Parte 5

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Parla asia:
stavo ballando tranquillamente con le mie amiche, ormai ubriaca fradicia, e sento qualcuno venirmi contro.
nervosa più che mai mi giro e vedo daniel
daniel: scusa non volevo
sulla sua faccia spunta un sorriso di scuse che io ovviamente a mia volta ricambio teneramente
asia: non preoccuparti, capita
daniel: no davvero, posso farmi perdonare offrendoti qualcosa?
tesoro se me lo dici così potresti anche portarmi a casa tua
scaccio i pensieri dalla testa e gli rispondo
asia: guarda se proprio insisti non rifiuto qualcosa da bere
daniel: perfetto
e sorride
mamma mia quando sorride muoio dentro
asia: ragazze arrivo
loro non mi cagano neanche e quindi io vado dritta da daniel
daniel: cosa prendi?
asia: facciamo una vodka lemon, tanto per cambiare
daniel: 2 vodka lemon
ordina
daniel: di solito cosa prendi?
asia: io vado pazza per la tequila, fosse per me la berrei pure a colazione
ride, e ha una risata così contagiosa, tanto che viene da ridere anche a me
ci porgono i bicchieri
daniel: tu sei la ragazza che era a teatro vero?
asia: esatto
daniel: ti ho notata subito
oh
asia: troppo fascino attira sempre
daniel: non dico il contrario
asia: che intendi?
daniel: intendo che sei una ragazza attraente
arrossisco e spero non si nota anche se c'è qualche luce
prendo il telefono per guardare l'orario e sono le 01.05
asia: merda all'1.00 dovevo essere dalle ragazze che volevano stare a casa presto, domattina dovevamo uscire
daniel: vuoi raggiungerle?
asia: sarebbe meglio
iniziamo ad andare al punto di prima e le ragazze non ci sono, nel frattempo vedo che daniel, che si era fermato dai ragazzi per parlarci, ma mi teneva sempre d'occhio
intanto mi giravo intorno e non notavo nè una nè l'altra.
così le chiamo
1,2,3 chiamate e nessuna delle due risponde
poi cate mi richiama
asia: ma dove siete? vi sto chiamando da 5 minuti
cate: dove non sei tu asia
mi dice con un tono tutto tranne che tranquillo
asia: che vuol dire
cate: vuol dire che ce ne siamo andate, ci hai abbandonato per stare con dadda e non ci hai cagato più asia, ma ti rendi conto?
asia: si ma cazzo se mi scrivevi io potevo pure venire da voi, non ho un passaggio ora
cate: non ti preoccupare, c'è il tuo daniel d'addetta che si occuperà di te
e subito dopo, neanche aspettando una mia risposta, mi chiude in faccia
furiosa più che mai, vado a sedermi al tavolo che avevo prenotato per noi 3, ma ormai sono sola.
mi siedo e penso sul da farsi,
taxi ormai non ne vale la pena, autobus non ne passano, casa mia è lontana mezz'ora a piedi e anche se fosse è molto pericoloso girare ora da sola per strada, soprattutto qua a milano
dopo poco vedo arrivare riccardo, simone e daniel che si siedono al mio tavolo, e daniel mi fa un cenno per sedersi accanto a me
io gli faccio spazio e lo faccio sedere
simone: le tue amiche?
asia: non ne parliamo, se ne sono andate
riccardo: ma come, che amiche di merda
asia: già
simone: raccontaci tutto
mi appoggio allo schienale e inizio a raccontare tutta la chiamata
riccardo: non ho parole
asia: neanche io
mi giro verso daniel che mi guarda, intensamente
asia: ora però non so che fare
daniel: se gli altri sono d'accordo puoi stare con noi
asia: se non la cosa non vi disturba a me va più che bene
simone e riccardo annuiscono
ormai si sono fatte le 3 tra una chiacchierata all'altra.
abbiamo parlato dello studio che riccardo è riuscito a prendere, stupendo e gigante. abbiamo parlato dell'appartamento di simone aiutandolo a scegliere tra varie foto in galleria i mobili che avrebbe voluto avere ecc..
ora siamo usciti perché ci eravamo un po' stufati e stiamo facendo una passeggiata
dopo circa 1 oretta arriviamo in zona navigli e io stanca sia per la lunga camminata, sia perché ho i tacchi mi fermo
riccardo: voi ragazze e sti tacchi
asia: sono sfinita giuro
simone: toglili, il sardo mafioso ti prende in braccio
riccardo: il drogato volevi dire forse
ci scappa una risata e poi daniel mi dà il consenso
non ci penso neanche 3 secondi che mi tolgo i tacchi e mi prende tra le sue braccia
che ha un profumo buonissimo ve l'ho già detto?
asia: ho sonno
daniel: ti portiamo a casa
riccardo: a quanto dista?
asia: circa 20 minuti non di più comunque
simone mette il navigatore e ci dirigiamo verso casa mia
mi appoggio alla spalla di daniel e chiudo gli occhi, rilassata
20 precisi minuti dopo i ragazzi mi svegliano e vedo che siamo davanti al palazzo di casa mia.
si sono fatte le 5.15
asia: grazie ragazzi, siete stati molto gentili con me
simone: quando si tratta di una bella ragazza non ci pensiamo due volte
ridiamo tutti insieme ma vedo che daniel squadra male simone
abbraccio poi subito dopo tutti e 3 e vado sopra a casa
mi butto direttamente a letto dopo essermi lavata
i denti e messo il pigiama, e poi crollo
l'avevo detto che era una serata indimenticabile

niente canzoni d'amore - daniel d'addetta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora