capitolo 2

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### Capitolo 2: Il Tempo Vola

Il sole era ormai calato e Swellview era immersa nella calda luce del crepuscolo. Nizar e Maya erano tornati a casa dopo una giornata passata a esplorare la città. Mentre Maya si dedicava a sistemare alcune delle sue cose, Nizar decise di controllare il suo vecchio armadietto in una stanza secondaria dell’appartamento.

La stanza era piena di scatole e oggetti accumulati nel tempo, ma Nizar sapeva esattamente dove cercare. Si avvicinò a un armadietto in un angolo della stanza e lo aprì lentamente. All'interno c'erano alcuni ricordi della sua vita passata, ma ciò che attirò subito la sua attenzione fu una vecchia foto in un angolo del cassetto. La ritrava con i membri della sua ex squadra, GNZ Force: Carlos, Anna, Maya (da giovane), Hafid e lui stesso, tutti sorridenti e fieri con i loro costumi.

Nizar afferrò la foto con mani tremanti, gli occhi si riempirono di lacrime al pensiero di quei giorni lontani, dei momenti felici e delle battaglie combattute insieme. Le immagini dei volti sorridenti dei suoi amici lo travolsero con una marea di ricordi.

**Maya**, sentendo il silenzio prolungato, entrò nella stanza e vide Nizar seduto accanto all’armadietto con la foto in mano.

**Maya:** «Nizar, che succede? Perché sei così triste?»

Nizar, sorpreso e cercando di nascondere la sua emozione, si asciugò le lacrime e mise velocemente la foto di nuovo al suo posto.

**Nizar:** «Oh, niente, Maya. È solo una vecchia foto. Mi stavo semplicemente ricordando di cose passate.»

**Maya:** «Sei sicuro? Sembri davvero turbato. Vuoi parlarne?»

**Nizar:** «No, è nulla, davvero. È solo un ricordo che mi ha colpito. Non preoccuparti.»

Maya lo guardò con una leggera espressione preoccupata, ma non insistette.

**Maya:** «Va bene, se lo dici tu. Allora, cosa facciamo ora?»

**Nizar:** «Ho pensato di preparare una cena leggera. Vuoi aiutarmi a cucinare?»

**Maya:** «Certo! Andiamo in cucina.»

Mentre Nizar e Maya si dirigevano verso la cucina, il telefono di Nizar iniziò a squillare. Controllò il display e vide che era un numero sconosciuto.

**Nizar:** «Un attimo, Maya. Devo rispondere a questa chiamata.»

Nizar rispose al telefono, mettendo l’auricolare.

**Nizar:** «Pronto?»

**Voce al telefono:** «Signor Nizar, tra cinque minuti saremo fuori dal suo appartamento. Si prepari.»

Nizar, confuso, guardò Maya.

**Nizar:** «Cavolo, chi sarà?»

**Maya:** «Non lo so. Forse è uno scherzo?»

**Nizar:** «Non credo. C’è qualcosa di strano in questa chiamata. Dovrei prepararmi?»

**Maya:** «Penso di sì. Ma dove vai?»

**Nizar:** «Non ne sono sicuro, ma mi sembra che ci sia qualcosa che devo affrontare.»

Cinque minuti dopo, un’auto nera parcheggiò davanti all’appartamento. Nizar, con un senso di apprensione, si avvicinò all’auto e salì all’interno. Maya lo osservava dalla finestra, preoccupata per lui.

L’auto attraversò le strade di Swellview, dirigendosi verso una zona elegante della città. Dopo un breve viaggio, si fermò davanti a una villa di lusso con un ampio giardino e colonne imponenti.

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