the last...

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POV JUNGKOOK:














I mesi sono inesorabilmente trascorsi e l’amore che ha pervaso le mie giornate è stato tale da farmi quasi dimenticare dei miei giorni passati, come se la sofferenza e l’oblio non avessero mai fatto parte del mio vissuto. Non sono certamente mancati periodi stressanti ma avere il mio omega e il suo pancione che cresce a dismisura, al mio fianco, ha reso tutte le mie pene e le mie angosce, più sopportabili e meno opprimenti. Per un momento, mi ritrovo a riposare ad occhi chiusi con la testa poggiata sulla scrivania nel mio ufficio, quando uno stato di malessere si diffonde lungo il mio corpo e mi mette in stato di allerta. Mi alzo di scatto e corro verso l’odore che sembra farsi sempre più aspro, come se il mio omega stesse provando un dolore sordo e dopo pochi secondi, con il cuore in gola, arrivo nei pressi della sala relax per soccorrere Jimin che al contrario di ciò che mi aspettavo, gode di ottima salute se non fosse per il broncio adorabile e la bocca piena e sporca di cioccolata. Prendo un profondo respiro e nonostante ho quasi rischiato una sincope per la paura che fosse accaduto qualcosa a lui e ai nostri cuccioli, sono quasi divertito di fronte il suo atteggiamento infantile e poco serio. Si trova  seduto a gambe incrociate sul pavimento, intento a divorare una barretta di cioccolato al latte, mentre piange per la puntata di un qualche k-drama che, a causa della noia, ha cominciato a guardare. Con un sorriso divertito mi avvicino e mi siedo dietro di lui per portarlo tra le mie gambe, lui sussulta, come se non mi avesse sentito arrivare ma quando avverte il mio odore si rilassa e scoppia a piangere per voltarsi e affondare il viso bagnato sul mio petto. Lo stringo a me e sussurro:<non piangere piccolo..va tutto bene e farlo non aiuta nè te, nè i gemelli> lui continua a piagnucolare per stringersi di più a me:<sono dei monelli, mi hanno trasformato in un piagnucolone irritante> rido:<ma tu già lo eri prima, solo che lo nascondevi bene. Non dare la colpa ai gemelli> lui mi dà un leggero pugno al petto ma poi mugola ed io mi appresto ad abbassarmi verso il suo pancione e sentire i piccoli scalciare, sorrido e pongo due baci su di esso, sussurrando:<piccoli, state facendo i monelli lì dentro, vero? Anche noi non vediamo l’ora di vedervi> ho gli occhi lucidi per quanto l’emozione mi sta esplodendo in petto ma poi rialzo lo sguardo e posso percepire ogni mia ssensazioe, mescolarsi con quella del mio omega che tra le lacrime, singhiozza:<non credevo di poter vivere tutto questo. Non credevo, addirittura di meritarlo e invece, non solo ho trovato la mia anima gemella ma adesso aspettiamo due piccoli pargoletti da amare e coccolare> accarezzo il pancione e una volta constatato che i gemelli si sono calmati, mi risiedo per poter guardare Jimin negli occhi e lo bacio:<Jimin tu meriti ancora di più, sempre di più ed io voglio renderti orgoglioso di essere mio mate, mio amante, madre dei nostri bimbi e futuro marito e a tal proposito..> lui mi guarda interrogativo ed io continuo il discorso, ponendogli la fatidica domanda:<quando vogliamo sposarci? Hai detto dopo che i gemelli sono un pò cresciuti ma hai deciso una data?> ansioso lo guardo e lui sbuffa scherzosamente:<mi piacerebbe sposarmi a maggio ma dell’anno prossimo> sbuffo e lui mi accarezza la guancia:<amore mio, so che sei impaziente ed anche io lo sono ma tu sai quanto impegnativo sarà crescere due bambini contemporaneamente? Abbiamo il lavoro e il compito di educare i nostri bambini. Aspettiamo di metterci in carreggiata e organizzare per bene la nostra futura vita e quando ci saremo stabilizzati al meglio, ci sposeremo. Ormai sono tuo in tutto e per tutto, il matrimonio è solo la ciliegina sulla torta, no?> ringhio sconfitto:<sì ma-> lui mi interrompe mettendo un dito  sulle mie labbra:<ma abbi pazienza, ok?> annuisco con il broncio ma non riesco ad essere troppo rancoroso nei suoi confronti quindi lo bacio e mi alzo, raccomandandogli di riposare:<abbiamo qualche altra ora prima di dover andare a visita dal ginecologo ed è vero che mancano più di tre settimane al parto ma...lo sai cosa ha detto Felix che, poichè sono gemelli, possono essere imprevedibili e-> continua lui la frase:<e la pancia potrebbe esplodermi da un momento all’altro> sorrido e poggio dolcemente le labbra sulle sue per accarezzarlo ed aiutarlo a rialzarsi. Lo prendo tra le braccia, come se fosse una sposa e lo poggio dolcemente sul divano per baciarlo sulla fronte e sussurrare:<dormi un pò, ok? Tra una quarantina di minuti verrò a chiamarti> lui annuisce e chiude gli occhi, rallentando immediatamente il suo respiro, segno di essere caduto velocemente nel mondo dei sogni. Sorrido felice dinanzi l’immagine che mi si presenta davanti agli occhi ed il mio cuore quasi scoppia dalla felicità. Jimin è così bello. È sempre stato bellissimo ma la gravidanza gli dona particolarmente: i suoi capelli, ormai totalmente bianchi poichè non si fa la tintura da mesi, ovvero da quando ha scoperto della gravidanza, che ricadono morbidi sul cuscino; le gote perennemente arrossate; le guance ancora più soffici e le labbra sempre più voluttuose ed invitanti. L'odore che poi emana, non può essere descritto a parole. Posso solamente confermare che potrei diventarne dipendente, o forse lo sono già diventato. Mi avvio verso l’ufficio per rimettere in ordine ogni cosa e dopo qualche minuto percepisco una voglia assurda di gelato alla menta ed un lamento, quindi corro verso la cucina e  colui che credevo dormisse beatamente sul divano in salotto, adesso si ritrova a braccia incrociate al petto a borbottare:<non c’è, non c’è..io lo voglio> chiedo allarmato:<Jimin?> lui si volta e con occhi profondamente azzurri, quasi urla:<voglio il gelato alla menta!>
Ah, le sue improvvise voglie.
Prendo un profondo respiro e mi avvicino al congelatore per rovistare tra i vari surgelati e mi accorgo di essere sprovvisti di gelati alla menta. Mi volto verso di lui e sussurro:<tra qualche ora scendiamo e te lo compro, ok?> lui batte un piede a terra e continua a mantenere il suo sguardo truce nel mio:<non hai capito Jungkook. Io lo voglio adesso o potrei partorirti bambini al sapore di menta!> lo guardo scioccato:<cos-> mi interrompe urlando istericamente:<voglio il gelato alla menta Jungkook, adesso!> sbuffo:<JImin ci vorrebbe tempo per andare al supermercato e poi-> ma lui mi interrompe, prendendomi per il bavero della giacca. D'altronde il suo temperamento non è del tutto mutato e ringhia:<vammi a comprare quel gelato o giuro sui nostri figli che sul mio culo ti ci faccio solo segare, intesi?> io rimango allibito di fronte la sua minaccia ma vinto, sospiro, annuisco gli do un bacio all’angolo della bocca e recupero il portafogli per poi annunciare:<resisti, ci vediamo tra una quindicina di minuti> a lui gli si illuminano gli occhi e si getta su di me, abbracciandomi e scoppiando a piangere:<oh ti amo, grazie, grazie> vorrei ridere ma mi trattengo, quindi sorrido e lo bacio per poi fargli delle raccomandazioni:<aspettami sul divano e non ti muovere troppo, riposa, ok?> annuisce docilmente e sorridendo, si accinge ad accomodarsi al divano per riprendere a guardare il k-drama di prima. Speranzoso di non ritrovarlo in lacrime e con un’ulteriore crollo mentale, mi avvio verso il supermercato per poter acquistare il gelato alla menta ma proprio mentre mi avvio alla cassa per pagare, Jimin mi avvisa, con la nostra connessione “Jungkook, ho voglia di pane e burro ma non abbiamo burro in casa”, sospiro e gli rispondo:”Jimin ma non volevi il gelato alla menta?”. Cambio direzione e vado verso il frigorifero per recuperare un panetto di burro e lui intanto, mi risponde:”ovvio ma prima del dolce ci vuole il salato, no?” scuoto la testa e sorrido:”ho preso il burro. Ti serve altro?”. Inizialmente non sembra rispondermi quindi preoccupato recupero il cellulare per chiamarlo ma prima ancora di avviare la chiamata, lui risponde: “no ma vorrei anche l’antipasto” alzo gli occhi al cielo ed esasperato per poco non urlo: “cos’altro vorresti, mio caro omega?”.
