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<<Uno!>> Lancio la mia ultima carta del mazzo, in mezzo al tavolo esultando. <<Mi dispiace ma te lo avevo detto. Sono la più forte a Uno.>>

<<Ci rinuncio, sei davvero brava. Hai vinto tutte e dieci le partite fatte.>>

Lyam, alza la mano in aria mostrandomi un cinque da concludere con il mio cinque. Allora piego il busto in avanti e gli schiaccio la mano, dall'altro lato del tavolo in cucina.

<<È un gioco per bambini, ci credo che vinci. Hai il cervello di una bambina.>>

Miss simpaticone, fa la sua entrata in cucina dopo essere sparito per due ore consecutive senza spiaccicare parola. Forse meglio per le mie orecchio, stanche di sentire la sua voce da maschio ignorante.

<<Nick basta, non ti ha fatto nulla.>>

Il ragazzo difronte a me, prova a difendermi, mentre si scusa sotto voce per il comportamento del suo amico. Un po stanco di vedermi in casa sua.

<<Minacciarmi, lo chiami niente? Che ce? Ti sei per caso, innamorato di questa mocciosa?>>

Lyam, sbuffa alzandosi dal tavolo avvicinandosi a Nicholas.

<<Smettila, davvero. Che prende a te, magari!>>

<<A me? Insomma, difendi una ragazzina che conosci da quanto? Tre ore?>>

Mentre parla, mi indica con l'intera mano ma non mi rivolge lo sguardo, essendo concentrato a guardare il suo amico e ucciderlo a ogni parola che dice.

<<Ho un nome. E sinceramente Lyam è stato l'unico qui dentro, ad ospitarmi e farmi sentire a mio agio da quando sono entrata.>>

Mi alzo dalla sedia, gesticolando come se fossi in un fumetto, in quelle scene di ira.

<<Scusami se non dialogo con le sconosciute, che mi entrano in casa in piena notte e mi parlano da stronza!>>

<<Stronza? Quando mai..>>

<<Adesso basta! Vi prego. Non la smettete di litigare da quando Nick è entrato in cucina. Sono stanco delle vostre lamentele da bambini, levatevi dai piedi tutti e due.>>

Abbasso la testa, rendendomi conto che forse avevano ragione. Si sono ritrovati una sconosciuta dentro casa, non sapendo cosa fare.

Magari se fossi stato un maschio, ci saremmo attaccati alla Play Station tutta la notte. E non ci sarebbe stata nessuna discussione, mentre i nostri migliori amici, fanno sesso al piano superiore della casa.

Do un'ultima occhiata a Lyam ed esco dalla cucina, andando nella stanza accanto. Non sapendo neanche dove andare.

Mi ritrovo in un salotto molto spazioso, con due divani in tessuto morbido bianco, due poltrone in pelle marrone e una TV a 85 pollici circa. Appesa davanti, per vedere bene da tutti i posti.

<<Non aprire la bocca, ho chiuso con te.>>

Entra anche lui in salotto, lanciandosi su uno dei divani con il telecomando in mano.

<<Perché avevi aperto qualcosa, con me?>>

Mi lancia un'occhiata omicida e ridacchio silenziosamente. Mettendomi seduta su una delle poltrone, più distante da lui. Da non rischiare niente di ambiguo.

Estraggo il telefono dalla tasca anteriore dei pantaloni lunghi e accendo lo schermo. Abbassando la luminosità.

2:05am

Cazzo. Ecco perché mi si chiudevano gli occhi, mentre giocavo a Uno con Lyam. Meglio chiudere gli occhi e svegliarsi fra un'oretta, almeno tengo sotto controllo la situazione.

THE ICEBLADEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora