Capitolo 6

2 1 0
                                    

Corrugo le labbra, mentre una ciocca chiara di capelli mi solletica il naso, la trascino lentamente dietro l'orecchio.
La mano si muove, lenta, mentre disegno un paio di sinuose labbra, appartenenti ad un morbido volto femminile; infondo alla pagina bianca del mio quaderno. Qualsiasi cosa stia dicendo il professore di Storia americana, non è assolutamente di mio interesse.
Coloro appena i contorni carnosi, creando una leggera sfumatura scura.
Poggio il gomito del braccio libero sul bordo del banco, aprendo il palmo della mia mano, ci poggio la testa sopra. Immergo le mie dita affusolate tra la folta chioma mossa dei miei capelli, oggi più disordinati del solito. Stringo le ciocche chiare, concentrandomi sul contorno della mascella, in cui calco appena, creando un impercettibile solco con la matita sottile.
«Interessante la lezione, vero, Char?» mi sussurra, all'orecchio, Spencer, alla mia destra.
Mi volto, sorpresa, verso di lui. Ero inglobata in una bolla di creatività, non percepivo più nemmeno la voce del professore.
Annuisco divertita, notando il suo sorrisetto beffardo.
Dopodiché mi fa un cenno sconsolato verso Bray, nel banco alla mia sinistra; mi volto a guardarlo.
Ridacchio appena, notandolo con le braccia conserte sul banco, al di sopra del suo zaino sgualcito, in cui ha la testa posata. Sta beatamente dormendo.
«Molto interessante» commento, rivolgendomi a Spencer.
Quest'ultimo, fa parte della mia comitiva. Per molti versi è simile, caratterialmente parlando, a Brayden. E' solo più gentile, un po' meno scontroso rispetto al mio migliore amico.
Spencer ridacchia, non prestando particolare attenzione ad abbassare i toni. Fortunatamente siamo in ultima fila, non ho alcuna voglia di sentire le lamentele -inconcludenti- del professore.
«Char» mi richiama, Spencer, dopo qualche attimo di silenzio tra noi. Stavo per riprendere il mio disegno.
Poso gli occhi nei suoi, dai toni quasi ambrati, ha uno sguardo vago, quasi incerto.
«Tutto ok...con Devin?» mi domanda, a voce estremamente bassa «Sai, te lo chiedo perché sono un paio di settimane che lo vedo strano» si lascia andare sullo schienale della sedia, passandosi una mano sul capo, tra i corti capelli scuri.
Sospiro appena, imitando la sua posizione; mi stringo nella mia felpa nera, dalle maniche larghe e spesse.
«Non so come risponderti, Spencer» lo guardo fisso negli occhi «è da un po' che non parliamo».
Mi porto delle ciocche di capelli dietro le orecchie.
Avverto un velo di preoccupazione nella sua voce, e posso anche comprenderlo, dato il rapporto quasi fraterno che hanno i due ragazzi. D'altra parte, non so davvero come rispondergli. E' una situazione quasi imbarazzante quella che si è venuta a creare. Willow è certa che Devin abbia un ossessione per me.
«Va bene, Char, non é mia intenzione mettermi in mezzo a questa situazione, voglio che tu lo sappia...e poi, sinceramente, non capisco nemmeno io che cosa gli passi per la testa» si lamenta, sbuffando appena «ti chiedo solo, per favore, cerca di essere meno...acida, non che tu sia una cattiva persona, assolutamente no, sai il rispetto che provo nei tuoi confronti, ma Devin sta affrontando un momento difficile in famiglia, per cui-» aggrotto le sopracciglia, sorpresa.
«Che cosa intendi?».
«I suoi stanno divorziando...o comunque qualcosa del genere, e Devin non l'ha presa per niente bene» il suo sguardo è rotto, quasi come la sua voce. Mi terrorizza vedere Spencer così, ancora di più il pensiero di come Devin potrebbe stare.
E' una situazione strana quella che si è venuta a creare, ma non lascerei mai un amico in una situazione del genere, da solo. In parte, lo capisco.
