Erano passati giorni dalla Caccia e quella strana voce ancora mi tormentava.
Avevo deciso di non parlarne con nessuno, perché ero certa che altrimenti mi avrebbero preso per pazza.Mi alzai presto, come tutte le mattine, e mi godetti il silenzio delle prime ore del giorno.
Mi guardai intorno, finchè mi soffermai sul dipinto appeso al muro di fianco alla porta. Ritraeva i miei genitori che sorridevano mentre si stringevano in un dolce abbraccio.
Avrei tanto voluto conoscerla, sapere che cosa le piaceva fare, i suoi piatti preferiti, il suo carattere.Notai solo in un secondo momento che sullo sfondo era raffigurata quella che pareva la barca che avevamo incontrato l'altro giorno. Osservai i particolari delle vele, ciò che la circondava, e più li guardavo più mi sembravano simili.
Mi parve quasi fosse un segno del destino. Il giorno giusto era arrivato?Decisi di cambiarmi indossando la tenuta da caccia e mi sistemai i capelli, questa volta raccogliendoli in uno chignon. Presi le armi che mi avevano dato in dotazione e le sistemai nella cintura: un coltellino dalla lama super affilata, la fionda e qualche freccia. Anche se il mio compito non era cacciare, non sapevo cosa avrei incontrato durante il percorso.
Scesi le scale e senza fiatare mi diressi verso la porta di casa. Sperai con tutto il cuore che mio padre non mi fermasse.
Allungai la mano verso il pomello con il cuore in gola.
Fortunatamente nessuno in vista. Probabilmente Kai stava ancora dormendo.Non appena uscii di casa, l'odore salmastro mi penetrò le narici. Varcai la soglia e vidi a poco a poco comparire la coda. Feci una nuotatina veloce per sgranchirmi e subito dopo mi diressi verso la strada che portava alla barriera corallina.
Più mi avvicinavo alla meta più mi sembrava di sentire crescere quella voce che mi chiamava a sè.Mi concentrai sul movimento della coda e mi accorsi che dopo la Caccia la mia velocità era incrementata. Sorrisi.
In un battibaleno mi ritrovai di fronte al relitto. I raggi del sole ne contornavano il profilo e dei simpatici pesci pagliaccio giocavano a nascondino al suo interno.
Mi avvicinai lentamente, analizzando ogni piccolo particolare. Temevo anche che al suo interno potesse esserci qualche bestia marina; per questo motivo optai per un giro di ricognizione prima di entrare.
Le girai intorno, affascinata da quella che mi sembrava l'opera più bella che avessi mai visto.
Mi accorsi che sulla prua spuntava quella che sembrava la statua di una sirena.
Guardai in ogni cavità, alla ricerca di un eventuale predatore, senza trovarne alcuno.
Presi coraggio ed entrai.Quello che trovai al suo interno era decisamente strabiliante: subito a sinistra era posizionato un letto, di cui ormai rimaneva solo la struttura, sulla destra si poteva notare una specie di cucina e sparsi sotto coperta erano presenti una serie di bauli. Mi spostai lentamente, accarezzando con il dorso della mano il profilo di legno dei mobili.
Chissà di chi era stata quella imbarcazione?
Decisi di indagare sul proprietario provando ad aprire i diversi contenitori.
Mi avvicinai al primo, situato vicino alla cucina. Sollevai con un certo sforzo il coperchio, ormai incrostato dalla salsedine, e ci trovai una serie di strani barattoli chiusi. Ne presi uno e cercai di leggere l'etichetta. "Fagioli", così sembrava esserci scritto.
Immaginai fossero alimenti e decisi quindi, dopo essermi assicurata che non ci fosse altro di passare al successivo baule.Rimasi meravigliata nello scovare una divisa ancora integra. Dopo aver osservato ogni minimo dettaglio della cucitura, mi accorsi che sul fianco era stata attaccata una etichetta. Strizzai gli occhi cercando di mettere a fuoco la vista e dopo aver messo l'indumento verso la luce del sole lessi due lettere. J.K.
