𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨.

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"Tu pazza che pazzo mi rendi,

Io t'odio come t'amo. "

- Charles Baudelair,

I fiori del male.


Dieci anni prima.


Gli inverni a Medellín erano caratterizzati da una primavera secca, il clima di giorno arrivava a sfiorare quasi i 25 gradi. E sulla pelle si avvertiva l'umidità come un guanto di lattice infilato lungo le braccia.

Ed è per tale motivo che i Santiago e Perez acquistarono due anni prima della nascita dei loro figli, una baita sulle montagne del Vermont, trascorrevano lì tre mesi l'anno in un paesaggio innevato sulle rive di un lago ghiacciato la cui vista si apriva su ettari ed ettari di natura incontaminata. La casa più vicina distava a ben trenta minuti d'auto, avevano preferito la più totale quiete rispetto alla vita frenetica a cui erano abituati in Colombia.

In quei tre mesi le due famiglie divenivano tutt'uno, i bambini due gemelli per ognuna delle famiglie, crescevano come fratelli che se non fosse stato per quella lieve cadenza olivastra dei due Santiago, e i capelli biondi come spilli di grano dei Perez, avrebbero potuto passare per consanguinei.

Tra loro quattro si era creato un legame simbiotico e se per Borja questo rappresentava un problema Gwend e Keira invece guardavano con immensa gioia i loro figli crescere nel ricordo di quella che era stata la loro infanzia.

Un sogno ad occhi aperti per quelle due donne una volta bambine, sognavano un futuro in cui trasmettere ai figli l'importanza di avere qualcuno di cui fidarsi profondamente.

Ciò che non avevano messo in conto le due amiche erano i sentimenti dei rispettivi mariti, perché il male cova lerci semi anche dove è più improbabile crescere.

Quel seme nel corso degli anni aveva dato i suoi frutti acerbi e velenosi. Un amore ossessivo, una gelosia distruttiva corrodeva l'animo di Borja legava ingiustamente il suo cuore malato alla donna del proprio migliore amico.

Eppure nessuno, né tanto meno la dolce e genuina Keira era a conoscenza di questa ossessione, non uno sguardo di troppo gli aveva concesso ma quelli che erano stati un tempo ancor prima di conoscere i rispettivi partner ancora lo tormentava. Ma lui era certo che se non ci fosse stato Ramon a quest'ora sarebbe stata sua moglie e quei stessi figli i suoi bambini, li sentiva e amava come propri così come amava il sangue del suo sangue: Ana e Juan.

Però nel corso degli anni aveva iniziato a provare affetto per la donna al proprio fianco, colei che lo sosteneva nelle difficoltà. Una complice per i suoi segreti, una compagna per le sue avventure.

E poi c'era la questione dei bambini.. una gioia nella sua vita fatta di dissolutezze e ricchezza sfrontata, l'eredità del suo duro lavoro. Certo, era una complicanza ma lui era un uomo pragmatico e deciso. Poteva trovare una soluzione a qualsiasi intoppo e l'avrebbe fatto, richiedeva solo tempo e una smisurata quantità di denaro. Né l'una né l'altra rappresentavano un problema.

Perciò attese ben otto anni prima di agire.




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