«Non devi aggiungere altro, Devin, grazie di avermelo detto» dico, alzando un angolo delle labbra, in un breve sorriso acre.
Lui annuisce, sorridendomi grato.
«Quel viscido di Morgan, non fa altro che guardarti...non era una scappatella la vostra?» mi domanda disgustato, Spencer, posando per un breve istante lo sguardo qualche banco più avanti rispetto ai nostri.
Aggrotto le sopracciglia, seguendo la traiettoria del suo sguardo infastidito.
I piccoli occhi azzurri del ragazzo guizzano nei miei, provocatori. Liam, mi accenna un sorriso spudorato, affiancato da un cenno con la mano. Le sue labbra formano presto un sorriso malizioso, quando ricambio il saluto con un cenno del capo.
Liam, il ragazzo con cui ho trascorso qualche notte insieme quest'estate. Nulla di che, come avevo già accennato. O meglio, il sesso non era male, ma niente di troppo passionale, nulla di lui mi è rimasto particolarmente impresso. I suoi occhi non mi hanno mai trasmesso nulla, le sue mani addosso -dopo un paio di volte- non mi suscitavano più alcun effetto.
Probabilmente lo rifarei con lui, perchè, parlando apertamente, rispecchia più di altri con cui ho fatto sesso i miei canoni a letto, ma non va oltre quello. Assolutamente.
«Si, certo» rispondo, qualche istante dopo, alla domanda del mio amico.
«E allora perchè ti guarda così?» chiede, irritato.
Mi volto verso di lui, sorpresa «Forse, perchè ci ho scopato? Tu che dici?» lo guardo divertita, mordendomi un labbro per trattenere una risata dalla sua espressione nauseata.
«Lo sai solo tu, come sei potuta andare a letto con quel coso senza cervello» borbotta, prendendo tra le mani il suo cellulare.
«Sai, Spen, non é servito il cervello a nessuno dei due, quando ero sopra di lu-» mi avvicino a lui, mormorandogli all'orecchio.
Mi interrompe.
«Charlotte, smettila, che schifo...è come immaginare mia sorella a letto con qualcuno...sto per vomitare!» esclama, con un po' troppa enfasi, facendo ridere me, e voltare alcuni ragazzi della nostra stessa fila.
Tra questi, ci sono Connor e Tyler, che si voltano appena, distrattamente.
Lo sguardo di Tyler brucia qualche istante sul mio volto. Mi osserva, la mascella tagliente é tesa, mentre il suo sguardo é glaciale, quasi da brividi. Non posa i suoi occhi nei miei, eppure mi si crea una strana sensazione all'altezza dello stomaco. Il suo comportamento al locale dell'altro giorno mi ha scossa.
Quasi come il movimento improvviso delle sue iridi nelle mie. Inchioda i suoi occhi color carbone nei miei. Aggrotto le sopracciglia, sorpresa, per poi ricambiare di proposito lo sguardo.
Rimango attonita, quando mi fa un cenno del capo.
«Collins ti ha appena salutata?» mormora, pietrificato, Brayden al mio fianco. Si dev'essere svegliato durante il trambusto mio e del nostro amico.
Per la prima volta in tutta la mia vita mi ritrovo a...boccheggiare, sconvolta. Anche Spencer sembra assolto dalla conversazione.
«Credo di sì» rispondo, senza distogliere lo sguardo dal moretto. La mia voce é bassa.
Le braccia sono conserte al petto, e le spalle larghe sono strette in una felpa marrone. Il cappuccio è tirato appena di poco sul capo. Al di sotto, ha un cappello di lana nero che gli fascia alla perfezione la forma della testa.
Tutto di lui trasuda la parola: sesso. In primis il suo sguardo estremamente cupo, quanto sexy.
Il suono della campanella mi fa tremare di poco, presto un caos riempie l'aula, colmandola di schiamazzi.
In breve, si interrompe il contatto visivo tra Tyler e me.
«Non dimenticatevi del test che si terrà a fine mese!» esclama, il professore, quasi invano.
Parte degli studenti, sono già usciti dall'aula.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 03 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Only physical attractionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora