𝐈 𝐡𝐨𝐩𝐞 𝐲𝐨𝐮'𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐮𝐝𝐞 𝐨𝐟 𝐦𝐞, 𝐷𝑎𝑑.

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"L'amore è il più antico degli assassini."

Stephen King. 






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Esistono all'incirca un milione di modi diversi per uccidere qualcuno, se digiti su Google qual è il modo più veloce il motore di ricerca ti suggerisce un coltello piantato nella carotide. Un po' cruento e all'antica, certo, ma la vittima tende a dissanguarsi in poco tempo se non soccorsa nell'immediato.

Per mio padre, Borja Santiago, uccidere una persona è paragonabile alla caccia.

Il soggetto in questione va seguito da vicino, il modo migliore per distruggerlo è entrargli nella mente. Essere in grado di manovrarlo a seconda dei propri desideri, devi insinuarti nei suoi pensieri. Accogliere le sue paure e renderle reali, saper giocare d'astuzia piazzandogli sotto al naso tutto ciò che ha sempre desiderato. Rendilo avido, rendilo debole.

Perché una delle armi più potenti di una persona: è la parola.

Sia io che mio fratello siamo stati forgiati come armi nel suo arsenale. Mio fratello ha dalla sua parte la forza fisica e l'intelletto. Io dalla mia ho reso la mia bellezza velenosa. La mia mente una macchina impenetrabile, ed il mio corpo la freccia di un arco che solo io sono e sarò sempre in grado di scoccare.

Negli anni mi sono allenata duramente per mostrare non solo a mio padre di che pasta sono fatta, ma a me stessa di quanto io sia forte, e che non permetterò mai più a nessuno di calpestarmi e rendermi debole.

Tornando a come uccidere un uomo, la seduzione rientra tra questi.

Ecco perché adesso sono seduta ad un tavolo di fronte ad un ungeremo di novanta chili, sudaticcio, che ad ogni parola sputacchia cibo e vino sul tavolo. Vestita come se dovessi partecipare ad un meet gala, quando il massimo dell'eleganza di questo postaccio in cui mi ha portata a cena, sono i fiori finte posti come centrotavola.

Anche se per un momento quando ho varcato la soglia del ristorante, in penombra mi sono sembrate delle Azalea e nella mia mente ha preso forma il volto di un ragazzino che ogni anno a San Valentino mi portava cioccolatini al latte e un mazzo di Azalea.

"Le ho trovate per caso, tieni. A mia sorella non piacciono" e mi lasciava lì col cuore che mi esplodeva dal petto e una miriade di farfalle nello stomaco.

Questo non era decisamente il momento di rivangare ricordi, soprattutto quelli che riguardavano Lui. Tornai con la mente al presente dove doveva restare ancorata, era questo ciò che mi ripetevo ogni giorno al mattino.

Eppure diveniva sempre più difficile fingere che non esistesse.

Hernando Miguel II Castillio, proprietario del più grande Casinò di tutta Medelín, mi stava raccontando come avesse avuto la brillante idea di far installare una fontana rinascimentale al centro del suo nuovo casinò, che tra l'altro è il motivo del perché sono qui questa sera. Acquistando con l'utilizzo di un Presta-Nome, una nostra proprietà convinto di poterci fregare sotto al naso, non ha messo in conto che prima o poi saremmo venuti a sapere del giro messo su per metterci alle strette.

CARNE Y HUESODove le storie prendono vita. Scoprilo ora