Michael
«Amore, sono venuto da te per salutarti, ieri sera non ci siamo più visti alla fine, eri con le tue amiche?»
Sono passato da casa di Grace prima di andare a lavorare, ci tenevo a rivederla dopo che ieri non ci eravamo più sentiti.
«Si, ero con le mie amiche ma tu dov'eri finito?» mi guarda in modo curiosoehm... glielo dico? si, non mi piacciono le bugie
«Stavo accompagnando una ragazza ubriaca a casa, non potevo lasciarla lì in quelle condizioni»
danno fatto
Mi sono pentito di averglielo detto ancora prima che aprisse bocca.
«Spero che sia l'ultima volte che capiti una cosa del genere» mi guarda con disprezzo «e spero anche che la fortunata non sia quella ragazza antipatica con cui stavi parlando alla festa, quella con cui ho discusso, che maleducata!»
«Senti, Amore, io sono passato velocemente, ora devo andare al Waterfront, sennò faccio in ritardo» cerco di cambiare discorso
«Non te ne vai da qui se prima non mi rispondi» dice con voce leggermente più alta del normale
«Era quella ragazza "antipatica", anche se non lo è affatto» semmai dovrebbe dire il contrario (solo a volte eh)
Mi guarda leggermente arrabbiata, ma poi ci pensa su «Facciamo finta che non sia successo niente di tutto ciò, non voglio litigare con te per una stupida»
So che il carattere di Grace è così, ormai la conosco bene dopo un anno ma ultimamente inizia a darmi un po' fastidio.
Mi limito a non dire niente e a non esprimere ciò che penso.
«Posso venire insieme a te al Waterfront? Ti prego» come posso resistere a un faccino così? «Non so che fare stasera, almeno hai un po' di compagnia»
«Certo!» Le do un bacio a stampo e raggiungiamo velocemente la mia auto.All'entrata del locale vengo fermato da Kenneth Firth, il proprietario, pur lavorando nello stesso posto non lo vedo spesso perché si occupa della gestione delle spese, mentre io servo le persone. La mia ragazza continua il suo ingresso e si ferma a salutare dentro mentre io mi avvicino a lui, si può dire che, dopo tutto questo tempo siamo amici, ma parliamo la maggior parte delle volte di questioni lavorative e mai di altro. Kenneth, che solitamente mi accoglie con un sorriso smagliante, questa volta ha un viso più serio «Ehi Cox, sai, cercavo proprio te» cerca di fare comparire un sorrisino ma fallisce
«Ciao Kenneth, che mi devi dire, come va?» e se vuole licenziarmi? Sono nella merda.
«Sono passato di qui per salutare tutti prima di andare a Coronado, dove abita mia madre, è sola e in questo periodo sta male quindi vado ad aiutarla. Fortunatamente dista solo poco tempo, e per qualsiasi emergenza ci sono ma non penso che la lascerò sola per più di qualche minuto perciò non mi vedrete qui di mia spontanea volontà.» Potrei sembrare cattivo ma sono sollevato che questo era quello che doveva dirmi. Non devo cercare un nuovo lavoro, per ora.
«Ah, mi dispiace molto, non pensavo che dovessi dirmi questo, spero che si riprenda presto e che vada tutto bene»
Mi ringrazia «Ho dimenticato di dirti la cosa più importante, siccome dovrai anche sostituirmi nella gestione del Waterfront ho pensato di darti qualche aiutino. Harold e Tyler staranno con te al bancone e si metteranno al servizio delle persone, loro hanno sempre lavorato qui ma si occupavano delle merci e molto spesso venivano per scaricarle e sistemarle nella stanza riservata al personale dove conserviamo gli alimenti. Si trovano già dentro, li conoscerai di vista ma da oggi vi parlerete di più. Io non so precisamente quanto starò via ma vi assicuro che non tornerò prima di un mesetto» Dopo avermi dato tutte le informazioni necessarie lo ringrazio e ci salutiamo. Kenneth è un uomo alto e massiccio con muscoli molto evidenti, alcuni anni più grande di me, è molto difficile trovarlo triste, lui ha occhi chiari quasi quanto i miei, un taglio al sopracciglio, alcuni tatuaggi nel petto e i capelli rasati. Può sembrare cattivo a primo impatto ma è una brava persona. Lo guardo allontanarsi e io mi affretto a entrare.Ho già parlato con Tyler e Harold e mi hanno detto che sono molto felici di lavorare al bancone, devo dire che mi hanno aiutato molto, ho persino avuto tempo di prendermi qualche pausa durante la serata per controllare il telefono, fumare una sigaretta e scambiare qualche parola con la mia ragazza che impiega il suo tempo chiacchierando con le sue amiche che l'hanno raggiunta poco dopo. Avevo proprio bisogno di colleghi che mi dessero una mano perché il nostro bancone è lungo letteralmente quanto tutta la parete e ci sono persone dappertutto.
Avevo appena finito di servire un perona quando vedo entrare dalla porta Alex e viene diretto verso di me «Ehi, ero da queste parti e ho pensato di venire a salutarti, come va?» mi chiede allegramente
«Tutto bene, ti sei ripreso dopo la festa? Hai la casa ancora intatta?» ridacchia
«Si, dai, tralasciando che mi sono ritrovato con la piscina mezza vuota» risponde.
«A proposito, che facevate tu e Layla soli al piano di sopra?» automaticamente i miei occhi cercano la mia ragazza per tutto il locale, appena la vedo seduta in fondo in un tavolino rivolgo lo sguardo al mio amico, ci manca pure che fraintende anche questo.
«Niente...» poi ricordo che non devo perdere tempo a dare spiegazioni «a volte ti dimentichi che sono fidanzato»
Alex fa un faccia un po' sospettosa ma decide di lasciare stare.
«Senti, io ora vado, sono passato al volo perché ero qui vicino, ci si vede in giro amico!»
«Ciao» lo saluto affettuosamente.Questo cliente è proprio insopportabile, ha cambiato idea tipo quattro volte, alcune volte mi chiedo come ci sia finito qui a fare il barista ma le risposte le ho sempre in testa (purtroppo o per fortuna, non lo so nemmeno io). Io volevo tantissimo continuare gli studi dopo il liceo ma non è stato possibile per i problemi economici che stiamo avendo nella mia famiglia, mia madre mi ha supplicato di trovarmi un lavoro e mi ha detto che non era possibile che andassi all'università. All'ora c'ero rimasto di merda perché avevo già programmato in mente tutto il resto dei miei studi e della mia carriera ma non ho avuto altra scelta, non potevo continuare ad essere un peso per i miei, anzi, dovevo aiutarli.
Mi immagino all'università, nella classe di... «Salve» vengo interrotto da un altro cliente «Salve, cosa prende?»
«Un Vodka Lemon, grazie»
«Va bene, un attimo che prendo subito la Vodka perché qui è finita» Percorro il lungo bancone per raggiungere lo stanzino ma prima di entrarci mi soffermo dietro la porta socchiusa. Sento che dentro ci sono delle persone che parlano, anzi litigano, si può dedurre dal tono di voce, sono sicuro che sono dei ragazzi ma non riesco a sentire bene a chi appartengono le voci e quello che dicono a causa della musica ad alto volume e il chiacchiericcio della gente all'interno del bar. Potrei dare un'occhiata perché prima avevo visto Harold in fondo al bancone e sicuramente c'era anche Tyler accanto quindi se arriva qualche altro cliente ci sono loro.
Sono troppo curioso di scoprire chi è ma allo stesso tempo voglio sentire quello che dicono e se entro per prendere la Vodka certamente non continuano a parlare come se nulla fosse. Sento solo delle parole sconnesse tra di loro.
«Devi capire... hai fatto... i soldi» e l'altro che risponde «Ti assicuro... pagare... cazzo» insomma, non si capisce niente. Mi devo anche sbrigare perché, in tutto questo, il cliente sta ancora aspettando. Fortunatamente trovo una bottiglia di Vodka nello scaffale dietro il bancone quindi mi sono allontanato dalla stanza, qualche minuto dopo non c'era più nessuno, magari sono usciti e non me ne sono accorto.Sono appena arrivato davanti la porta di ingresso di casa mia, la serata al Waterfront è continuata normalmente, ho riaccompagnato Grace a casa e ora sono qui che cerco le chiavi di casa. Sono le 2 e devo fare piano per non svegliare tutta la mia famiglia, apro la porta e senza accendere la luce mi dirigo silenziosamente in camera mia. Attraverso il corridoio quando delle braccia si stringono a me da dietro
cazzo, mi è venuto un infarto.
Ma quelle piccole manine non potevano sicuramente essere di un assassino.
«Eccoti qui Mike, non riesco a dormire» è mia sorella che si è appiccicata alle mie gambe.
«Tranquilla Karen, hai fatto di nuovo un brutto sogno?»
«No, questa volta ho sentito dei rumori spaventosi fuori dalla finestra» dice con voce preoccupata
«Se avevi paura perché non chiamavi mamma o papà?»
«Lo sai che se dico a loro queste cose mi prendono per una bambina stupida, volevo che venissi tu» mi guarda con uno sguardo troppo dolce
La rassicuro e la riporto a letto «Vai a dormire, se fai la brava questa settimana ti porto al parco giochi» le porgo un bacino sulla fronte, lei si tranquillizza, appoggia la testa sul cuscino e cade tra le braccia di morfeo. Le sistemo la coperta e dopo essermi assicurato che non si sveglia più, vado in camera mia.Spazio d'autore
Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito abbastanza. Volevo farvi una domanda: voi preferite la storia scritta in modo distaccato come la maggior parte delle storie wattpad oppure così, come faccio io? Nel scrivere è sicuramente più comodo in questa maniera ma ho notato che mettendo le frasi distaccate viene meglio a commentare le varie parti della storia. Ditemi voi come preferite, accettiamo e valuto qualsiasi tipo di consiglio, alla prossima lettura💕
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Nothing is perfect
RomanceLayla Nader è una ragazza tranquilla e dedita allo studio, che vorrebbe poter vivere a pieno la sua vita, senza dover stare in continuazione alle regole di suo padre. Lui ha già programmato la vita perfetta di sua figlia, il problema è che i due han...