1. that promise

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Layla

Il primo giorno di marzo è stato inaugurato da dei presuntuosi tuoni all' orizzonte, che annunciavano l'arrivo di un bel temporale.

Fortunatamente mi è sempre piaciuta la pioggia, ha un suono rilassante e mi trasmette tranquillità, ma mi piace ancora di più l'odore dell'erba bagnata dopo un diluvio, infatti solitamente mi metto fuori a studiare quando finisce di piovere, e anche oggi l'avrei fatto.

Mi trovo nei corridoi dell'università che frequento, l'Università della California di Los Angeles, mi sto dirigendo verso la mensa dopo due intensive ore di sentir parlare il professor Wilson, il mio insegnante di fisica.

Non fraintendiamoci, nel suo lavoro è bravo, ma ascoltarlo mi fa sentire come se non dormissi da un'intera settimana, sarà anche perché io e la fisica non siamo mai andate molto d'accordo.

Sto per varcare la porta della mensa, quando sento qualcuno chiamarmi da lontano, una voce che ormai il mio cervello riconosce subito, è la mia migliore amica Addison che con il suo sorriso contagioso, si sta avvicinando.

«Ehi Carotina» mi chiama così da quando aveva notato il mio amore per le carote anche se sa che odio questo soprannome.

«Addy, smettila di chiamarmi così» dico cercando di sembrare un minimo arrabbiata, ma era difficile essere arrabbiati con lei.

Io ed Addy eravamo molto diverse; Addison è la persona più solare che conosca è veramente difficile vederla giù di morale, anche se gli continuo a ripetere che ogni tanto dovrebbe pensare al suo bene e non sempre a quello degli altri, inoltre è molto estroversa, infatti riesce subito a fare amicizia, ma ciò non significa che si fida di chiunque, anzi ha un sesto senso nel captare il brutto di una persona e ovviamente non posso dimenticare quanto ami divertirsi e fare festa.

Ha anche un lato serio e determinato e ha la testa sulle spalle, sa sempre che decisione prendere ed è molto brava a fare consigli (certe volte).

È una ragazza bellissima, occhi castano chiaro con degli accenni di verde, capelli castani, un naso alla francese con la punta in sù invidiabile, labbra leggermente carnose e delle lentiggini chiare, che si notano se la guardi attentamente.

Per quanto riguarda me, sono una persona molto riservata che non amo attirare l'attenzione, ma se c'è da dire qualcosa la dico senza alcuna paura del pensiero altrui, amo avere ragione infatti sono molto testarda, ma so quando sto sbagliando.

La cosa che amo di più del mio corpo sono i miei capelli ricci e voluminosi, anche se tendo a fare spesso trecce o twist per stare più comoda, e in più risaltano i miei occhi marrone scuro. Non mi posso lamentare per quanto riguarda le mie labbra carnose e del mio naso dritto forse un po' grandino, ma alla fine non si può essere perfetti.

Al contrario di Addison non mi piace particolarmente fare festa, forse pure per il fatto che mio padre detesta i party o robe del genere, ma soprattutto odia che io possa partecipare ad una di quelle feste con persone completamente ubriache e che mi faccia influenzare dai loro comportamenti.

Non ha ancora capito che non sono più una bambina, ho 19 anni e sono capacissima di badare a me stessa.

Da una parte capisco il perché del suo volermi proteggere ad ogni costo da qualunque cosa, fa così da quando mamma è venuta a mancare, ma deve cominciare a capire che posso farcela da sola senza avere lui che mi protegga e soprattutto, che mi impedisca di vivere a pieno la mia vita.

A volte mi chiedo se lo faccia per il mio bene o solo per quella promessa.

Addison continua a parlare «Allora dove stai andando senza di me?» dice facendo un'espressione che doveva sembrare arrabbiata

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