Risistemai il vestito dove lo avevo trovato e proseguii.L'ultimo contenitore era un po' nascosto sotto la struttura del letto. Mi chinai e cercai di trascinarlo fuori, ma sembrava più difficile del previsto. Stavo quasi per perderci le speranze quando sentii di nuovo quella voce, questa volta molto più nitida.
"Shana, non ti fermare. Se la verità vorrai trovare, lo scrigno dovrai tirare".
Lo sentii quasi sussurrato all'orecchio e mi guardai intorno terrorizzata. Era chiaramente la voce di una donna che mi incitava a continuare quello che avevo iniziato.Ripresi in mano la cassa e decisi allora di fare un ultimo tentativo, ascoltando quello strano consiglio. Tutti i miei muscoli si tesero dallo sforzo e finalmente il baule scivolò fuori.
Era di un legno più scuro rispetto agli altri ed aveva degli intarsi dorati intorno alla serratura. Provai ad aprirlo ma capii immediatamente che sarebbe stato possibile solo grazie ad una chiave. Stavo per continuare l'esplorazione quando sentii di nuovo quella voce.
"Shana, se la chiave vuoi trovare più a fondo devi cercare."
Perché sentivo quella voce? Ma soprattutto... perché sembrava sempre di più un indovinello?
Iniziai a guardarmi intorno freneticamente, fin quando un luccichio non attirò la mia attenzione. Appesa ad una delle giacche adagiate sul pavimento si trovava una piccola chiave dorata. Mi avvicinai e mi accorsi che era legata all'indumento attraverso un piccolo gancio. La sfilai delicatamente e mi riavvicinai al baule.
Inserii la chiave nella toppa e iniziò a girare perfettamente terminando con un CLIC rumoroso.
Aprii il contenitore e dentro ci trovai esattamente tutto il contrario di quello che avrei immaginato.
Sul fondo erano appoggiate una fotografia in bianco e nero racchiusa in una cornice un tempo colorata di rosso e una bottiglia di vetro sigillata al cui interno sembrava esserci qualcosa.Decisi prima di tutto di prendere in mano la fotografia e non appena mi accorsi di chi fossero i protagonisti dell'immagine rimasi a bocca aperta.
Stampati su una carta ormai ingiallita e rovinata dal tempo e dall'acqua del mare c'erano il volto di un uomo che indossava la stessa divisa che avevo appena trovato che sorrideva, mentre giungeva con un braccio la vita di una bellissima donna con lunghi capelli scuri. L'unico strano particolare era che la donna al posto che le gambe aveva una coda.
Come era possibile che un essere umano e una sirena sembrassero così felici ed innamorati?
Tutte le storie che avevo letto parlavano di chi viveva al di fuori del mare descrivendoli come esseri malvagi, crudeli, assassini.Decisi di rimettere la foto dove l'avevo trovata e di esaminare invece la bottiglia.
Era una normale bottiglia di vetro, tranne per il contenuto: al suo interno, ben conservata, pareva esserci una specie di pergamena.
Fui tentata ad aprirla ma se l'avessi fatto in mezzo all'acqua ne avrei solo rovinato il contenuto. La misi nella borsa attaccata alla cintura e capii che era il momento di tornare indietro, prima che mio padre si preoccupasse della mia assenza."Shana, ormai il tuo destino è segnato, non avrai pace finche la verità non avrai svelato"
Sentii l'ultima volta la voce prima di allontanarmi dal relitto e mi venne un brivido di paura e curiosità all'udire quelle parole.
Di quale verità stava parlando?
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Shana - La Maledizione del Ciondolo
FantasiCosa succede quando i sentimenti annebbiano la vista? Shana, giovane alla scoperta dei primi amori, scoprirà a sue spese cosa vuol dire seguire il cuore e non la testa.