Tuttavia, qualcosa muta dentro me e sento l’eccitazione montare dentro e infatti, dopo qualche secondo Jimin risponde: “mi piacerebbe poter gustare il tuo ghiacciolo al sapore di latte” ed io per poco non mi strozzo con la mia salvia in gola ma velocemente raccolgo ciò che c’è da raccogliere e frettolosamente mi dirigo in cassa per pagare. Non so come abbia fatto a raggiungere casa nel giro di pochi minuti ma nel momento stesso in cui varco la soglia di casa, vengo sbattuto al muro e la mia erezione pulsante viene liberata da mani agili. Non faccio in tempo a registrare ciò che sta accadendo intorno a me che il mio pene viene inglobato da qualcosa di umido e profondo. Abbasso lo sguardo e vedo la testolina bianca del mio omega fare avanti indietro per poi alzare lo sguardo languido su di me e leccare l’intera asta. Ringhio e con una mano gli tiro i capelli per dettare il ritmo che diventa sempre più incessante:<oh Jimin, mi prendi così bene. Continua così piccolo> lui succhia e lecca, mi porta sempre più in profondità per poi affondare un dito nel mio orifizio e gemo incontrollabilmente:<oh Dio> lui sorride e si abbassa per leccarmi e succhiarmi anche i testicoli ma ho troppa voglia di assaggiare anche lui quindi lo blocco e lo allontano, lui geme con disappunto ma io lo carico in braccio per portarlo sul tappeto in salone, distenderlo, aprirgli le gambe e mettermi con il pene all’altezza del suo viso ed il suo culo ben in vista contro la mia bocca affamata. Lui capisce le mie intenzioni e comincia ad ansimare, io comincio a leccargli il buco già di per sè lubrificato e lui riprende il  mio cazzo in bocca e comincia a leccarlo come se fosse una prelibatezza senza pari. Insieme alla lingua, inserisco anche altre due dita e lui ansima, per velocizzare i movimenti della sua bocca. Con le dita arrivo alla sua prostata e urla, facendo vibrare l’ugola sul mio cazzo ed è qui che mi libero schizzandogli in bocca e lui geme, venendo contro il suo stomaco e rilasciando umori dal buco seviziato dalla mia bocca e dalle mie dita.
Con il fiatone mi rialzo e lo aiuto a rimettersi in sesto:<sei un piccolo demonio, mi hai fatto correre per la strada con un’erezione tra le gambe> lui si morde il labbro inferiore e fintamente imbarazzato sospira:<ne avevo voglia, sai gli ormoni..> scoppio a ridere:<certo gli ormoni...allora, lo vuoi il pane col burro?> lui incrocia le braccia al petto, si accarezza la pancia e scuote la testa:<no grazie, sono sazio>
Per poco non mi cade il mento sul pavimento per quanto apro la bocca scioccato:<mi hai fatto scendere di casa per andarti a comprare il gelato alla menta ed il burro e adesso mi dice che ti bastava il mio sperma per saziarti?> si morde il labbro inferiore e annuisce:<il tuo latte è migliore> sospiro ma scoppio a ridere:<sei una peste e spero vivamente che nostra figlia abbia preso il tuo caratterino così non devo subentrare sempre io per proteggerla> si avvicina velocemente a me e mi tira un calcio sugli stinchi e ululo:<aglia! Cosa ho detto?> sbuffa e incrocia le braccia al petto:<niente, avevo voglia di picchiarti>  sospiro e cerco di trattenere una risata ma all’improvviso scatta, cominciando a urlare di nuovo:<dobbiamo andare a visita!> guardo l’orario sul mio orologio da polso e mi faccio prendere dal panico anche io:<Cristo, vado a cambiarmi la maglietta e arrivo> mentre corro e cerco di raggiungere la camera, sento Jimin urlare:<cambiati anche le mutande!> scoppio a ridere e dopo avermi dato una rinfrescata, arrivo in salone, trovando Jimin preparato di tutto punto e profumato, inarco un sopracciglio e chiedo curioso:<scusa, dove ti sei fatto la doccia? Perchè non sei entrato in camera?> lui si volta e alza gli occhi al cielo:<sono andato nella mia vecchia camera siccome ci stavi impiegando troppo e ti stavi anche facendo una sega! Mi hai fatto venire così tanta voglia che non voglio dirti cosa ho dovuto fare!>
Ringhio.
È vero.
Il ricordo del suo culo e la mia lingua dentro di lui non ha fatto altro che peggiorare il mio stato costante di eccitazione e non vedo l’ora di poter essere dentro di lui, di nuovo. Lui sbuffa:<sento i tuoi pensieri, genio! Adesso andiamo prima che mi pieghi a novanta e ti dia il culo, facendo arrivare il tuo amico laggiù a salutare i gemelli prima di noi due!> si volta di scatto e si incammina sculettando e mettendo in mostra il suo lato B fin troppo desiderabile. Mi porto una mano sul ventre e scoppio a ridere.
Da quando rido così spesso? Da quando ogni cosa ha assunto un colore differente, reale?
Da quando l’ho incontrato.
Da quando una testolina rosa, con concentrato di esuberanza ed eccentricità, è entrato a far parte della mia vita, io sono rinato. Scuoto la testa e lo raggiungo prendendogli la mano e stringendo le mie dita alle sue.
Il tragitto in auto è stato tranquillo se non fosse per i suoi continui sbalzi d’umore e voglie improvvise ma per fortuna il tragitto è breve e di conseguenza Jimin, si è concentrato maggiormente sull’andamento della futura e probabile ultima visita, prima di poter abbracciare realmente i nostri cuccioli. Salutiamo le infermiere nella hall, ormai nostre amiche e mentre mi appresto a bussare alla porta del suo ufficio, un gemito proveniente dall’interno mi fa desistere. Mi volto verso Jimin e lo vedo guardare con occhi sgranati la porta mentre si morde il labbro per evitare di sorridere e sussurra:<il nostro dottorino ci sta dando dentro con qualcuno?> io comincio a fumare di rabbia:<sapeva che aveva la visita con noi, come cazzo si perme-> ma un nome..uno degli ultimi nomi che credevo potessero uscire dalla bocca del mio amico, viene quasi urlato:<oh Yoongi ti prego, fà più veloce, tra poco arrivano Jimin e Ju-oh Dio> stringo la maniglia e sento Jimin ridacchiare:<oh ma guarda un pò, quei due si sono trovati> ringhio:<non quando il mio ragazzo deve farsi visitare!> provo ad entrare ma vengo tirato dal braccio da Jimin che mi redarguisce:<Jungkook..lasciali almeno venire e diamogli la dovuta privacy> ringhio e sento un gemito gutturale e più prolungato provenire dall’interno e dopo qualche minuto spalanco la porta con Felix e Yoongi che si agghiacciano. Io ringhio:<giuro sul Dio divino che se ti permetti di visitare il MIO FIDANZATO sullo stesso lettino dove avete scopato, vi eviro entrambi!> Jimin sghignazza e corre goffamente verso i suoi amici per cominciare a spettegolare curioso:<da quando va avanti questa storia? Anche se lo sospettavo dalla cena del mese scorso> Yoongi  sorride e guarda Felix prima di rispondere al mio fidanzato:<qualche mese fa ci siamo incontrati in un bar e abbiamo scoperto di avere voi come amici in comune> Felix continua:<ed è in quel momento che sono stato sbattuto come un uovo nel bag-> ringhio:<possiamo concentrarci sulle cose più importanti e non su queste schifezze?> Jimin scoppia a ridere e scuote la testa ma poi Felix chiede:<avete deciso come chiamare i vostri bambini?> io e Jimin ci guardiamo e annuiamo.

My killer man (OMEGAVERSE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora