affascinata dall' argomento, aveva un espressione ridicola ma anche da bambina, che mi fece sorridere.

<<Houston, stai guidando un treno>> vidi quest' ultima annuire.

<<E devi scegliere se ammazzare 4 persone o una, la strada di destra, è quella dove si trovano 4 persone mentre quella di sinistra una, quale sceglieresti?>>

Sono incuriosito dalla risposta che darà.

<<Sceglierei la sinistra professore, nonostante sia terribile ammazzare la vita di una persona preferirei salvarne 4 anziché una>> rispose risoluta, ma qui decisi di intromettermi anche io.

Alzai la mano e quando il professore mi diede il consenso parlai.

<<Houston, e se invece quella persona fosse uno dei tuoi fratelli quale sceglieresti>> dissi sadico.

Il professore assunse un espressione curiosa, così come tutto il resto della classe, la bella addormentata invece ebbe un espressione pensierosa.

Però dopo di ché parlò.

<<Sceglierei di salvare uno dei miei fratelli Headen>> disse, fui sorpreso questo si,ma dopotutto dovevo immaginarlo.

Gli Houston darebbero la loro vita per salvarsi così come io a mia sorella.

<<Quindi il tuo discorso di prima non ha affatto senso, dato che preferisci uccidere quattro persone anziché un tuo parente>> feci un sorriso sfacciato, da stronzo.

Ma devo pur sapere cosa risponderà, dato che lo messa in trappola.

<<Hai ragione Headen, ma io darei la vita per i miei fratelli e se dovessi ammazzare 4 persone anziché loro lo farei senza dubbio senza paura, inoltre potrebbero anche spostarsi no?>>

Ci guardammo entrambi con aria di sfida.

<<Non l'hai specificata questa cosa, come non l'ha specificata il professore, se fossero intrappolati nella strada, io non potrei scendere semplicemente dal treno ed aiutarli? inoltre se non posso fare neanche questo, sì starei male almeno avrei salvato un mio familiare ed è questo quello che conta per me>>

concluse, dopodiché ci fu solo silenzio io invece la guardai compiaciuto, per la sua risposta.

Poi il professore fece la stessa domanda ad altri ma non seppero rispondere.

Finite le ore di lezione, notai la bella addormentata ma sfortunatamente stava con i suoi fratelli e una sua amica, mi era piaciuto il battibecco successo sia fuori che dentro l'aula si era comportata da ragazzina fuori ma da donna dentro, fui abbastanza stupito di come sia riuscita a rispondere, ad uno strumento psicologico abbastanza tortuoso.

Poi mi ricordai di Natasha e di ciò che avremmo dovuto fare in bagno quindi sfilando un pacchetto di sigarette malboro, mi incamminai in bagno.

Notai già Natasha, ad aspettarmi, chiusi la porta del bagno notai che si era lavata la faccia, perché aveva un po' di umidità sui capelli.

Dopodiché si lanciò su di me intenzionata a baciarmi le mie labbra con foga, cosa che non feci mancare neanche io, mi avventai rude sulla sua bocca facendo dei movimenti esperti e circolari con la lingua, nel frattempo stringevo la natica destra, del suo culo ben sodo, lo feci con foga e possessione talmente cruenti da farla sbattere con

forza al muro, vidi dei brividi percorrere la sua schiena, evidentemente per il freddo delle mattonelle, le feci uscire un gemito, dopodiché la mora davanti a me scese fino a scontrarsi col mio cazzo, la mia erezione si fece sempre più dura grazie al suo pompino.

Dopodiché la presi con forza nel lavandino del bagno e iniziai a mettermi il preservativo, stavo per entrare finché non sentii un rumore proveniente dal bagno.

#spazioautrice
Non ho niente da dire quindi
Have fun<3

SHOW MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora