Corsi alla postazione più vicina, le due sentinelle si accorsero subito della mia presenza.
"Che sei venuto a fare?" Mi chiese una delle due sentinelle.
"La cisterna... è dotata di un sistema gps!" Risposi senza perdere tempo.
I due sbarrarono gli occhi.
"Corri ad avvertire Shawn!" Ordinò il più anziano rivolgendosi alla sentinella più giovane poi mi puntò il dito contro. "Tu prendi la cassetta degli attrezzi e via a staccare quell'affare."
Annuii, afferrai la cassetta degli attrezzi e tornai alla cisterna.
Shawn mi raggiunse in meno di cinque minuti.
"Ce la fai a interrompere il segnale?"
Io lo guardai sconcertato.
"Ci sto lavorando ma non credo che serva a molto, saranno qui da un momento all'altro."
Come a conferma di quella mia affermazione una delle tre postazioni esplose scaraventando le due sentinelle in mezzo alla vallata.
"Sono già qui." Ringhiò Shawn "lascia stare quell'affare. Le tue armi le ha Ice! Trovala e fattele restituire. Conto nel tuo aiuto." Detto questo cominciò ad urlare ordini agli uomini che si erano riversati nella vallata impugnando armi fatte in casa.
Vidi Ice uscire da una casa sotto la postazione che era esplosa.
La raggiunsi.
"Mi servono le mie armi." Dissi senza tanti giri di parole.
Lei ebbe qualche istante si esitazione poi cedette.
"Dentro casa mia a sinistra! Prendi tutto quello che vuoi!" Urlò per farsi sentire sopra il frastuono che si era creato. Entrai nella casa, recuperai le armi e tornai all'esterno.
Un'altra postazione esplose sotto i miei occhi, mi coprii la testa con un braccio per non essere colpito dai frammenti di roccia e avanzai verso Shawn.
"Cessate il fuoco!" Urlò una voce sconosciuta.
Vidi Shawn fare un gesto con la mano e tutti si fermarono.
"Siamo venuti a prendere ciò che ci appartiene!"
"L'acqua non vi appartiene!" Urlò il capovillaggio in risposta.
In quel momento raggiunsi Shawn e gli feci un cenno di assenso con la testa che mi fu subito ricambiato.
"L'acqua è di proprietà del grande imperatore! È lui che la estrae per i suoi sudditi!" Ringhiò l'altro.
Era un uomo sulla quarantina, con la testa pelata e sicuramente superava di molto i due metri di altezza e l'uno di larghezza.
Guidava una motrice con un escavatore montato sopra il container agganciato sul retro e un paio di seghe circolari, del diametro di almeno un metro e mezzo, erano state montate ai lati.
"È l'ultimo avvertimento! Poi verremo a prenderci la cisterna con la forza!"
"Vi aspettiamo" Urlò Shawn girandosi.
"Come intendi resistere all'attacco?!" Chiesi sorpreso.
"Come abbiamo sempre fatto... tutti alle moto!" Mi rispose rivolgendosi più agli altro uomini che non a me.
"Per te ho fatto preparare quella..." puntò il dito verso una moto molto più bassa di una normale moto da cross e leggermente più lunga, la posizione di guida era quasi orizzontale.
"In battaglia... preferisco stare nell'ombra." Dissi sollevando il cappuccio "nascondetevi e aspettate che entrino nella vallata, a quel punto saranno bersagli facili."
Mi rivolse uno sguardo dubbioso mentre saliva sulla sua moto.
"Tutti tra le montagne! Attaccate solo a mio ordine!" Ordinò sparendo tra le rocce.
In quel momento una nuvola oscurò la luna piena rendendo l'ambiente molto più tenebroso di quanto non fosse in realtà. Accennai un sorriso mentre mi nascondevo in una piccola insenatura nella roccia.Mentre i nostri nemici si avvicinavano sentii delle urla di dolore raccapriccianti, le prime vittime cominciavano a cadere.
I rumori dei motori si fecero sempre più forti finché non vidi le prime macchine fermarsi vicino alla cisterna. Erano dei semplici telai in acciaio con quattro ruote e un motore, ogni macchina contava un pilota e quattro passeggeri armati.
Notai alcune macchine con una mitragliatrice sul retro.
Non sarebbe stata una battaglia facile. Non riuscii a vedere il caposquadra ma sentii la sua voce roca impartire ordini.
"Perlustrate ogni centimetro, snidate quei bastardi e tagliategli la testa! Non voglio prigionieri!"
La perlustrazione cominciò all'istante, uno degli scagnozzi passò a mezzo metro da me, lo afferrai per un braccio gli feci sbattere la testa contro la roccia per poi affondargli la lama che portavo al polso sulla nuca.
Un altro uomo si fermò a fianco della roccia, sfilai il coltello da combattimento dalla fondina del polpaccio e mentre uscivo dal mio nascondiglio glielo conficcai nel petto.
Altri due uomini mi videro e diedero l'allarme, in pochi secondi mi ritrovai circondato da sette scagnozzi mentre gli altri continuavano la perlustrazione.
Sentii i motori delle moto prendere vita e subito un piccolo esercito sbucò dalle rocce.
In pochi secondi divenne il caos.
Sguainai la spada, la lama nera si confuse con il cielo risaltando le venature rosso sangue.
Uno dei miei aggressori si fece coraggio e tentò un affondo con una lancia. Io, in risposta, alzai la gamba per farla ricadere sopra la lancia e spezzarla in due. Un altro uomo lanciò un rampino che schivai per mezzo centimetro.
Mi lanciai verso un terzo uomo con una piroetta e lo colpii alla gola. Un fiotto di sangue partì mentre il corpo cadeva a terra rantolando.
Tornai a concentrarmi sul l'avversario con il rampino che tentò un secondo attacco, schivai il rampino per poi afferrare la corda e tirare l'uomo verso di me e affondargli la spada nell'addome.
Il corpo cadde in ginocchio e poi di lato.
Mi voltai e vidi un'altro uomo prendere la mira, non avevo via di scampo. Sentii partire un colpo poi vidi un buco nel petto dell'uomo.
Sapevo benissimo chi avrei dovuto ringraziare una volta finita la battaglia.
Sentii un nuovo motore ruggire in mezzo al frastuono. La cisterna...
Ignorai gli avversari rimanenti e corsi verso la cisterna ma una mitragliatrice cominciò a sparare costringendomi a nascondermi dietro un masso.
Mentre la mitragliatrice scaricava l'intero caricatore mi guardai intorno, la battaglia non stava andando per niente bene, una quindicina di moto erano a terra e una quarantina di corpi le imitava.
L'ultimo proiettile si abbattè sul mio riparo, uscii di corsa lanciando un coltellino contro il mitragliere.
La cisterna stava già scendendo la montagna imitata dagli altri soldati...
La battaglia era persa.
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Redemption #Wattys2016
ActionIn una terra distrutta dalle guerre nucleari un uomo non vuole perdere la sua possibilità di redenzione.