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Charlotte Eleanor Johnson

L'essere umano, maschile o femminile che sia, è istintivamente portato a giudicare

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L'essere umano, maschile o femminile che sia, è istintivamente portato a giudicare. Criticare la vita altrui. Potrebbe apparire cinico e spietato, ma è puro realismo, fa parte del nostro essere.
Tutti a fare i paladini del mondo se sappiamo che -in un futuro- potremmo avere un tornaconto, ed è inutile che i buonisti mi vengano a dire il contrario, perchè riescono a persuadere solo chi è altrettanto ingenuo come loro. Non mi interessa se risulto la stronza scettica di turno, davvero non mi interessa, perchè so che questa è la semplice realtà, e sono pronta a portare avanti ciò che penso, fin che non avrò dimostrazioni concrete e reali che la mia tesi sia errata. Perchè testarda la sono, ma limitata no.
Prima ancora, però, del processo critico che l'uomo commette, si trova la curiosità. Purtroppo, non quella curiosità sana, che ti porta a voler scoprire qualcosa di intellettivo, a volerti intrufolare in un mondo ricco di sapienza, per della salubre cultura personale. Bensì, quella curiosità -per certi aspetti malata- che ti spinge a voler entrare a conoscenza di fatti personali di un'altra persona, a volte anche con cui non hai mai scambiato una sola parola. Ecco, questo tipo di curiosità è molto diffusa, ma di certo non può esserne fatta una colpa a noi giovani; perché sappiamo tutti quanti -molto bene- che se un argomento scomodo, dei atteggiamenti repulsi, vengono subito affibbiati alla nuova generazione, a noi terribili piccole bestie tremendamente maleducate.
Vero è che, anche noi generazione Z, non facciamo niente per cambiare questa mentalità parassita. Penserete che magari "parassita" sia una parola un po' eccessiva, magari per certi aspetti avete ragione, per altri sono convinta di aver ragione io. Pensateci bene, quante volte vi è capitato di navigare su Instagram, guardare le storie delle persone che seguite, e magari di quelle persone che vi interessa di più -spesso si tratta di persone di cui il solo nome vi nausea- e rivedere la loro storia più volte; i motivi sono diversi e totalmente personali. Sono certa che almeno una volta nella vita l'abbiate fatto tutti. Poi, magari, siete pure entrati nel loro profilo, a scuriosare per l'ennesima volta le storie in evidenza o i post, o entrambi.
Non posso incolpare nessuno per questo. Ma quando parlo di "mentalità parassita", intendo che ormai la maggior parte delle persone si preoccupa più di quello che le altre persone fanno, dicono o vanno, ignorando completamente il fatto che anche loro hanno una vita da vivere. Sono dell'idea che le persone dovrebbero iniziare a pensare un po' più a loro stessi, lavorare sodo per raggiungere i loro obiettivi, senza provare invidia e odio verso chi ci è riuscito.
Oggi è tristemente normale parlare a sproposito degli altri, senza conoscere quello che c'è dietro l'azione di una persona. Pensiamo che sia normale che qualcuno si possa permettere di giudicare il carattere, comportamento o abbigliamento di una persona.
Pensiamo che sia normale che la società in cui viviamo ci dica come vestirci, che taglia di seno è quella giusta, o quanto cibo dobbiamo ingerire durante l'arco della giornata.
Tutto ciò mi fa accapponare la pelle. Ancora peggio, siamo noi che non facciamo niente per eliminare questi stereotipi. E' veramente abbominevole il fatto che le persone, pur di farsi accettare da qualcuno, debbano assecondare una moda, debbano cambiare se stessi, sia fisicamente sia mentalmente. Che poi, non intendo che non ci siano eccezioni; sono solo tristemente rare.
Non sono una di quelle persone, manifestanti, che scendono nelle vie a dire pubblicamente ed eccentricamente la loro rispettabile opinione. Lo trovo ben lontano dai miei geni.
Però mi permetto di dire con pochi filtri ciò che penso. Ho anch'io un cuore, quindi so quando magari non è il caso di aggiungere un carico da novanta, ma ciò non significa che non dica la verità, faccio solo in modo di addolcire -per quanto riesca- la pillola.
In ogni caso, voglio che sia chiaro a tutti che per la società non andremo mai bene al 100%, è inutile anche solo sperarci. Di conseguenza, siate voi stessi. Questa è l'unica soluzione per uscire, lentamente, da sto schifo.

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