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Ci guardammo negli occhi per alcuni istanti, la rabbia saliva dentro di me.
Feci qualche passo avanti, girando intorno al lucernario, mio fratello mi venne incontro.
Deciditti che era il momento di passare ai fatti, mi inginocchiai per prendere un coltellino da lancio dal polpaccio e rialzandomi lo lanciai. Mio fratello lo colpì con una delle spade deviandone la traiettoria e mandandolo a terra.
"Ti ricordavo molto più bravo con gli attacchi a sorpresa." Disse ridendo.
Non persi tempo a rispondergli e accorciai le distanze, mancavano una decina di passi e le nostre spade si sarebbero scontrate. In meno di un secondo cominciarono a piovere scintille.
Sferrai un fendente che mio fratello parò con entrambe le spade per poi farne scorrere una verso il basso.
Spostai la gamba appena in tempo per non essere colpito all'arteria femorale.
Feci una piroetta allontanandomi di qualche passo e quando mio fratello tentò un affondo lo schivai spostandomi di lato e tentai un affondo a mia volta ma venne parato.
Continuai ad attaccare senza dare un attimo di tregua al mio avversario, ogni attacco era vano, nessuno dei due riusciva a prevalere sull' altro.
Improvvisamente mio fratello indietreggiò, avevamo tutti e due il fiatone.
"Come hai vecchi tempi eh fratello!" Urlò anche se ero a pochi metri da lui.
"Non sei cambiato di una virgola." Confermai.
Improvvisamente una sirena cominciò a suonare.
"A quanto pare i tuoi amichetti sono riusciti ad entrare nella fortezza, vediamo se arriveranno in tempo per vederti morire." Disse tranquillamente.
"Sei sempre stato troppo sicuro di te stesso dietro a quelle spade, perché non fai vedere se sai combattere veramente!?" Lo sfottei io.
Lui rispose buttando a terra le spade e io feci altrettanto.
Il combattimento riprese, pugni e calci volavano in ogni direzione senza un attimo di tregua. Un pugno mi colpì la spalla ferita e il dolore rischiò di farmi finire a terra, riuscii a non cedere e contrattaccai.
Feci un passo di lato e sferrai un calcio dietro al ginocchio di mio fratello che cadde in ginocchio. Lo portai a terra e gli misi le gambe intorno al collo mentre fecero leva col suo braccio.
"Anche nel corpo a corpo non è cambiato niente, avresti dovuto prevederlo, fratellino." Ghignai.
"Non hai ancora vinto!" Ringhiò lui.
Con il braccio libero riuscì ad arrivare al mio coltellino da lancio e me lo conficcò nella gamba.
Strinsi i denti e prima di lasciare la presa gli spezzai il braccio, un urlo di dolore riecheggiò nella stanza.
Mentre mio fratello si contorceva dal dolore mi rimisi in piedi poggiando il peso sulla gamba buona e sfilai il coltello.
Mio fratello tentò di alzarsi ma lo blocca nuovamente a terra piantandogli il coltellino nella spalla.
"Non avrei mai voluto che finisse così." Sussurrai.
"In qualche modo doveva pur finire." Rispose lui tranquillo, il sangue usciva dalla ferita sulla spalla e dal braccio spezzato, l'osso aveva reciso l'arteria.
Gli occhi gli si chiusero lentamente per non aprirsi mai più.

Mi rialzai con una lacrima che mi solcava la guancia, era stato uno dei combattimenti più difficili da affrontare. Uccidere mio fratello era l'ultima cosa che volevo fare.
Sentii dei passi in lontananza, sapevo benissimo chi si stava avvicinando ma non avevo più nessun motivo di rimanere lì.
Recuperai la spada e la rinfoderai, raccolsi anche quelle di mio fratello, come da tradizione gliene misi una lungo il corpo e gliela feci impugnare con la mano buona, l'altra la infilai nella cinghia che teneva il fodero della mia spada.
Mi lasciai il corpo di mio fratello alle spalle, mi avvicinai a una finestra e mi voltai verso l'unica porta che dava sulla stanza.
Dopo pochi minuti la porta si spalancò, i primi della fila erano Shawn e Aylin.
Quando mi videro gettarmi nel vuoto sbarrarono gli occhi.       

Redemption #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora