3. La voglio

66 9 0
                                    

Passò qualche giorno dal mio rappacificamento con Drew.

Era il 14 agosto ma il tempo faceva schifo: era precisamente trascorso un mese e una settimana da quando Eco mi aveva lasciata ed io non l'avevo più vista né sentita, se non nei miei sogni strani. Stavo seduta sulla sedia di camera mia, con la testa appoggiata contro il vetro freddo della finestra. Non smettevo di pensare a quello strano sogno e alle sensazioni che provavo mentre lo sognavo... era tutto così strano. Eco mi mancava, in tutta la sua persona. L'immagine di lei nella mia mente o nei sogni non mi bastava più, la volevo in carne ed ossa, di fronte a me, ad ogni costo.

La voglio... perché non è qui? La voglio ora.

La mia idea cambiò del tutto quando vidi il furgoncino di Andrew girare l'angolo della strada e fermarsi di fronte a casa sua. La porta della macchina si aprì e la vidi scendere.
Eco, mormorai.
Portava un vestito estivo, leggero e colorato, i capelli neri che le ricadevano morbidi sulle spalle erano un po' più lunghi rispetto a come li ricordavo. Sembrava serena, come se quell'episodio di grave autolesionismo fosse stato solo un granello di polvere nel vento. Mi chiedevo se anche lei avesse pensato a me, se avesse ripassato ogni parola come avevo fatto io.

Prima di entrare in casa Eco alzò lo sguardo verso la mia finestra e per un attimo, solo un attimo, i nostri occhi si incrociarono. Sentii una stretta al cuore fortissima. Mi sembrò di vedere nei suoi occhi la stessa emozione che mi scuoteva dentro, una sorta di malinconia mista a speranza. Era come se quel breve incontro di sguardi fosse un ponte tra noi, un filo sottile che poteva ricucire il nostro legame spezzato.

Ma non è affatto così. Come può farmi tenerezza se è una puttana?

Pensavo questo, ma la verità è che volevo correre fuori di casa e abbracciarla come se nulla fosse accaduto. E invece rimasi lì, a fissarla mentre si dirigeva verso casa sua. Avrei potuto gridare il suo nome, fare il primo passo, ma la voce mi si era bloccata in gola. E poi non volevo parlarle. Non volevo vederla più! Sapevo che ciò non era possibile perché era la mia vicina di casa, ma ci speravo. Anche se in realtà volevo vederla.

Cazzo Billie, deciditi! Che cosa vuoi? Ignorarla per sempre? Tornare da lei? Non lo sai! Di nuovo con questi "non lo so" del cazzo...

Quando lei aprì la porta di casa sua Aurora le corse in contro, facendole le feste e per poco non la fece cadere. Anche Eco era felice di rivederla, e anche di rivedere Francesco e suo zio. Forse è felice di rivedere anche me?

Quando si chiuse la porta dietro di lei mi lasciai scivolare sul pavimento, massaggiandomi le tempie.

Girl 2^ ~Billie Eilish~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora