Età di mezzo, periodo buio: così venne chiamata l'epoca più complessa della storia dell'uomo; dove la paura del demonio, del giudizio divino e dei peccati mortali brulica indisturbata attraverso la fantasia di ogni persona. Una pagina nera associata a secoli di brutali assassinii tramite credenze senza fondamento, ingiustificate.
Nel corso del 1400, la triste caccia alle streghe raggiunse proporzioni spaventose. Migliaia di donne furono accusate di stregoneria, sottoposte a processi ingiusti e condannate a morte sul rogo, senza alcuna pietà. Questo fenomeno, sebbene radicato in credenze sulla magia esistenti da tempo immemorabile, si diffuse in modo esponenziale in quel periodo.
Inizialmente, la Chiesa considerava la magia come una sorta di paganesimo, senza ricorrere a persecuzioni dirette. Tuttavia, nel 1138, un decreto cambiò radicalmente le cose, identificando la lotta contro l'eresia e la superstizione come un unico fronte. Da allora, la figura del diavolo divenne centrale nella dimostrazione delle pratiche di stregoneria.
Nonostante ciò, fino agli inizi del XIV secolo, la stregoneria riuscì a sfuggire a una classificazione precisa. Ma con il passare del tempo, i processi si moltiplicarono, accompagnati dalla produzione di testi che affrontavano le pratiche magiche. Tra questi, ricordiamo opere come "Fortalicium Fidei" del francescano Alfonso de Spina, scritto nel 1459, il "Flagellum Haereticorum Fascinariorum" del domenicano Nicholas Jacquier del 1458 e il famigerato "Malleus Maleficarum" del 1487.
Mentre la fine del Medioevo si avvicinava, un'oscura ombra si allungava sull'orizzonte, un'ombra fatta di persecuzioni e terrore che avrebbe continuato a funestare le vite di molte per altri due secoli. Ma Apnea non era al corrente di tutto questo, e la sua esistenza fu segnata da un massacro inarrestabile, un pericolo imminente che la circondava, più minaccioso di quello che affliggeva qualsiasi altra donna del villaggio. Ma perché?
Tutto ebbe inizio con la sua nascita insolita. La madre, ancora in attesa della piccola, fu costretta a fuggire dalle grinfie di un inquisitore ossessionato, follemente innamorato. Il rifiuto della donna lo spinse oltre la ragione, scatenando una furia che la condannò al rogo e innescò la diffidenza e la paura dei cittadini nei suoi confronti.
<< Miranda, sei in pericolo e lo sai. Il signor Graves ti darà la caccia finché vivrai. Ti supplico, accetta questa unione per te e per il bambino che porti in grembo. >>
<< Mai! Non accetterò mai di sposare un uomo che uccide le mie sorelle! >>
La levatrice, anche amica fidata della famiglia, intervenne con cautela: << Così facendo, finirai per uccidervi entrambi. >> Alluse al bambino in arrivo.
<< Viviana, tu sei la mia più cara amica. So di poter contare sul tuo sostegno, qualunque sia la mia decisione. >> Le mani di Miranda si strinsero intorno alle sue con affetto mentre continuava: << Ti prego, comprendi la mia totale disapprovazione verso questo matrimonio. L'uomo deplorevole che hai menzionato ha già distrutto ogni possibilità di un futuro diverso per me, rubandomi l'onore di cui ogni donna dovrebbe godere. Amerò questo bambino con tutto me stessa, nonostante le circostanze del suo concepimento. E lo farò al fianco della sola donna che abbia mai amato. Viviana, ti prego, non buttarmi nelle braccia del nemico.>>
La ragazza conosceva bene ogni atto di violenza perpetrato dal signor Graves sul corpo di Miranda. L'empatia e l'affetto che provava per la giovane aumentavano l'influenza delle sue parole sulle proprie decisioni, e nel ricordo dei suoi occhi colmi di lacrime, non poteva fare altro che acconsentire alla sua supplica.
<< Adulatrice>> disse Viviana con un sorriso malinconico, accarezzando delicatamente la guancia di Miranda con il pollice. Miranda si abbandonò al contatto, sentendosi al sicuro per un fugace istante, finché il cocchiere non annunciò l'arrivo della carrozza.
La levatrice ritrasse la mano con un sobbalzo, come se una scossa improvvisa l'avesse attraversata.
Qualsiasi deviazione della norma veniva vista come un segno del demonio: un neo sulla pelle, un comportamento considerato singolare, persino il possesso di erbe per preparare infusi o tè. Bastava uno sguardo sospettoso per accendere l'ira dell'ignoranza e scatenare una violenta reazione a favore della pena di morte. Le fiamme del rogo non avrebbero mai bruciato tanto quanto il fervore dell'odio sprigionato negli occhi della folla, l'ebrezza di assistere alle urla di dolore provocate dalle ustioni, il compiacimento nel vedere la carne viva mentre brucia.
<< Devi andare adesso, Graves arriverà da un momento all'altro e non sarà affatto felice della tua decisione. Io ti raggiungerò appena mi sarà possibile.>> rassicurò Viviana, accompagnando Miranda nel retro della casa.
<< Devi promettermi una cosa. >> esclamò Miranda, prima di salire sulla carrozza. << Non importa cosa accadrà al mio corpo, tu devi far uscire questo bambino. >>
<< Ti rendi conto di ciò che mi stai chiedendo? Se tu muori, non ci sarà speranza per tuo figlio. >>
<< Promettimelo, Vivi. È la mia ultima richiesta. >> La levatrice annuì e seguì con lo sguardo la giovane ragazza mentre si allontanava, fino a quando non fu al centro della sua visuale.
La notte svanì in un attimo, lasciando che i primi raggi dell'alba illuminassero il paesaggio. Appena trascorse poche ore, Viviana scorse una figura assiderata e fradicia tra le braccia del cocchiere, ancora terrorizzato dall'accaduto. Con fretta, deposero il corpo ormai senza vita sul letto e lui le raccontò tutto nei minimi dettagli.
Miranda Atwood spirò il 25 Dicembre del 1469, alla veneranda età di 18 anni, trovando la morte nelle acque gelide di un fiume. Non perché non sapesse nuotare, ma perché le sue condizioni non le permisero di resistere al freddo pungente dell'inverno.
<< Le azioni di un uomo ossessionato oltrepassano i limiti della follia.>> concluse il cocchiere alla fine del racconto, prima di allontanarsi senza ulteriori parole.
Viviana rimase immobile, incredula, con le lacrime che le rigavano il volto. Solo dopo un momento si ricordò della promessa fatta a Miranda poco prima della sua partenza. Senza esitazione, prese un coltello dalla cucina e si diresse verso il letto della ragazza. Con mano ferma e determinata, praticò un taglio verticale sul ventre di Miranda, cercando di tamponare il flusso di sangue con un pezzo di tessuto. Poi, con gesti precisi, divaricò leggermente l'apertura per estrarre la creatura dal grembo della defunta, svelando una realtà sconcertante.
<< Che io sia dannata.. >> Il pianto della neonata riempì la stanza nel momento in cui Viviana tagliò il cordone ombelicale.

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APNEA
FantastikNel regno medievale di Aerathia, un luogo tormentato dalla superstizione, la paura regna sovrana e l'ignoranza alimenta atrocità in nome di Dio. Mostri, esseri fantastici e creature bizzarre dominano l'immaginario collettivo, mentre le superstizioni...