capitolo 6: Elara

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Apnea udì il rumore familiare del carro fermarsi bruscamente, e una scarica di paura le attraversò il petto come un uragano impazzito. Con mani tremanti, afferrò i burattini sparsi e li gettò alla rinfusa nella cassapanca, chiudendo il coperchio con un colpo secco. Spense la lanterna con un rapido soffio e si gettò sul materasso, ignorando le fitte di dolore delle ferite sulla schiena, rannicchiandosi su un fianco e rivolta verso la parete opposta all'ingresso. Il suo respiro affannoso risuonava come il vento che sferza le fronde degli alberi, mentre cercava disperatamente di soffocare i battiti del cuore che le martellavano nelle orecchie.

I passi pesanti di Eadric risuonavano sul terreno mentre scendeva dal carro, ogni passo una martellata che si avvicinava inesorabile. Con mani abili e precise, armeggiò con il lucchetto che la teneva prigioniera, le catene metalliche tintinnando come il canto lugubre di un corvo. Aprì la porta, il cigolio delle cerniere un grido di allarme nel silenzio della notte, e il carro oscillò leggermente sotto il peso del suo corpo.

Eadric entrò, una lanterna nella mano che proiettava ombre tremolanti sulle pareti del carro, creando spettrali giochi di luce che danzavano come anime tormentate. Posò la lanterna sul tavolo pieghevole, la fiammella ardeva come un piccolo sole prigioniero, poi richiuse la porta dietro di sé, avvolgendo nuovamente le maniglie con la catena, un intreccio di ferro che rinforzava l'isolamento.

Sfilò il mantello con un gesto fluido, come se il freddo dell'inverno non avesse alcun potere dentro quel rifugio angusto, e si tolse le scarpe, avvicinandosi silenziosamente al materasso. Si fermò a pochi passi da lei, osservando la sua schiena immobile, il lieve sollevarsi e abbassarsi del corpo di Apnea nel tentativo di simulare un sonno tranquillo.

I suoi smeraldi si spostarono per la stanza, notando il filo di fumo che ancora si levava dalla candela appena spenta, un ultimo respiro di luce nella penombra. Qualcosa nella cassapanca lo disturbava, un'alterazione impercettibile che solo lui poteva cogliere. Gli sembrava che qualcosa fosse fuori posto.

Apnea rimase immobile, ogni fibra del suo essere tesa come una corda pronta a rompersi. Il suo cuore batteva all'impazzata, mentre la sua mente cercava freneticamente una via di fuga. Dentro di lei, un mix di emozioni e pensieri opposti la agitava: il desiderio di libertà si scontrava con la curiosità di scoprire il mistero di Eadric. Qualcosa di sinistro circondava il burattinaio, un'aura di segreti e pericoli, e Apnea sapeva che il suo richiamo era troppo forte da poter contrastarlo, doveva procedere con cautela se voleva scoprire la verità senza cadere nelle trappole del racconta storie.

Eadric si abbassò con una lentezza predatoria, ogni suo movimento studiato e controllato come quello di una pantera che si avvicina al proprio obiettivo. Apnea percepiva la sua presenza minacciosa alle sue spalle, il calore del suo respiro che le solleticava il collo scoperto, un avvertimento silenzioso e palpabile come una lama di ghiaccio sulla pelle. Trattenne il respiro, sperando che l'oscurità e il silenzio fossero sufficienti a nasconderla.

<< Fanciulla,>> la voce di Eadric era un sussurro avvolgente, un filo di seta nera che le si infilava nella mente, << so che non stai dormendo.>>

Un brivido le percorse tutto il corpo, il terrore e l'istinto di sopravvivenza si fusero in un vortice di adrenalina. Apnea si girò lentamente, i suoi occhi cercarono quelli di Eadric, ma furono le sue labbra a catturare il suo sguardo, rosee e delicate come petali di rosa. I loro visi erano così vicini che i loro nasi quasi si sfioravano.

<< Perché ci siamo fermati? >> domandò lei, la voce tremante ma intrisa di una risolutezza forzata, un tentativo disperato di mascherare il panico che le serrava la gola.

Eadric la fissava con intensità, gli occhi due stagni che riflettevano una minaccia inespressa, il suo sorriso sottile e crudele come il taglio di una lama. Apnea sentiva il peso della sua presenza gravare su di lei, un'apparizione che la avvolgeva e la soffocava, mentre il silenzio della notte sembrava amplificare ogni battito del suo cuore.

APNEADove le storie prendono vita. Scoprilo ora