13 ‐ Un casino!

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Dopo aver parlato con Andrea, sono riuscita a dormire bene e, stamattina, con Alex, ci dirigiamo in ufficio scherzando e chiacchierando.

‐ Ieri sera poi ho sentito Andrea.
‐ Che vi siete detti?
‐ Nulla su Liam, ma gli ho detto che non sentirlo fino a sabato non mi piace e avevi ragione tu, come sempre, stava aspettando che lo contattassi. Mi ha anche chiamato dopo che gli ho mandato un messaggio.
‐ Non so più che dirti. Vivitela giorno per giorno a questo punto, ma deciditi presto.

Vediamo come va questa settimana.

Arrivati in ufficio vedo Liam fuori dalla porta principale, intento a leggere qualcosa dal suo cellulare. Appena lo noto, lo saluto e lui toglie lo smartphone per concentrarsi completamente su di me. Poi mi sorride e si avvicina per entrare insieme nell'edificio.

‐ Ti stavo aspettando. Non vedo l'ora di mostrarti la mia idea. E non prendere impegni a pranzo, ce ne andiamo in un posticino qui vicino.

Cerco di recepire tutte le informazioni che mi dice a raffica, per non perderne una o accettare per errore un impegno che non posso mantenere.

‐ Troppe notizie, soprattutto prima di bere un altro caffè.
‐ E prendiamo questo caffè insieme allora!

Liam mi mette un braccio attorno al collo e mi dirige verso la piccola cucina adiacente ai nostri uffici, dove ho fatto mettere anche una macchinetta per il caffè italiano.

Nel frattempo vedo anche Alex che osserva tutta la scena in silenzio. Lo invito a venire con noi per non farlo sentire escluso, ma declina con una scusa e capisco che vuole lasciarci soli.
Liam prepara il mio caffè al volo e me lo porge.
‐ Come piace a te, con latte e senza zucchero.

Lo ringrazio e ci sediamo a dei tavolini nel cortile interno dell'edificio.
‐ Allora, questo nuovo progetto? Raccontami.
‐ Ti faccio vedere direttamente la bozza dell'idea di base. Dai, finisci quel caffé!

La sento di nuovo scorrere nelle vene, quell'adrenalina delle scoperte inattese e delle vittorie sudate con fatica. Lui è là che parla e senza rendersene conto, anima le sue parole con i suoi occhi, che brillano come mai prima.
È questo il ragazzo che ho amato, quello che mi ha spinto ad essere la versione migliore di me.
Dopo ore di confronto e discussione, siamo riusciti a stilare una prima soluzione. Liam, come mi ha promesso, appena arriva ora di pranzo, mi prende per una mano, mi dice di portare con me solo il telefono. Mi trascina letteralmente fuori dall'edificio.
‐ Ho parlato con Monique, possiamo rimanere fuori un po' di più oggi e poi abbiamo già fatto passi da gigante insieme.
Lo sapevo che sarebbe stato semplice.
‐ Monique ha un debole per te... Non riesce mai a dirti di no!

È vero, la nostra manager rimane sempre ammaliata dal carisma di Liam. Il suo carattere solare e spensiarato sono irresistibili.

‐ Dai, vieni... Ho una sorpresa per te!
Ci incamminiamo e, passo dopo passo, inizio a capire dove siamo diretti.
Dietro il nostro ufficio, c'è un sentiero nascosto che porta a una piccola collina ricoperta da fiori selvatici di tutti i colori. In questo periodo profumi e suoni naturali si alternano e contrastavano il rumore caotico della città.
In quel posto, che avevamo scoperto per caso ancor prima dell'inizio della nostra storia, Liam mi aveva detto di amarmi per la prima volta. Quando arriviamo, siamo ancora mano nella mano e Liam me la lascia solo per andare a prendere un cesto da picnic pieno di stoviglie e vivande.
Appena ha finito di sistemare una coperta dalla fantasia geometrica sul prato, mi invita a sedermi. Quando lo faccio, mi imita, posizionandosi molto vicino e sfoderando il suo sorriso a trentadue denti.
‐ Non pensavo avrei mai avuto un'altra occasione per rivivere uno dei più bei ricordi che ho di noi.
‐ Questo posto è magico. Da quando ci siamo lasciati non ci sono più tornata.
‐ E perché no?
‐ Non riuscivo a non pensarti. Questo posto, per me, senza di te non ha senso.

‐ Siamo qua ora...
Allarga le braccia e ci sprofondo dentro. Il calore del suo corpo è piacevole, così come il suo profumo.
All'improvviso prende il mio viso tra le mani e cerca di baciarmi, ma mi allontano. Non è giusto nei confronti di Andrea, non me la sento.
‐ Ok... Ho capito. Ammetto che pensassi fosse più facile...
‐ Cosa?
‐ Tornare insieme... Ripartire da dove ci eravamo fermati. Forse hai ragione tu quando dici che le cose sono cambiate e che non siamo più gli stessi, ma non ho fretta... Lo so che dentro di te c'è ancora una parte che è legata a me. Lo sento.

Nella sicurezza delle sue parole mi sento strattonata tra passato, presente e Andrea. Passare del tempo con lui, sta solo aumentando la mia confusione, non migliorandola.
Stiamo ancora un po' in silenzio stesi sulla coperta fino a quando il sole inizia.a scendere e decidiamo di tornare dentro per poi andare a casa.

‐ Che facciamo stasera? Cinema?
‐ Non mi va... Se andassimo nell'arcade vicino al porto?
‐ Perfetto... È solita sfida aperta, come un tempo. Questa volta vinco.
‐ Ancora convinto? Non ci sei riuscito in più di un anno di tentativi!

Liam sorride in modo strano.
‐ E se per il tutto il tempo ti avessi lasciata vincere?

Sfida accettata. Ci dirigiamo in una delle sale giochi più conosciute della zona e, visto l'orario e la giornata intrasettimanale, riusciamo a prenotare e a giocare a tutto quello che vogliamo senza attendere troppo.
A fine serata, abbiamo abbastanza ticket per scegliere un premio.

‐ Ho vinto di nuovo... E ora prova a dirmi che hai perso apposta!

‐ Ok. Ok... Ammetto la mia disfatta, per questa volta!

Con questo ennesimo tuffo nel passato, Liam sta cercando di ricreare i nostri momenti più belli e di rivivere i ricordi che ci hanno uniti.

È difficile rimanere indifferenti.  Lo abbraccio alla vita appoggiando la mia testa sulla sua spalla e ispiro il suo profumo. Noto subito che non se lo aspettava, ma non fa passare troppo tempo prima di contraccambiare l'abbraccio. Dopo essere rimasti così per circa un minuto, decidiamo di convertire i ticket che abbiamo vinto e di tornare a casa. I punti che abbiamo, sono abbastanza per prendere un peluche a forma di stella.

‐ È perfetto per te!
Liam mi scatta una foto a tradimento, mentre camminiamo per strada. Gli rimetto un braccio intorno alla vita e mentre ci muoviamo, tengo stretta la mia stella. Arrivati vicino casa, ancora abbracciati e distratti da una conversazione piacevole, finiamo per sbattere contro qualcuno, quasi travolgendolo. Liam ha i riflessi pronti e mi mantiene ancora più stretta a lui, evitando di farmi cadere. La mia stella è rotolata a terra, ma il ragazzo davanti a me la prende senza fare attenzione e me la porge. Finalmente i nostri sguardi si incrociano... È Andrea e io sono ancora tra le braccia di Liam.
Andrea mi porge il pupazzo e si gira quasi correndo, senza dire nulla. In quel momento l'incantesimo nostalgico che Liam aveva ricreato si spezza e quello che provo è solo un grande vuoto, lo stesso che ho visto nello sguardo di Andrea prima che andasse via.
Liam alla fine unisce i puntini e riconosce l'altro, non aggiunge nulla alla conversazione e quando arriviamo al portone di casa, mi augura la buona notte e va via. Io entro e busso subito alla porta di Alex, che per fortuna è ancora sveglio. Al suo sguardo perplesso, rispondo a parole.
‐ Penso di aver fatto un casino!

Solo 5 Minuti - Alfa (La versione di Mia)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora