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Fares//

2:30 del mattino e già iniziamo con i frastuoni provenienti dal bagno.
*Non ditemi che è Asia sennò l'ammazzo*
pensai prima di scendere al piano di sotto a controllare senza dignità e con il sonno che tra poco mi uccide.

-Asia, se sei tu, io ti caccio da casa- dissi scendendo le scale con fatica, *Ma perché non hanno fatto un'ascensore al posto delle scale*, quando arrivai davanti alla porta del bagno decisi di spalancarla direttamente, *Tanto sarà Asia ubriaca come ogni sabato sera*, non feci in tempo di pensare quella frase che mi si palesa danti l'immagginabile.

-Ghera ma che cazzo ci fai a casa mia alle 2 di notte?-

-SHH! così mi farai scoprire-

-Che c'è hai spacciato così tanto che ti metti a fare nascondino con la polizia?-

-MA CHE DICI, IO NON SPACCIO-
restammo in silenzio per dieci secondi

-Potresti uscire prima dalla doccia poi da casa mia, per favore?-

-No, mi sto nascondendo da Duccio perché ha scoperto che colui che gli ha rubato l'anello di hello kitty ero io, quindi ora mi vuole ammazzare-

-E perché proprio dentro casa mia?-

-Era quella più vicina con la finestra aperta, lo sai che possono entrare i ladri?-

-Lo so, ma poi come entra mia sorella in casa?-

Mi fissò in modo per dire che avevo ragione, perché in fondo io ho sempre ragione.

il mattino seguente

Mi svegliai non molto tardi, erano all'incirca le 8:45, al bunker dovevo essere per le 10:30, quindi mi alzai senza fare colazione, jeans chiari, maglia bianca classica e si parte.
Come sempre arrivai TROPPO in anticipo erano le 9:55, dato che ancora non era arrivato nessuno mi accomodai sul divanetto e iniziai a vedere come castumizzare le prossime magliette che comprerò, sì voglio ricominciare con questa vecchia passione, in fondo mi manca.
Ero talmente concentrato che non mi accorsi che era arrivato caph, stranamente in anticipo.

-Pie', che fai?-

mi chiese in modo allegro, ogni volta che mi doveva salutare era sempre felice

-Creo un po' di idee per castumizzare altre magliette-

-Castumizzare? Ritorni nella tua gangster era?- mi disse in modo ironico

-AHAHAH, comunque volevo solo ritrovare questa vecchia passione-

Io e marco iniziammo a parlare di troppe cose contemporaneamente, dalle domande senza risposte più inutili alla politica.

-Ciao ragazzi- questi che ci salutarono erano il resto del bunker tra cui gin e huda

-Ghera, stanotte potresti non entrare abusivamente in casa mia?- gli dissi un po' troppo ad alta voce, dato che tutti ci sentissero

-Wow Ghe, non ti facevo un tipo abusivo-

-MA NON LO SONO, PERCHÉ NON ANDATE A REGISTRARE?-

nel pomeriggio

-Raga sono le 15, ma alcuni devono rifare la parte perché abbiamo avuto un problema con il microfono-

Allora decidemmo di mangiare tutti quanti lì al bunker.
Dopo aver mangiato iniziai a parlare con Marco, non so da dove iniziammo a parlare ma finimmo per parlare di stelle, costellazioni e universi.
Non capivo nulla di quello che diceva, ma non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.
Quando parlavamo di quel argomento gli occhi di caph diventano affascinanti, lucidi, pieni di gioia, come un cagnolino che rivede il suo padrone dopo giorni, brillavano come la luna piena a notte fonda, ma al tempo stesso sono troppo verdi per sembrare notte, sono come un campo fiorito di margherite, dove i bambini di campagna si divertono a rotolare per la pianura.

-PIETRO, mi stai ascoltando?-

Misi a fuoco la sua intera faccia

-Sisi, tranquillo continua pure-

Fin da subito notò che ero distratto e mi fece un dei sui sorrisi sinceri, uno di quelli di cui avresti bisogno di 3 paia di occhiali da sole per coprirti dal loro luccichio.
A me piacevano i sui sorrisi mi miglioravano la giornata, i suoi occhi erano come la luna di notte che brillava come se non ci fosse un domani, ma il suo sorriso il suo sorriso era il dannato sole, brillava, forse molto più di esso, mentre lui parlava io rimasi incantato dal suo fascino.

-Andiamo principino, vaffanculo, mi ascolti per una santissima volta?-

-Ti stavo già ascoltando-

-Ahh, e di cosa parlavo?-

-Di tutte le costellazioni, no?-

-Pietro, stavo parlando del fatto che vorrei ritornare con Silvia, Sì mi ha tradito, ma, mi ha già chiesto scusa e ha capito il suo errore-

Continuava a parlare che in realtà tornarci insieme era una buona idea, lì non lo stavo proprio ascoltando, non so, ero incazzato ma ero anche un po' geloso, e questa volta intendo in modo fraterno.
Mentre lui parlava io mi alzai dal divano e me ne andai da faster, Marco a quella scena rimase pietrificato.

-We André come va?-

-Bene, ho risolto la cosa con il microfono e il pazzo è uscito una bomba-

-Mi fa piacere, ma tra quant'è la prossima tappa?-

Andrea notò che ero particolarmente interessato a parlare, dato che non lo sono mai, spostò lo sguardo da me a caph e subito chiese

-Ma fino a cinque minuti fa non parlavi con Marco?-

-Mh, sì ma volevo parlarti un po'-

-Ma sbaglio o te ne sei andato mentre lui parlava?-

-Perché non parliamo della scaletta?-

-È sempre quella, fares-

Non sapevo di che argomento parlare, non sapevo come far dimenticare quella scena a faster.
Mentre ero lì in silenzio mi vibrò il telefono

-Scusa un attimo-

CHIUNQUE CI SIA LASSÙ, GRAZIE

Non feci in tempo a pensare quelle parole che subito lessi il nome

NORA

Visto, che non volevo ritornare da quella scena imbarazzante, risposi

Ciao, Nora, dimmi

Oddio non pensavo mi avresti risposto

Disse molto entusiasta

Sì, ora dimmi che vuoi?

Sì, ora dimmi che vuoi?

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ANGOLO AUTRICE

un po' lunghetta, ma, shh, non ditelo a nessuno.
Vabbè spero vi sia piaciuta, kiss kiss🤙🏼

non conta più nulla //fares+caphDove le storie prendono vita. Scoprilo ora