Due giorni dopo ero sdraiata sul tappeto del soggiorno di Kim, e facevo rimbalzare una pallina di gomma contro il muro. Il suono regolare del rimbalzo mi rilassava e Carla stava vicino a me.
Da quando Eco era finita in ospedale, venire a casa di Kim era diventato ormai una prassi.
Lei era in cucina, a pochi passi da me, intenta a lavare i piatti. Il rumore dell'acqua corrente si mescolava con il tintinnio delle stoviglie, creando una sorta di sottofondo musicale che mi mise a mio agio.
Mi piace essere qui.
Avevamo parlato del più e del meno quel giorno... ma di Eco e del fatto che fosse tornata ancora no.«Come va a casa con tua madre? Ora va meglio?» mi chiese Kim, voltandosi un attimo per guardarmi.
«Non male» risposi, cercando di suonare disinvolta. «Ci è voluto un po' di tempo prima che si riappacificasse del tutto con me. Comunque sia rompe ancora i coglioni per tutto»
«È il suo modo di farti capire che ci tiene» disse lei sorridendo. «Sarà felice del fatto che te e Drew siete tornate amiche»
«Mh mh» annuii io.
Continuai a far rimbalzare la pallina, osservando il gioco di luce e ombra che si creava sul muro.
Mi persi per un attimo nei miei pensieri, ma la voce di Kim mi riportò alla realtà.«Stavi pensando a qualcosa in particolare?» mi chiese, con quel tono gentile che mi fa sempre sentire compresa.
Io sospirai.
«Sì... Eco... è tornata dall'ospedale l'altro ieri» affermai un po' esitante, girandomi su un fianco.
Kim spense il rubinetto e si asciugò le mani su un asciugamano colorato. Venne a sedersi accanto a me sul tappeto, raccogliendo la pallina che rimbalzava e me la porse con un sorriso.«Immaginavo. D'altronde ti aveva detto che come minimo il ricovero sarebbe durato un mese» pronunciò.
«Sì. Non so che cosa fare, però. Ieri si è presentata all'una di notte a casa mia. Abbiamo parlato per la prima volta e... be', ecco, abbiamo anche... insomma... noi...» cercai di dire imbarazzata.
Lei sorrise e annuì.
«Ho capito che avete fatto. E come ti sei sentita?»«Fottutamente bene, Kim. Mi sono sentita al settimo cielo, anche se non volevo dargliela vinta così. Poi io sono ancora incazzata con lei. E delusa. E amareggiata. E poi... Dio, ancora innamorata, mi sa» risposi con la testa tra le mani.
Rise. «Che bello. Guarda quante emozioni mi hai elencato, Billie! Dal sentirti un fantasma bianco, trasparente e apatico... a provare tutte queste sensazioni. Ti rendi conto di star vivendo?!»
Sì... ma è una merda! È sfiancante vivere!
***
Quando tornai a casa quel pomeriggio, non mi aspettavo di trovare nulla di particolare. Eppure, a terra davanti all'ultimo gradino prima del portone dell'ingresso, vidi qualcosa di blu.
Ma che diamine è? Pensai.
Rimasi ferma per qualche istante, cercando di capire se fosse reale o solo un frutto della mia immaginazione, poi mi ci avvicinai lentamente.
Era una rosa. Una rosa blu.
Raggiungendola, notai un piccolo biglietto legato al gambo con un nastro dorato. Lo raccolsi con il cuore che batteva all'impazzata nel petto. Sul biglietto c'erano scritte solo poche parole, ma erano sufficienti a farmi perdere il fiato:
"ALLA MIA MUSA ISPIRATRICE"La mia mente iniziò a correre, passando in rassegna volti e nomi. Ovviamente sapevo già di chi fosse.
«Cristo... perché non mi può lasciare stare quella maledetta ragazza?» dissi tra me e me.Andai subito a bussare a casa di Eco, e mi aprì Francesco. La mia incazzatura così svanì di colpo.
«Ciao Billie!» disse, felice di vedermi.
«Ciao Franci, tua sorella è in casa?»
«No, è uscita poco fa. Perché? Siete tornate insieme?»
«No, Franci. Ma vorrei parlarle»
«Be', spero torniate insieme, così possiamo giocare di nuovo tutti e tre a Uno. Credo sia nel suo studio, comunque»
«Grazie. Ti prometto che una sera di queste vengo qui e giochiamo insieme a Andrew, va bene?»
«Eco è più divertente di zio. Comunque va bene! Ciao!».Presi la bici e sfrecciai verso Burford, con la rosa nel cestino.
Appena arrivai davanti al suo bilocale sentii una canzone rock orribile, proprio come quelle che piacevano a Eco e che mi facevano venire il mal di testa. La vidi fuori nel cortile, con la pompa dell'acqua in mano mentre lavava la sua moto.
Era scalza, indossava un paio di shorts di jeans e il pezzo di sopra di un bikini nero. Era fighissima, illuminata dalla luce del sole e leggermente sudata.Scesi dalla bici e presi in mano la rosa, poi mi avvicinai a lei. Quando si accorse di me sorrise, continuando a puntare la pompa dell'acqua sulla sella della moto.
«Hey!» disse sopra la musica, sorpresa di vedermi lì.«Che stai facendo?» domandai, anche se era chiaro che stava pulendo lo scooter.
Abbassò la musica allo stereo.«Niente, un fottuto gabbiano ha deciso di cagare sopra la mia moto e ora la sto lavando» rispose, chiudendo anche il rubinetto. «Mi hai portato una rosa? Grazie» disse poi sorridendo, quando vide che avevo il fiore tra le mani.
Patetica...
«Non fare la finta tonta»
«Finta tonta?» ripeté ridendo, confusa.
«Sì. Ti ho detto che mi devi lasciare stare» pronunciai secca.
«E infatti è quello che sto facendo»
«A me non pare proprio»
«Scusami, sei venuta tu da me adesso o sbaglio?»
«E certo! Ti dice niente: "Alla mia musa ispiratrice"?»
«A chi?»
«"Alla mia musa ispiratrice". Cioè io!»
«Non so di che stai parlando»Le porsi la rosa e lei la prese in mano, perplessa.
«La rosa è blu ed io mi sono tinta i capelli di blu sotto tua esortazione; ti ho fatto da modella per due mesi, e mi hai sempre detto che sono la tua fonte principale di ispirazione. Non è la prima volta che mi regali una rosa, poi...»
«Questa non te l'ho regalata io» disse, con tono infastidito.Oh, merda...
Cercai di mantenere la calma.
«Come... come no?»
«No» affermò, guardandomi fissa in faccia. «Cazzo, ti ho perso di vista un secondo e già ti vuole qualcun altro?»
Rimasi in silenzio per qualche secondo.
«Va be', devo andare... scusami la seccatura» dissi poi salendo sulla bici, imbarazzata.
«Vai a ispirare i cuori dei principi?» mi provocò ridendo.
«Sì. Così non ti infastidisco più»
«Figurati. Tu sai che puoi farlo ogni volta che vuoi».
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Girl 2^ ~Billie Eilish~
Fanfiction~ 2^ parte di "Girl" ~ Tutti i segreti di Eco saranno finalmente svelati e Billie dovrà fare i conti con il suo passato. Il sogno di vivere libera a Parigi ancora persiste, ma sarà molto più difficile dover dire addio a Bil. Per chi si fosse ritrov...