Deva alza lo sguardo e si scusa velocemente, prima di rendersi conto che si tratta di un suo paziente.
"Dottoressa. Come sta?"
"Ryan." Dice Deva, facendo un passo indietro.
"Questa volta le ho dato del lei."
Deva annuisce e risponde con un sorriso visibilmente irritato.
"Sono contenta che, grazie a me, tu abbia imparato l'educazione a vent'anni."
Ma, nonostante l'evidente indignazione di Deva, sul viso di Ryan c'è spazio per un sorrisetto compiaciuto.
"Ventinove, in realtà."
Lei trattiene una smorfia e fa un cenno del capo per congedarlo velocemente ed entrare in macchina, ma questo porta Ryan ad afferrarle il polso e a farla girare verso di lui.
È una presa delicata, eppure piuttosto stretta.
"Non ci siamo accordati per la nostra prossima seduta." Dice, il suo sguardo vaga.
Spinge via la sua mano e inizia ad aprire la macchina che è parcheggiata lì.
"Per questo puoi contattarmi tramite il numero d'ufficio." E Deva sale in macchina, chiudendo la portiera e partendo.
Ryan rimane fermo lì, ancora con un sorrisetto compiaciuto sul viso. Dopo alcuni secondi, un ragazzo gli si avvicina, dandogli una pacca gentile sulla spalla.
"Stasera andiamo a bere in un locale qui vicino.
Vuoi venire?" Chiede Matthew, appena uscito dalla pasticceria.
Lui si gira e si passa le dita tra i capelli.
"Paghi tu?"
Matthew alza le spalle con un sorriso al contrario e con un cenno del capo invita Ryan a seguirlo.Nel frattempo, Deva arriva al suo studio e si affretta a sistemare alcune cose prima dell'arrivo di alcuni pazienti.
Accende il computer e controlla la posta elettronica, perdendosi anche in qualche pubblicità, fino a quando il suo telefono vibra.
Amber le ha mandato una foto visibile solo una volta dove ha un piccolo broncio sul viso.
Il telefono vibra di nuovo. Le ha mandato un altro messaggio.
"Sei ancora insopportabilmente irritante come stamattina o posso scriverti?"
Deva sorride leggermente alla foto, ma un po' meno al messaggio.
"Dipende. Stasera cucini di nuovo tu?" Risponde.
"Dipende. Posso continuare a provarci con te?"
Risponde subito Amber.
Deva ridacchia.
"Sei imbarazzante."
"Lo so, era pessima. Comunque, ci vediamo stasera. Penso che preparerò della pizza."
Deva lascia un semplice mi piace al messaggio e mette via il telefono, andando un momento in bagno per rinfrescarsi.
I capelli rossi e scuri scendono lungo la sua schiena, i suoi occhi verdi e stanchi lievemente rossi a causa delle poche ore di sonno che ha alle spalle, le labbra carnose e a cuore screpolate per il freddo, il naso piccolo e arrossato alla punta.
Si guarda allo specchio e si sciacqua il viso con l'acqua ghiacciata, lasciando colare via il correttore che ha messo questa mattina prima di andare via di casa.
Si asciuga ed esce, pronta ad accogliere i pazienti.Amber, invece, è appena tornata a casa e, anche lei, è pronta per dare inizio alla sua giornata lavorativa.
Si siede al tavolo e accende il computer, abbandonandosi alle cose da fare.Amber è una ragazza di venticinque anni, due anni più piccola di Deva, e si occupa dello sviluppo di siti web.
Per questo lavoro, bisogna avere competenze in materia di programmazione e modifica dei contenuti, oltre che una conoscenza avanzata di diverse piattaforme e di linguaggi du programmazione.
Insomma, un lavoraccio che, in genere, prevede ingegneri informatici o programmatori.
Amber, inoltre, si occupa anche di portare diversi contenuti sui social, puntando molto sulla sua immagine.
I capelli di un castano scuro che arrivano fino alla schiena, gli occhi grigi e con una tonalità quasi argentea, le labbra rosse e morbide, mai screpolate per l'attenzione quasi stressante che pone al proprio corpo e al proprio aspetto fisico, e un tatuaggio dietro l'orecchio che rappresenta il sole e la luna, quasi fusi insieme.
Amber Morris è probabilmente la ragazza più desiderata da tutti, e per lei sembra quasi di essere in una serie tv americana per questo.
Ha conosciuto Deva al college, facendo molta fatica a chiederle di uscire e a lasciare che potesse inserirsi correttamente nel suo gruppo, in realtà.
Deva è sempre stata una ragazza che preferisce stare per le sue, motivo per il quale fin da bambina ha fatto molta fatica a relazionarsi con gli altri, persino con Amber, la ragazza più socievole ed estroversa che Deva abbia mai conosciuto.
Ma qualcosa si è come spezzato, portandola a concedersi il divertimento che qualunque ragazza di quell'età merita di vivere a pieno, divertimento che con Amber non ha fatto altro che amplificarsi.
E, dopo pochi anni, hanno deciso di dividersi le spese e condividere tutto, persino la casa.La giornata prosegue lineare per entrambe, e Deva riceve una chiamata dal telefono fisso del suo studio.
"Qui lo studio Rivera. Come posso aiutarla?" Chiede, la voce dolce e gentile.
Ma dall'altra parte c'è solo silenzio, poi una risposta quasi improvvisa.
"Dovrei chiamarla più spesso se è così gentile rispetto alla realtà."
"Ryan. Stavo proprio controllando l'agenda.
Potrebbe presentarsi qui settimana prossima alle 17:30." Risponde Deva, senza nemmeno aver realmente consultato l'agenda.
"Perfetto. Alla prossima, dottoressa Rivera."
E la telefonata conclude.
Deva sbuffa e afferra l'agenda, controllando se c'è davvero spazio per la sessione che ha concordato, e fortunatamente c'è.
Sospira e si stropiccia gli occhi, tornando al computer e poi alle prossime sedute.La mattinata corre, ma il pomeriggio sembra non passare mai.
Deva non vede l'ora di poter andare via e tornare a casa.Amber, d'altro canto, controlla l'orario e vede che sono le 18:30.
Va al piano di sopra e si fa una doccia, uscendo poco dopo e decidendo di indossare solo dei boxer e un reggiseno sportivo.
Una volta finito, torna in soggiorno e si getta sul divano per chiudere momentaneamente gli occhi e rilassarsi. È stata una giornata pesante anche per lei, e gli occhi le bruciano da morire.Arrivate le 20:15, inizia a preparare la pizza e, tra una cosa e l'altra, finalmente Deva torna a casa.
Apre la porta e la chiude alle sue spalle, lasciando la borsa a terra e vedendo Amber in cucina, che quando sente la porta chiudersi si gira.
"Ehi."
"Ehi." Risponde Deva, avvicinandosi per un abbraccio.
"Scusami per questa mattina."
Amber trattiene un piccolo sorriso e le avvolge le braccia attorno.
"Oggi è il 10 novembre, e adesso sono le 21:00."
Deva stringe le sopracciglia e si allontana leggermente.
"E quindi?"
"E quindi devo segnare nel mio diario segreto questa importante data e questo meraviglioso orario. Sai, è la prima volta che ti scusi per qualcosa."
Deva sorride leggermente e le da una piccola spinta, poi va a sedersi al tavolo.
"Segnalo pure." Dice.
Amber annuisce e porta la pizza a tavola.
"Mangia." Dice semplicemente, sedendosi di fronte a lei e bevendo un sorso d'acqua.
Dopodiché, la cena inizia.
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AMOR AMARA DAT
RomanceLa sua presa si stringe, il loro respiro si mescola. "Ti stai avvicinando troppo." Dice Deva, senza fiato. "E tu non mi stai allontanando." Risponde. La sua mano si fa spazio tra i suoi capelli, stringendoli con forza e facendole inclinare la testa...