7. È una promessa

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Billie

Arrivammo in un piccolo posto accogliente con tavolini all'aperto e tovaglie a quadretti rossi e bianchi. Ci sedemmo fuori, sotto l'ombra di un grande ombrellone, e ordinammo hamburger e patatine fritte. Non mi sarei mai aspettata che una ragazza come lei potesse apprezzare un pranzo del genere. Stavamo ridendo come pazze mentre mi raccontava un aneddoto divertente del liceo. Era davvero simpatica.

«È dolcissima la tua risata» disse Ally bevendo un sorso del suo tè, ancora con il sorriso in volto.

Sentii il rossore salire alle guance e abbassai lo sguardo sul mio piatto.
«Sei sempre così diretta?» risposi io.

«Sei sempre così adorabilmente imbarazzata quando qualcuno ti fa un complimento?»

Non seppi cosa rispondere, così mi limitai a mordicchiare un pezzo di insalata, cercando di raccogliere i miei pensieri. Allison continuava a guardarmi, con quei suoi occhi brillanti di divertimento e qualcos'altro che non riuscivo a identificare. In me saliva la tensione e l'eccitazione.
Per sbaglio buttai l'occhio sulla sua scollatura, che faceva intravedere un reggiseno di pizzo nero. Questo particolare mi portò subito a pensare al sogno che avevo fatto qualche notte prima, e nella mia mente cercai di ricordare le sensazioni che provavo quando la immaginavo in intimo sopra di me.

«Che c'è?» domandò, notando che la osservavo in un modo un po' strano.

«Sai, non credevo fossi così» le dissi solamente.

«Così come?»

«Così... alla mano. Credevo fossi più sofisticata»
Da quel punto di vista era molto simile a Eco. Non era snob né aveva la puzza sotto il naso.

«Io sono molto alla mano invece: adoro i pub. Ma anche le cene di gala eleganti» riprese, appoggiando il mento sulla mano e fissandomi. «Potremmo andarci insieme, una volta»

Sentii il cuore battere più forte nel petto. Non mi aspettavo una domanda così diretta. «In realtà non sono proprio il tipo!» risposi ridendo, per alleggerire la situazione.

Lei annuì lentamente, e il sorriso non lasciava mai il suo volto. «Potrebbe venire anche la tua amica. Magari ti senti più a tuo agio con lei al tuo fianco»

Cercai di mantenere la voce ferma, senza sembrare scontrosa. «Perché continui a chiamarla "la tua amica" e non semplicemente "Eco"?»

«Per farti innervosire un po'» rispose ridendo.
«Da quanto state insieme?»

«Non stiamo insieme. Non più»
Mi parve di vedere i suoi occhi illuminarsi per un secondo.

«Per quale motivo, se posso chiedere?»

«Diciamo che... ecco... lei non è molto stabile... mentalmente» pronunciai un po' impacciata, assaporando un boccone. Ripensai al bagno sporco di sangue e alle sue crisi isteriche che aveva dal nulla ogni tanto.

«Ho capito. Mi dispiace, dopo tutto sembra una brava ragazza»

«Lo è, ma poi dopo che mi ha lasciata ho scoperto che mi aveva tradita. Con la sua ex!» e sospirai.

«Ah...» pronunciò con un'espressione dispiaciuta, ma anche delusa. «Forse ti ha lasciata per il senso di colpa che provava nei tuoi confronti. Anche io sono stata tradita, sai? E credo che il tradimento sia una scelta, per cui non deve essere perdonato» continuò, e sorseggiò il tè.

«Sì...»
Aveva ragione. Non perdonerò Eco.

«Ma non parliamo di lei, se non ti va. Parliamo di te semmai» disse, vedendomi intristita.

«Che vuoi sapere?»

«Tutto»

Risi un pochino. «Perché?»

Girl 2^ ~Billie Eilish~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora